La teenager Cori “Coco” Gauff, da tempo erede designata delle sorelle Williams, ha trionfato agli US Open in finale in tre set (2-6 6-3 6-2) contro Aryna Sabalenka. Un successo che a una tennista statunitense mancava dalla vittoria di Sloane Stephens nel derby contro Madison Keys e che testimonia la crescita, avvenuta gradualmente, della classe 2004 attesa a grandi risultati da quando nel 2019 impressionò tutti a 15 anni eliminando Venus Williams a Wimbledon.
- Erede delle Williams
- Il ruolo della famiglia
- Una crescita graduale
- Una vittoria contro gli haters
- Vincente dentro e fuori dal campo
Erede delle Williams
Nata a Delray Beach il 13 marzo 2004, Coco Gauff ha lo sport che scorre nelle vene. Suo padre Corey, che le fa anche da allenatore assieme a Brad Gilbert, è stato un giocatore di basket a livello universitario, mentre la madre Candi un’ostacolista ed eptatleta.
Salita alla ribalta come il nuovo prodigio del tennis mondiale dopo il suo primo exploit a Wimbledon 2019, dove era diventata la più giovane a qualificarsi al main draw dei Championships dal 1968 ed era riuscita a eliminare Venus Williams, Coco Gauff può oggi leggere il proprio nome accatto a quello delle sorelle Williams tra le campionesse degli US Open.
Quelle sorelle che cambiarono per sempre il tennis a partire dalla fine degli anni ’90, dominando il circuito soprattutto con Serena, e alle quali Gauff viene da sempre paragonata per via delle origini afroamericane e per lo stile di gioco potente.
Proprio Venus e Serena sono i suoi idoli e, come spiega la stessa Coco nell’intervista post finale: “loro sono la ragione per cui io sono qui oggi. La loro eredità è inestimabile: prima di loro non era da tutti i giorni vedere tenniste di colore vincere. Loro hanno reso il mio sogno credibile e io ricordo soprattutto loro due se ripenso al tennis di quando ero piccola”
Il ruolo della famiglia
“Chi va piano va sano e va lontano”. Sembra paradossale accostare questo proverbio a una ragazza in grado di conquistare il primo slam prima dei 20 anni, eppure rappresenta al meglio la crescita avuta dalla Gauff, da cui tutti si aspettavano una vittoria nello slam proprio dal suo esordio a questo livello nel 2019 a Wimbledon quando aveva solamente 15 anni e si sa quanto la pressione di dover vincere possa risultare soffocante nei confronti dei giovani talenti.
È proprio la sua crescita progressiva, mai forzata, fatta di costanti miglioramenti nel gioco, nell’atteggiamento e di conseguenza nei risultati a impressionare. Una crescita a cui ha certamente contribuito la famiglia, che le è sempre stata accanto credendo ciecamente in lei, senza però caricarla di ulteriori pressioni; anzi, ricordandole più volte che il tennis non è tutto, come racconta la stessa Coco:
“Mia madre mi ricorda sempre che sono prima di tutto un essere umano, che quindi il tennis è quello che faccio, non quello che sono. Questo significa che anche perdendo sarei rimasta un essere umano, con tutto quello di buono che io faccio indipendentemente dal tennis”
Una crescita graduale
Non stupisce quindi che i suoi risultati siano arrivati in maniera così graduale. Dopo quel 2019, in cui era riuscita a conquistare anche il suo primo titolo WTA a Linz contro Jelena Ostapenko, Gauff ha raggiunto i primi quarti di finale nel Grande Slam due anni più tardi al Roland Garros, stesso torneo dove si è spinta fino alla sua prima finale, persa contro Iga Swiatek, nel 2022, quando è entrata per la prima volta in top 10.
Poi quest’anno è arrivata la svolta definitiva. Dopo la cocente eliminazione al primo turno di Wimbledon, Coco è riuscita a mettere le mani sul suo primo big title vincendo il WTA 1000 di Cincinnati per poi conquistare lo US Open contro Aryna Sabalenka poche settimane dopo. Un successo che le permette di issarsi fino alla 3° posizione WTA, suo nuovo best ranking.
Una vittoria contro gli haters
Ovviamente l’exploit in giovanissima età l’ha portata a finire al centro dell’attenzione mediatica sin da subito e a subirne le enormi e smodate pressioni. Tanti si aspettavano da lei successi immediati e sui social spesso è stata oggetto di commenti negativi, per limitarci ai più eleganti, quando i risultati non erano quelli sperati dai tifosi, che in alcuni casi sono arrivati addirittura a scaricarla e bollarla come sopravvalutata.
Questa vittoria rappresenta anche una rivincita nei confronti di coloro che hanno smesso di credere in lei, ma che sicuramente saranno già risaliti sul suo carro da vincitrice. Commenti di cui Gauff ha parlato sempre nell’intervista post partita:
“Ne ho sentite davvero tante in merito e ora sono davvero felice per questo risultato (…). Prima del match ho letto dei commenti di persone che mi davano per perdente: tutto ciò ha acceso il fuoco in me (…). La gente pensa che io non legga i commenti su Twitter, ma io lo faccio e non vedo l’ora di farlo adesso”
Vincente dentro e fuori dal campo
Ma Coco Gauff non vince solo in campo, lei è una campionessa anche fuori, a tutto tondo. Non sono solo le sue battaglie sui diritti civili combattute in prima linea, consapevole del suo ruolo di privilegiata, come quella a sostegno del movimento Black Lives Matters a renderla un personaggio estremamente positivo nel mondo dello sport.
È anche il suo modo di porsi nei confronti di avversarie, giornalisti e tifosi. Mai arrogante, mai aggressiva, sempre disponibile e sincera, capace di dare il giusto peso alle cose, consapevole del suo ruolo e mai esaltata da esso. Una giocatrice che indipendente dai suoi risultati futuri, farà certamente un gran bene al tennis e allo sport in generale.