Il mondo del ciclismo piange Sante Gaiardoni. L’eroe dell’Olimpiade di Roma del 1960, vero e proprio mito dello sport italiano, si è spento a 84 anni a Motta Visconti, la località in provincia di Milano dove si era trasferito nel 2020 in seguito alla scomparsa della moglie Elsa Quarta, cantante, per stare vicino all’unica figlia: Susy. La notizia della sua morte ha profondamente scosso sportivi e appassionati, soprattutto quelli che ricordano le sue straordinarie imprese ai Giochi del ’60.
- Gaiardoni, uno dei pistard più forti di sempre
- La doppia medaglia d'oro all'Olimpiade di Roma
- Gaiardoni e Maspes, i signori delle piste: che sfide
Gaiardoni, uno dei pistard più forti di sempre
Nato il 29 giugno 1939 a Villafranca di Verona, Gaiardoni fu uno dei simboli della grande stagione del ciclismo su pista. I suo duelli col milanese Antonio Maspes furono equiparati a quelli che qualche anno prima avevano infiammato il ciclismo su strada tra Coppi e Bartali. Campione d’Italia del tandem ad appena 18 anni, nel 1957, concesse il bis nel 1958. Ma fu all’Olimpiade romana che Gaiardoni conquistò fama, gloria e medaglie.
La doppia medaglia d’oro all’Olimpiade di Roma
Sante, all’epoca appena 21enne, fu l’unico italiano a vincere due ori nell’edizione “casalinga” dei Giochi. Riuscì a trionfare nella velocità e nel Chilometro, facendo registrare in entrambi i casi due primati mondiali, gli 11” netti sui 200 metri lanciati e 1’07”27 nel Chilometro con partenza da fermo, alla media di 53,493 chilometri orari. Sulla scorta di quel doppio, clamoroso exploit, Gaiardoni sarebbe passato al professionismo, dando vita alla clamorosa rivalità con Maspes.
Gaiardoni e Maspes, i signori delle piste: che sfide
Dieci anni di sfide, di duelli capaci di infiammare le folle. Elegante e stilisticamente impeccabile Gaiardoni, più scaltro e smaliziato Maspes, classe 1932, sette anni più “vecchio”. Nel 1962 il Mondiale se lo prese Maspes, nel 1963 toccò a Gaiardoni. Che in seguito ai Mondiali avrebbe conquistato altri due argenti e due bronzi, prima di ritirarsi nel 1971. Successivamente ha aperto un negozio di biciclette in zona Lorenteggio. Nel 2006 si è candidato a sindaco di Milano, da solo, senza essere eletto. Oggi la notizia della scomparsa, un brutto colpo per il ciclismo italiano su pista.