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Presidenza Coni, Malagò sfida il Governo: "Com'è possibile che dopo questi risultati non possa ricandidarmi?"

Il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, non ci sta e manda l'ennesimo messaggio chiaro al Governo, che ha deciso di non permettergli di ricandidarsi

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Lorenzo Marsili

Lorenzo Marsili

Sport Specialist

Giornalista pubblicista, redattore, divulgatore. E' una delle anime video del sito: racconta in immagini un evento e lo fa come pochi altri

Dopo il deciso no ricevuto dal Governo alla richiesta ufficiale di un quarto mandato, Giovanni Malagò torna a proclamare la propria voglia di proseguire alla guida del Coni e lo fa inviando messaggi chiari davanti alle telecamere della trasmissione in onda su Rete4, Zona Bianca.

Malagò e la diatriba con il Governo

Era stato estremamente chiaro, Andrea Abodi, appena dopo il fantastico oro olimpico di Paola Egonu e compagne. “Dalle poltrone ci si deve anche alzare”, aveva tagliato corto il ministro per lo Sport e i Giovani. Una frase che Malagò deve aver incassato come una coltellata alla schiena. “Da Andrea non me lo aspettavo”, aveva infatti commentato a caldo l’attuale numero uno del Comitato Olimpico Nazionale Italiano.

Dopo l’exploit della squadra azzurra a Parigi 2024, con un medagliere che ha pareggiato quello già straordinario di Tokyo con 40 podi e impreziosito da ben 13 medaglie d’oro, e con le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina a poco più di un anno, Malagò non getta la spugna e prova a rilanciare la propria candidatura, rivolgendo dagli studi di Zona Bianca un quesito diretto al Governo: “Ma è possibile che, dopo questi risultati e a pochi mesi da Milano-Cortina, io non sia nemmeno in condizione di ricandidarmi e gli altri sì?“.

Malagò rifiuta le proposte del Governo

La legge per il nuovo mandato c’era, ma questo Governo l’ha cambiata. Prevede, però, che con i due terzi dei voti per la presidenza delle Federazioni si possa essere rieletti. Come ha sempre detto Giorgia Meloni – ha proseguito Malagò – devono essere le persone che votano che ti devono giudicare. Non capisco perché questa nuova norma valga per tutti tranne che per il Coni… questo ha un sapore curioso…”.

Fare il Sindaco a Roma o il presidente della FIGC (come suggerito anche da più parti proprio dal Governo)? No, assolutamente no”, ha tagliato corto Malagò, che ha aggiunto: “Il mio mandato al Coni scade a maggio 2025, come si può anche solo pensare di fare altre cose? Sono una persona seria“.

La scelta di Mattarella di invitare i quarti classificati in Quirinale

Nella lunga intervista, Malagò ha avuto modo di tornare sulle Olimpiadi, a partire dalla scelta del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di convocare al Quirinale per l’incontro ufficiale del prossimo 23 settembre anche gli atleti quarti classificati: “ha mostrato una sensibilità unica. I quarti posti sono finali, conquistare le finali olimpiche è fondamentale. Mattarella sotto la pioggia durante la cerimonia di apertura dei Giochi è stato un errore gravissimo del comitato organizzatore nei suoi confronti e degli altri capi di stato. Si sarebbe potuto predisporre una tettoia”.

La risposta a Vannacci dopo le frasi su Egonu

Tornando, invece, sulle polemiche legate alle esternazioni dell’eurodeputato leghista, Roberto Vannacci, Malagò taglia corto: “Ognuno fa il suo mestiere. Non conoscono Vannacci, che è libero di pensare quello che crede, ma Paola Egonu è italianissima. Non voglio farmi trascinare in vicende politiche, ma restando nello sport, è evidente come dal punto di vista della rappresentanza le cose siano cambiate“.

Imane Khelif e la Senna

Imane Khelif? Faccio un mestiere diverso da Meloni e Salvini. Dal nostro punto di vista c’è da chiedersi chi è che deve giudicare su queste questioni. Gli organismi hanno giudicato e deciso di farla gareggiare, cosa che fa già da 7-8 anni, vincendo e perdendo. Il CIO è i contrasto con la federazione precedente, che ha strumentalizzato il caso…“.

Infine, sulla Senna, Malagò chiosa: “Sono state investite cifre mostruose e non credo che lo abbiamo fatto solo per poche gare. Non credo siano così pazzi… penso, invece, che abbiano voluto creare un contesto balneabile anche per il futuro, per la popolazione. Poi, non so se ci riusciranno…“.

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