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Coni, Malagò chiede la proroga e replica a Binaghi col veleno: "Non accetto lezioni di democrazia da lui"

Il presidente uscente chiede a viva voce la possibilità di restare in sella almeno fino a Milano Cortina 2026 e ai Giochi del Mediterraneo di Taranto. Stoccata a Binaghi.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Le grandi manovre per rimanere in sella al carrozzone del comitato olimpico nazionale sono cominciate da un po’. Ma adesso Giovanni Malagò esce allo scoperto. In un’intervista al Corriere della Sera, concessa a Fabrizio Roncone, il presidente del Coni conferma che – sì – intende dar inizio al suo quarto mandato. Non si sa ancora se completo oppure parziale: l’importante sarebbe poter restare al comando fino alle Olimpiadi Invernali casalinghe di Milano Cortina, in programma nell’inverno del 2026. Ce la farà Malagò? O ha ragione chi, come il presidente della Federtennis Angelo Binaghi, lo invita a farsi da parte?

Malagò, possibile proroga al Coni fino al 2026

La risposta di Malagò alla prima domanda – “perché, presidente, dovrebbe restare altri quattro anni su quella poltrona?” – è eloquente: “Per completare il percorso che ci porterà alle Olimpiadi di Milano Cortina del 2026 e ai Giochi del Mediterraneo di Taranto. Ci ho messo lavoro, impegno e, se posso aggiungere, la faccia. Quindi parlerei di ‘spirito di servizio’ e…”. E non solo: “Io non chiedo che qualcuno mi confermi per un ulteriore mandato, sarebbe sbagliato. Io, semplicemente, alla Presidente Giorgia Meloni chiedo di far esprimere il mondo dello sport sulla mia riconferma”.

L’appello a Meloni: “Faccia esprimere gli sportivi”

Le sensazioni sono ancora vaghe: “Non ho nessuna certezza”, prosegue Malagò. “Ma penso che la maggior parte dei ‘grandi elettori’, dai membri del Cio ai presidenti di numerose federazioni, dagli atleti agli allenatori, avrebbero desiderio di vedermi ancora al mio posto”. Con una precisazione: “Ovviamente, con l’obbligo di ottenere la maggioranza qualificata dei due terzi al primo turno elettorale. Perché la premier dovrebbe prendere in considerazione questa ipotesi? Perché, per anni, lei per prima ha con forza invocato la necessità di dare voce al consenso della gente, ha chiesto di far votare i cittadini… ecco: io le chiedo solo di far esprimere i tesserati dello sport. Credo non possa che essere d’accordo”.

Malagò a Binaghi: “Grottesco dia lezioni di democrazia”

Quindi la replica al veleno a Binaghi, che nei giorni scorsi ha definito il Coni “obsoleto” e “antidemocratico”, o peggio – come da titolo dell’articolo – “un morto che cammina”: “Il titolo è talmente volgare che non merita commento”, taglia corto Malagò. “Quanto al resto: siamo considerati un’eccellenza nel panorama mondiale… e poi, beh, ricevere lezioni di democrazia da Binaghi è grottesco“. Insomma, all’ipotesi “proroga” Malagò crede sul serio: “Non ho idea di come sia nata una simile ipotesi. Che prevederebbe, comunque, una legge ad hoc…Sarebbe un tipico compromesso all’italiana”.

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