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Coppa Davis, Bertolucci non punta tutto su Sinner e consiglia Volandri per le convocazioni

Bertolucci riflette sui pericoli nel percorso dell'Italia verso la riconferma in Coppa Davis e detta la linea per le convocazioni di Volandri, preferendo gli specialisti a Sinner per il doppio

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Matteo Morace

Matteo Morace

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Nonostante manchino circa due mesi si è già entrati in clima Finals di Coppa Davis dopo che nella giornata di giovedì 19 settembre sono tenuti i sorteggi, con l’Italia campione in carica che è stata estratta con l’Argentina, evitando la più ostica Australia, finalista l’anno scorso proprio contro gli azzurri e che potrebbe cercare la rivincita in semifinale. Alla luce dei sorteggi, sulla Gazzetta dello Sport Paolo Bertolucci ha spiegato quali potrebbero essere gli ostacoli verso la riconferma della squadra di Capitan Filippo Volandri, esprimendo anche la sua opinione su quale sarebbe la linea da seguire per convocazioni.

I rischi che corre l’Italia

Contro l’Argentina è inevitabile che l’Italia parta favorita, un po’ per valore in se dei nostri giocatori – i sudamericani non hanno alcun singolarista tra i primi 20 al contrario nostro che possiamo fare affidamento su Jannik Sinner (n°1) e Lorenzo Musetti (n°19) -, un po’ perché sia Sebastian Baez che Francisco Cerundolo rendono meglio sulla terra rossa piuttosto che sul veloce – se non velocissimo – indoor di Malaga.

Diventa allora comprensibile provare a proiettarsi anche più avanti nella fase a eliminazione diretta e vedere quali potrebbero essere i pericoli in semifinale per l’Italia, così come fatto da Paolo Bertolucci, che spiega le difficoltà nell’affrontare due nazionali come Australia e USA: “Quello che preoccupa guardando la parte alta del tabellone sarà sicuramente la semifinale contro la vincente del quarto di finale più equilibrato, tra l’Australia di Hewitt e gli Stati Uniti di Bob Bryan. Il 2-0 dopo i singolari è alla portata, ma non è garantito: Sinner con De Minaur dovrebbe portare il punto, ma il nostro numero due – che sia Musetti o Berrettini – dovrà giocare al meglio per poter superare un giocatore di livello come Popyrin, ricordando poi che il doppio Aussie Ebden/ Purcell incute timore. Lo stesso problema potremmo incontrarlo se ci trovassimo al cospetto degli Stati Uniti e se questi ultimi dovessero presentarsi al completo. Infatti la formazione composta da Fritz, Paul o Tiafoe e completata dal doppio Krajicek/Ram, forma un gruppo di giocatori di primissimo livello che può darci del filo da torcere”.

Bertolucci: “Punterei su una coppia rodata”

Con la nuova formula della Coppa Davis il doppio ha assunto maggiore importanza rispetto al passato, risultando spesso decisivo dopo i due singolari. Propio il doppio è una delle questioni principali per Filippo Volandri in ottica convocazioni ed ecco allora che Bertolucci prova ad andargli in soccorso dicendo quale secondo lui sarebbe la linea da seguire: “Noi possiamo offrire una coppia di sicuro valore come quella di Bolelli e Vavassori, attualmente al quarto posto della Race, o mischiare le carte con un doppio formato ad esempio da Sinner e Berrettini, ma in ogni caso le formazioni avversarie sono molto competitive. In linea di massima, in una competizione come questa, personalmente mi affiderei a tre singolaristi di provata consistenza e una coppia di doppio rodata dalle tante battaglie disputate in stagione”.

Questione doppio, Sinner avrà voce in capitolo?

Uno degli aspetti più decisivi per il successo italiano in Coppa Davis della passata stagione fu la decisione di affidarsi anche per il doppio a Sinner, decisione presa viste anche le condizioni non ottimali di Simone Bolelli. Jannik scelse allora di giocare in coppia con Lorenzo Sonego, dando vita a un doppio capace di surclassare anche i migliori della specialità, permettendo agli azzurri di superare l’Olanda ai quarti e la Serbia in semifinale.

Non è quindi da escludere che Volandri possa ascoltare il parere e la volontà di Sinner – leader assoluto della squadra – sul doppio per prendere le sue scelte sulle convocazioni, visto anche che in passato le nazionali con un singolarista fenomenale – perché di questo parliamo – in squadra si sono spesso e volentieri appoggiate a lui anche per il doppio, come per esempio la Svizzera con Federer, la Spagna con Nadal, la Serbia con Djokovic e tante altre ancora.

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