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Chi è Jesper de Jong, il lucky loser in ascesa che sfida Jannik Sinner agli Internazionali d'Italia a Roma al 3° turno

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Per una qualche assurda coincidenza, dettata stavolta dal tabellone degli Internazionale di Roma, il prossimo avversario di Jannik Sinner (in campo oggi 12 maggio non prima delle 15) assomiglia in maniera spudorata allo stesso numero 1 per via di quei tratti rassicuranti, il sorriso e una certa modalità di porsi contro l’avversario.

Una somiglianza del tutto periferica rispetto alla centralità della partita che si disputa sul Centrale del Foro Italico e che segna il match numero 2 del campione altoatesino al suo rientro in campo, dopo la squalifica accordata con la Wada per il caso Clostebol. Ma chi è e come e può interferire con l’avanzata di Sinner, questo quasi coetaneo olandese di Jannik?

Chi è Jesper de Jong, olandese da Top 100

Come scritto sopra, Jesper de Jong sarà il prossimo avversario di Jannik Sinner oggi. Olandese, ha battuto sabato 10 maggio lo spagnolo Alejandro Davidovich Fokina, regalandosi così la sfida al terzo turno del Masters 1000 di Roma con il numero uno del mondo, in un modo tra l’altro imprevedibile e rocambolesco come solo il tennis e questa terra rossa sanno fare.

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Bastano pochi click

Classe 2000, la sua escalation vera e propria è alquanto recente: negli ultimi tre anni è esploso grazie a Slam e classifica; de Jong ha già affrontato Sinner nel terzo turno degli ultimi Australian Open, poi vinti proprio dall’azzurro, che si è imposto in tre set con un triplo 6-2 senza particolari fastidi. Proprio allora, l’olandese aveva ammesso la netta superiorità dell’avversario, già allora stratosferico affermando che : “So di non essere favorito, ma sarà un match per me fantastico. Contro Sinner sarà la partita più importante della mia vita”.

L’ispirazione e il confronto con Sinner

In questi ultimi tre anni ha centrato degli obiettivi notevoli. Il suo modello è l’intramontabile Roger Federer ma è molto vicino anche al belga Goffin. L’olandese ha dominato nei Challenger dimostrando di aver compreso di dover partire da lì per conquistare risultati più importanti.

A parte il precedente citato, de Jong ha mostrato una certa brillantezza principalmente in questa stagione: nel 250 di Montpellier, a fine gennaio, tre vittorie di fila (di cui una con Cobolli e un’altra nel derby con l’altalenante Griekspoor), prima che il sogno del primo titolo nel circuito maggiore si interrompesse in semifinale contro AugerAliassime.

Poi due mesi di Challenger per preparare la stagione sulla terra, quella che lo scorso anno lo ha portato al secondo turno del Roland Garros, eliminato da un certo Carlos Alcaraz. Nel Challenger di Murcia, a marzo, si è fatto strada fino alla finale, prima di cedere contro Taberner. A Roma, le congiunture astrali e di profilo lo hanno aiutato: ha raggiunto il tabellone con una vittoria e una sconfitta nelle qualificazioni, guadagnandosi comunque il posto da lucky loser. Lo aspettavano Shevchenko prima e Davidovich Fokina eventualmente poi. E ha saldato il conto con entrambi, contro i pronostici. il suo colpo migliore, sulla terra battuta e in generale, rimane il dritto che sfodera come arma vincente.

Il sogno post tennis

Curiosità che riguardano de Jong, e che sono a noi note, vertono sugli inizi: a incominciato a giocare quando aveva quattro anni e dunque riusciva a tenere una racchetta in mano quasi a malapena.

Ama la carne e a scuola preferiva le materie scientifiche con notevole interesse per la matematica: c’è da aggiungere che però il suo sogno, un domani, una volta archiviata la carriera tennistica che lo ha condotto comunque tra i Top 100 è quello di aprire un ristorante italiano.

Un obiettivo ambizioso ma che a Roma, Internazionali e Sinner permettendo, potrebbe avere un suo brillante avvio, in prospettiva.

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