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Conte è un vulcano, torna a parlare e regala nuovi indizi sul suo futuro

Antonio Conte torna a parlare del suo futuro e non manca di usare espressioni forti per tratteggiare una situazione che, al Tottenham, pare ormai rovente

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Lorenzo Marsili

Lorenzo Marsili

Sport Specialist

Giornalista pubblicista, redattore, divulgatore. E' una delle anime video del sito: racconta in immagini un evento e lo fa come pochi altri

È un Antonio Conte che predica calma, ma che sotto le braci ormai silenti di una stagione che non ha più molto da dire, tiene vivo un vulcano pronto a esplodere. Il tecnico italiano non ha, infatti, mancato di lanciare le sue proverbiali frecciatine, nella conferenza stampa alla vigilia del primo ritorno in campo del suo Tottenham, dopo la cocente delusione dell’eliminazione agli ottavi di Champions League contro il Milan. Parole e dichiarazioni che, ancora una volta, sembrano anticipare un sempre più probabile addio agli Spurs, e un possibile ritorno in Serie A.

La complicata settimana di Conte

Non è stata una settimana semplice per Conte. Oltre al mancato accesso ai quarti di Champions League, senza riuscire a segnare nemmeno una rete in 180’ al Milan, con conseguente sfogo al termine della partita (“Il mio contratto scade a giugno. Forse potrebbero esonerarmi anche prima, chi lo sa”, aveva commentato mercoledì sera a caldo), il tecnico ha dovuto anche incassare la bordata riservatagli dall’attaccante brasiliano Richarlison, deluso dallo scarso minutaggio concessogli in stagione.

Conte e il clima teso in casa Tottenham

Nel corso della conferenza stampa di presentazione del match che domani alle 16 vedrà il Tottenham ospitare il Nottingham Forest, Conte torna a parlare della sua posizione sulla panchina degli Spurs senza usare mezze misure:

Il club sa bene qual è la mia posizione e che cosa penso. Se, poi, devo diventare il bersaglio per quanto sta accadendo, no, non ci sto. Capisco che tifosi e ambiente l’abbiano finita, ma serve pazienza. Poi, vedremo che cosa accadrà in futuro. Se mi chiedete si sia disposto a morire per il club, vi dico di sì, ma non sono così stupido da suicidarmi.

Conte, futuro in Premier in bilico

Conte torna, inoltre, a indicare la fine della stagione in corso come un crocevia importate per il suo futuro. Ed è anche normale, visto che a giugno scadrà il contratto con gli Spurs e sarà necessario sedersi a un tavolo per valutare il da farsi:

Ho già ripetuto più volte quale situazione ho trovato al mio arrivo e quali sono le mie aspirazioni per rendere competitivo il club e portarlo a lottare per vincere. Ho firmato un contratto di un solo anno, e non è una cosa normale, visto che di solito si fa almeno un triennale. Ma sia io sia il club volevamo vedere come sarebbe andata. Loro volevano capire la mia personalità, le mie doti e per me era la stessa cosa: capire se fossimo sulla stessa lunghezza d’onda. Ora, dopo un anno e mezzo, ci conosciamo e la situazione è chiara a entrambe. Lasciamo finire la stagione e poi vedremo. Ripeto, sino a fine stagione sono pronto a morire per questa squadra.

Conte spegne il caso Richarlison

Infine, sul duro sfogo di Richarlison, Conte regala una lettura diversa all’interpretazione condivisa da media e addetti ai lavori, e spegne il caso:

Allora, ho ascoltato l’intervista e devo dire che Richarlison non mi ha criticato, ha solo detto che la sua stagione è uno schifo… e ha ragione, perché sin qui, anche per i tanti infortuni che ha subito, non è andata bene. Ma ha capito di aver sbagliato, di essere stato egoista e si è scusato. Alla fine, è stata una cosa positiva, perché mi ha dato l’opportunità di chiarire una volta di più quale deve essere lo spirito del gruppo.

Conte in Serie A, dove può andare

Dichiarazioni che sottolineano una volta per tutte come il clima in casa Tottenham e, in particolare attorno ad Antonio Conte, sia tutt’altro che disteso e che alimentano le voci circa un possibile ritorno in Italia al termine della stagione. Le squadre che potrebbero stuzzicare il tecnico salentino non mancano, a partire dalla Roma, che deve ancora capire le intenzioni di José Mourinho per giugno. Il lista potrebbe, poi, entrare il Milan, ma difficilmente il Diavolo si separerà da Stefano Pioli. Senza tralasciare i clamorosi ritorni alla Juventus o all’Inter, con quest’ultima che, forse, risulta però tra le destinazioni meno probabili, visto l’addio non proprio idilliaco appena due stagioni fa.

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