Niccolò Baroni è un arbitro della sezione di Firenze, in organico alla Can di serie A e B per la stagione sportiva 2022-23. In massima serie ha già debuttato nello scorso campionato, da questa stagione è inserito in pianta stabile nella rosa dei fischietti chiamati a dirigere le partite. Una bella soddisfazione per un fischietto che ha fatto tutta la gavetta nelle categorie minori, prima di approdare sul palcoscenico più prestigioso.
- La carriera dell'arbitro Niccolò Baroni
- Baroni, la denuncia sui referti truccati
- Arbitro Baroni: stile e caratteristiche
La carriera dell’arbitro Niccolò Baroni
Nato a Fiesole, in provincia di Firenze, il 6 maggio 1983, Baroni ha iniziato ad arbitare nel 1999, scalando progressivamente le diverse categorie fino ad approdare in serie A nell’autunno del 2021. Il 21 novembre, infatti, è stato designato per la sfida tra Sassuolo e Cagliari. “Otto giorni prima dell’esordio in serie A ho arbitrato una partita di Juniores provinciali”, ha raccontato in un’intervista concessa a Federico Marchi per la rivista ‘L’Arbitro’. In quell’occasione Baroni accettò di dirigere il match tra i ragazzi di Lebowski e Albereta San Salvi per dare un segnale ai colleghi più giovani, con l’obiettivo di combattere la crisi di “vocazioni”.
Baroni, la denuncia sui referti truccati
Il nome di Baroni, oltre che per questo lodevole episodio, era finito alla ribalta anche qualche mese prima: insieme al collega Daniele Minelli, il fischietto toscano aveva infatti inviato una denuncia di sette pagine alla Procura di Roma tesa a far luce sui possibili “referti truccati” per favorire la promozione di alcuni arbitri in serie A. Nel faldone, dubbi e perplessità sui voti che avevano tagliato fuori dalla Can di A e B i due arbitri autori dell’esposto a vantaggio di Ivan Robilotta ed Eugenio Abbattista. L’epilogo a luglio 2022: Robilotta e Abbattista dismessi, Baroni e Minelli promossi.
Arbitro Baroni: stile e caratteristiche
Dal punto di vista tecnico, Baroni è un “rigorista”: la sua media di penalty concessi è infatti piuttosto alta, quasi di uno ogni due partite. Sereno e tendente al dialogo, non è un “sergente di ferro” in campo. Questo il suo consiglio ai giovani fischietti, sempre espresso nell’intervista citata precedentemente alla rivista L’Arbitro: “Il confronto con gli arbitri, anche con quelli più giovani, è molto prezioso. L’esperienza maturata da parte di tutti è molto importante. Il consiglio che posso dare ai più giovani? Non mollare mai, crederci sempre, stare sempre sul pezzo e cercare di essere preparati”.