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94,5 milioni in 4 anni: quanto è costato Chiesa alla Juventus?

Scaricato pubblicamente da Thiago Motta e dalla società, Federico Chiesa è pronto a cambiare squadra dopo 4 anni in bianconero

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Marco Pino

Marco Pino

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94,5 milioni in 4 anni: quanto è costato Chiesa alla Juventus? Fonte: Shutterstock

Da giocatore simbolo di un nuovo corso a esubero: il percorso di Federico Chiesa alla Juventus potrebbe riassumersi così.

In mezzo un grave infortunio che ne ha fermato la crescita, un Europeo in maglia azzurra da protagonista che aveva fatto sperare in qualcosa di più e un ritorno con Allegri in panchina che forse non lo ha mai valorizzato come sarebbe stato necessario.

L’avventura di Chiesa a Torino sembra essersi definitivamente conclusa.

Scaricato dal nuovo allenatore Thiago Motta, insieme ad altri epurati, senza troppi giri di parole.

Chi è rimasto a Torino rappresenta una situazione di mercato. Tutti, a parte Miretti che in questo momento è infortunato. Noi all’interno siamo stati chiari. Abbiamo parlato con ognuno di loro. Sia su Chiesa che sugli altri è una decisione presa e ne siamo convinti“.

Queste le parole del neo tecnico juventino a margine della sfida contro il Brest giocata a Pescara e per la quale aveva fatto scalpore l’assenza di Chiesa dalla lista dei convocati.

Cui è seguita la clamorosa decisione di togliere dallo store ufficiale la disponibilità della maglia numero 7 del classe 1997.

Scelta spiegata prontamente e decisione presa in accordo con la società, dopo che quest’ultima probabilmente ha preso coscienza dell’impossibilità di rinnovare il contratto in scadenza al 30 giugno 2025.

Un mancato accordo che ha portato ad una decisione che fa certamente scalpore, considerato che l’addio di Max Allegri e l’arrivo di Thiago Motta in panchina aveva fatto inizialmente pensare che l’ex Bologna potesse puntare sul numero 7 bianconero.

Chiesa probabilmente non è il giocatore perfetto per gli schemi del neo tecnico ma rappresenta comunque un patrimonio della Juve e del calcio italiano e come tale un profilo su cui poggiare solide basi per il futuro.

Più che una difficoltà di adattamento agli schemi di TM, che tra l’altro si è dimostrato tecnico capace di adattare il suo calcio al materiale a disposizione, si deve ricercare la motivazione della scelta di escludere Chiesa nel mancato accordo sul rinnovo.

Frizioni che hanno portato Giuntoli & Co a dettare una linea seguita dall’allenatore e scegliere di far fuori l’ex Viola dal futuro del club.

Dall’interesse di squadre estere, non ancora concreto, alle idee Roma e Inter, piazze dove Chiesa troverebbe da un lato un allenatore (Daniele De Rossi) che lo conosce bene e vorrebbe puntare su di lui e dall’altro un tecnico (Simone Inzaghi) che lavorerebbe per plasmarlo come quinto capace di dare propulsione e 1vs1 sulla fascia.

Caratteristiche di cui, tra l’altro, la rosa dell’Inter è carente.

Quale sarà il futuro di Federico Chiesa è uno scenario tutto da scoprire, ma in questa fase diventa interessante quale è stato il passato vissuto in maglia bianconera.

Analizzando quanto è costato in questi 4 anni il figlio d’arte alla Juventus e qual è stato l’investimento tra cartellino e ingaggio che i bianconeri hanno sostenuto.

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Quanto è costato Chiesa alla Juventus?

Siamo nell’ottobre 2020, l’emergenza Covid con la prima ondata del marzo dello stesso anno non si è ancora arrestata ed è pronta a tornare durante la stagione invernale dopo una (solo apparente) tregua estiva.

In quell’anno, data l’interruzione dei campionati e la successiva ripresa a giugno/luglio la sessione di calciomercato vide uno slittamento.

Senza l’esplosione della pandemia il calciomercato estivo 2020 si sarebbe dovuto svolgere dal 1 luglio al 2 settembre, ma lo stop obbligato rese necessario modificare il periodo di validità della finestra.

In quell’annata la sessione di aprì l’1 settembre per concludersi il 5 ottobre alle ore 20.

Proprio nell’ultimo giorno di mercato, 3 giorni dopo essere sceso in campo da Capitano con la maglia della Fiorentina contro la Sampdoria e dopo aver messo a segno 1 goal e 1 assist nelle prime due giornate di campionato, Federico Chiesa viene annunciato come nuovo giocatore della Juventus.

L’acquisto nell’ottobre 2020

“Juventus Football Club S.p.A. comunica di aver raggiunto un accordo con la società ACF Fiorentina per l’acquisizione, a titolo temporaneo fino al 30 giugno 2022, del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Federico Chiesa a fronte di un corrispettivo di € 10 milioni, di cui € 3 milioni per la stagione sportiva 2020/2021 e € 7 milioni nel corso per la stagione sportiva 2021/2022. Inoltre, l’accordo prevede:

• L’obbligo da parte di Juventus di acquisire a titolo definitivo le prestazioni sportive del giocatore al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi nel corso della stagione 2021/2022;

• La facoltà da parte di Juventus di acquisire a titolo definitivo le prestazioni sportive del giocatore qualora detti obiettivi non fossero raggiunti.

Il corrispettivo pattuito per l’acquisizione definitiva, in entrambi i casi, è pari a € 40 milioni, pagabili in tre esercizi, e potrà essere aumentato, nel corso della durata del contratto di prestazione sportiva con il calciatore, per un ammontare non superiore a € 10 milioni al raggiungimento di ulteriori obiettivi.”

Questo il comunicato con cui la Juventus annunciava l’ingaggio di quello che avrebbe dovuto rappresentare uno dei volti del nuovo ciclo bianconero che vedeva in panchina l’esordio di Andrea Pirlo come nuovo allenatore dopo l’esonero di Maurizio Sarri.

Un investimento totale di potenziali 60 milioni di euro, scomposti in 10 milioni di prestito biennale, 40 milioni per il riscatto e altri potenziali 10 di bonus.

Il trattamento contabile della Juventus, per la registrazione di Chiesa a bilancio, è un punto da analizzare.

Nel rispetto dei principi contabili, e in particolare dell’IFRS 16 come riportato nel bilancio al 30 giugno 2021, i bianconeri nell’ottobre 2020 hanno registrato a bilancio il cartellino del calciatore per 12,6 milioni di euro.

Il totale deriva dai 10 milioni di prestito biennale e 2,3 milioni di bonus che al termine della stagione risultavano già raggiunti, oltre a 300mila da corrispondere all’agente.

Capitalizzando il costo la Juventus ha ammortizzato lo stesso nel corso dei due esercizi successivi fino al 30 giugno 2022, facendo pesare l’ammortamento del cartellino secondo lo schema seguente e in base ai giorni dell’esercizio fiscale:

  • 30 giugno 2021: 5,3 milioni (dal 5/10/2020 al 30/06/2021);
  • 30 giugno 2022: 7,3 milioni (dall’1/7/2021 al 30/06/2022),

Il riscatto al termine dei due anni

Allo scadere dei due anni di prestito la Juventus riscatta Chiesa per 40 milioni di euro, come definito dai termini sottoscritti nell’ottobre 2020.

Come riportato dal bilancio al 30 giugno 2022 della società bianconera, “al raggiungimento degli obiettivi sportivi nel corso della stagione 2021/2022 è maturato l’obbligo di acquisizione a titolo definitivo delle prestazioni sportive del calciatore ad un corrispettivo pari a € 40 milioni“.

In questi due anni Chiesa prima si consacra all’Europeo con la maglia della Nazionale e poi vede interrompere bruscamente il suo processo di crescita nel gennaio 2022 a seguito dell’infortunio riportato all’Olimpico nella sfida contro la Roma.

Per via degli accordi in corso, scatta comunque l’acquisto a titolo definitivo e nell’estate 2022 la Juventus contabilizza i 40 milioni di euro necessari alla conclusione dell’operazione.

Cifra che sale di ulteriori 2 milioni nel corso degli esercizio successivi portando l’investimento totale per i bianconceri a 54,5 milioni di euro circa: 10 per il prestito biennale, 40 per il riscatto e 4,5 di bonus.

Quanto vale Chiesa a bilancio?

Consultando l’ultimo bilancio annuale disponibile, quello al 30 giugno 2023, Chiesa ha un valore residuo a bilancio di 27,6 milioni di euro.

Al 31 dicembre 2023, per effetto di ulteriori 6 mesi di ammortamento, il valore netto contabile scende a 21,4 milioni.

Al 30 giugno 2024 il valore residuo di Chiesa è pari a 14,3 milioni di euro, cifra sotto la quale il conto economico della Juventus genererebbe una minusvalenza.

Più di 40 milioni di ingaggio e 720mila € a presenza

All’inizio della sua esperienza in bianconero, nell’ottobre 2020, Federico Chiesa ha firmato un contratto di 5 milioni netti a stagione, equivalenti a circa 10 milioni annui.

Un totale di spesa di 50 milioni lordi sui 5 anni, e 40 attualmente già corrisposti.

Se non consideriamo il quinto anno di contratto, quello della prossima stagione che presumibilmente Chiesa non passerà in maglia bianconera, possiamo sintetizzare che la Vecchia Signora ha investito nel corso degli ultimi 40 anni circa 95 milioni di euro tra cartellino e ingaggio per una resa che non è stata all’altezza delle aspettative.

Due Coppa Italia e una Supercoppa Italiana nel palmarès, sommati a 32 goal e 23 assist in 131 presenze.

Se vogliamo ridurre tutto ai numeri parliamo di 0,42 goal o assist a partita e 720mila euro spesi per ogni presenza.

Un rendimento forse al di sotto delle aspettative, anche a causa del brutto infortunio patito e del lento recupero.

Un rendimento che se analizzato economicamente non giustifica forse le pretese contrattuali di Federico.

Ma se osservato in termini di numeri di campo e potenziale che il “nuovo Chiesa” potrebbe esprimere fa riflettere rispetto alla scelta della Juventus di scaricare uno dei pochi talenti del calcio italiano.

Sempre che sia ancora percepito come tale.

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