Se sarà rivoluzione o meno, solo il tempo potrò stabilirlo. Di sicuro però l’ingresso di Red Bull nel mondo del ciclismo, come già accaduto in molti altri ambiti legati allo sport (si pensi alla Formula Uno), pare destinato a sconvolgere certi equilibri.
Così, dopo aver già fatto sapere che il primo grande obiettivo da ingaggiare risponde al nome di Wout Van Aert (che peraltro è già testimonial dell’azienda austriaca, ma per quel che attiene la filiale Benelux), adesso arriva pure il secondo: Remco Evenepoel sarebbe finito nel mirino dei vertici dell’attuale Bora Hansgrohe, pronti a strapparlo alla concorrenza in vista della stagione 2025. Anche se per Remco, come per Van Aert, c’è un nodo contratto mica semplice da aggirare.
- Il nodo contratti: entrambi vanno in scadenza a fine 2026
- La coppia del futuro: la scelta (ragionata) di Red Bull
- Tour Down Under, festa Bora: Welsford fa subito centro
Il nodo contratti: entrambi vanno in scadenza a fine 2026
Entrambi i corridori belgi sono legati fino al 2026 con le rispettive squadre: Van Aert e la Visma Lease a Bike (all’epoca ancora Jumbo) nel 2022 rinnovarono per altre due stagioni l’accordo che sarebbe dovuto scadere alla fine del 2024, mentre Evenepoel addirittura nel 2021 (quando ancora stava recuperando dal terribile incidente durante il Giro di Lombardia dell’agosto 2020) firmò in bianco con la Soudal Quick Step fino al 2026.
E nonostante ci sia stata già una sorta di crisi tra il giovane belga e il team guidato dal vulcanico Patrick Lefevere, con la Ineos che ha tentato di sottrarre l’ex campione del mondo nella passata estate (ma senza successo) ancor prima di sondare il terreno per la fusione dei due team (poi saltata), pensare a una separazione prima della scadenza dell’accordo appare oggi abbastanza improbabile. Ma Red Bull ha un capitale ingente da riversare sulla piazza, e allora nulla può essere dato per scontato.
La coppia del futuro: la scelta (ragionata) di Red Bull
C’è un altro fattore che potrebbe avvicinare Remco al team che batte bandiera tedesca: la presenza di Specialized come fornitore ufficiale di biciclette, la stessa che ha il belga tra i suoi principali testimonial. Chiaro che l’attuale budget a disposizione della Bora (circa 25 milioni di euro) è destinato a salire e con esso anche le cifre per provare a strappare i migliori interpreti su strada.
E dal momento che Pogacar ha fatto capire di non essere interessato a salutare l’UAE Team Emirates, puntare su Van Aert ed Evenepoel rappresenta ad oggi la soluzione migliore possibile per poter pensare di costruire un organico che possa durare nel tempo, magari poi cercando di capire chi potrà diventare il nuovo riferimento per le grandi corse a tappe una volta che Primoz Roglic (appena sbarcato alla Bora) non riuscirà ad essere più competitivo come lo è stato nelle ultime stagioni (va per le 34 primavere).
Il recente caso di Cjan Uijdetbroeks, che ha forzato la mano per liberarsi in anticipo dalla Bora e passare alla Visma, dimostra che anche nel ciclismo certe operazioni possono vedere la luce. E allora occhio alle prossime mosse…
Tour Down Under, festa Bora: Welsford fa subito centro
Intanto in Australia, come da abitudine, è scattata ufficialmente la prima gara della nuova stagione. Che guarda a caso ha sorriso proprio alla Bora Hansgrohe, con Sam Welsford che ha vinto in volata la prima frazione del Tour Down Under, davanti a Bauhaus e Girmay. Solo quarto il grande favorito della vigilia, Caleb Ewan. Welsford era all’esordio con la nuova maglia e ha potuto così brindare a un debutto davvero eccezionale. Domani indosserà la maglia ocra di leader della classifica generale nella seconda frazione, sempre adatta alle ruote veloci.