Cambia la superficie, non cambia il risultato: Mathieu van der Poel dimostra di avere davvero una marcia in più rispetto a Wout Van Aert, che dopo aver pagato dazio spesso e volentieri nel corso della stagione invernale nel ciclocross ha dovuto arrendersi anche nel giorno in cui sono state aperte le danze nelle corse del Nord sul pavé. La E3 Saxo Classic ha sorriso al fuoriclasse dell’Alpecin Deceuninck, che ha attaccato quando mancavano 40 chilometri all’arrivo, facendo letteralmente il vuoto dietro di sé.
- Un attacco brutale e una cronometro lunga 40 km
- Stuyven alla piazza d'onore. Bettiol cade a inizio gara
- Van der Poel: vittoria da DNA
Un attacco brutale e una cronometro lunga 40 km
Proprio la dinamica dell’allungo di van der Poel è destinata un po’ a far discutere: quando il neerlandese ha attaccato sul Paterberg, subito Van Aert ha provato a saltare sulla sua ruota, ma nel cercare di farsi largo è andato a pizzicare con le ruote l’erba presente a bordo strada, scivolando a terra. A quel punto però l’attacco era già stato sferrato e MVDP non s’è più voltato, con il rivale belga costretto a risalire faticosamente in bici provando a ricucire lo strappo, aiutato anche da Matteo Jorgenson (vincitore della recente Parigi-Nizza).
Un proposito che s’è dovuto scontrare però con la grande capacità di van der Poel (alla seconda gara stagionale su strada dopo la Sanremo)di tenere un ritmo sempre costante, tanto che dopo essersi avvicinato intorno ai 15 secondi, progressivamente Van Aert ha perso smalto e lucidità, desistendo quando all’arrivo mancavano circa una ventina di chilometri, desistendo quando all’arrivo mancavano circa una ventina di chilometri e anzi facendosi riassorbire dal gruppo dei più immediati inseguitori. Van der Poel ha anche stabilito un nuovo record, migliorando i 35 chilometri di fuga solitaria di Fabian Cancellara fatti registrare nell’edizione 2013.
Stuyven alla piazza d’onore. Bettiol cade a inizio gara
La gara è stata segnata in buona misura dal maltempo, con una fastidiosa pioggerellina che ha condizionato tutte le operazioni sin dalla partenza. Ne ha fatto le spese anche Alberto Bettiol, caduto nelle prime fasi della corsa e trasportato in clinica per accertamenti.
Sul podio di giornata, quello che un anno fa vide Van Aert, van der Poel e Pogacar in questo stesso ordine (Van Aert aveva vinto anche nel 2022), sono finiti Jasper Stuyven e ancora il belga, che stremato ha rinunciato anche a giocarsi la piazza d’onore allo sprint. Quarto posto per Tim Wellens davanti a Matteo Jorgenson e Jhonatan Narvaez. Migliore degli italiani Vincenzo Albanese, che ha chiuso nono a poco meno di tre minuti.
Van der Poel: vittoria da DNA
Van der Poel è riuscito finalmente a riportare a casa la vittoria in quella che storicamente è la gara conosciuta come il GP di Harelbeke, che in due occasioni vide salire sul podio anche il papà Adrie a cavallo degli anni ’90. L’olandese tornerà in gara domenica alla Gand-Wevelgem, classica solitamente dedicata ai velocisti che vedrà Jasper Philipsen (compagno di squadra di MVDP, che ha lavorato proprio per lui nel finale della Milano-Sanremo) tra i possibili favoriti.