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Coppa Italia albo d’Oro: Allegri al quinto trofeo. Staccati Eriksson e Mancini. È l’allenatore più vincente

Nessuno come il tecnico della Juventus: cinque volte vincitore della coppa Italia, dopo i quattro successi consecutivi dal 2015 al 2018 è arrivata la cinquina che ne fa il più vincente di sempre

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Massimiliano Allegri diventa l’allenatore più vincente della coppa Italia. Con il quindicesimo trofeo della storia bianconera, messo in bacheca dalla Juventus al termine della sfida contro l’Atalanta, il livornese arriva a cinque successi in carriera.

Nessuno come lui: staccati Roberto Mancini e Sven Goran Eriksson, fermi a quattro e appaiati precedentemente ad Allegri.

Il livornese mette l’ennesima freccia in un arco personale che si arricchisce e tocca l’apice di una stagione non facile, in cui le critiche hanno spesso surclassato i riconoscimenti.

E, elemento che rende ulteriormente significativo il successo dell’allenatore, proprio mentre la sua esperienza in bianconero sembra giunta al capolinea. Non per volere di Max.

Allegri ha vinto cinque coppa Italia da allenatore

C’entra anche stavolta il corto muso, che è marchio di fabbrica di casa Allegri: un guizzo di Dusan Vlahovic – altro spirito in cerca di rivincita: l’ha trovata, il bomber, stavolta decisivo quando conta esserlo – è bastato per sovvertire i pareri di scettici e critici. Nemmeno pochi. La quinta coppa Italia del tecnico fa capolino il 15 maggio 2024. L’Atalanta bella e vincente degli ultimi periodi, l’incidenza di Gasperini: si pensava potesse bastare per mettere fine all’era di Allegri in bianconero lasciandone tracce sbiadite e opache.

Invece i conti con Massimiliano Allegri bisogna farli sempre: lo dice la statistica, lo ribadiscono i numeri. Vincere è un’arte, spesso lo è anche perdere. E il tecnico ex Milan ha ribadito che sa come si fa a vincere.

L’ALBO D’ORO DELLA COPPA ITALIA

Le lacrime di Allegri per i tifosi della Juventus

A fine partita, uno dei momenti più emozionanti è quello che lo stesso Allegri decide di ritagliarsi con i suoi tifosi: si ferma sotto la curva riservata ai sostenitori bianconeri, li ascolta, li guarda, se li gode mentre l’occhio diventa lucido, le emozioni non si trattengono più.

Non c’è motivo, adesso, di restare freddo a tutti i costi. Adesso qualche sassolino può toglierselo: poi, per carità, gli verrà detto che vincere la coppa Italia e come non aver vinto niente. Gli irriducibili non cambiano idea nemmeno di fronte all’evidenza.

Allegri e la Juventus: un binomio vincente

L’evidenza di cui si parla è quella dei numeri. Cinque volte vincitore della coppa Italia, tutte sulla panchina della Juventus. La prima vittoria arriva nel 2015, a ruota le altre tre, in una quaterna consecutiva che – anche quella – ha fatto statistica. Fino all’ultima: celebrata con il carattere e la rabbia, la commozione e la liberazione, un rosso diretto che lo ha fatto infuriare e l’abbraccio metaforico dei suoi tifosi.

Non è più il momento di limitarsi: e il gesto finale con la mano a dire “vai via”, sembra indirizzato verso Cristiano Giuntoli, attuale Football Director bianconero, lo dimostra appieno. Forse l’aveva costruito proprio così, il suo addio.

Forse aver vinto non servirà stravolgere le idee e le decisioni della dirigenza, che paiono granitiche. Ma pensare che rimpiazzare Allegri possa essere semplice resta un azzardo. E neppure di poco conto. Perché quelle di Massimiliano Allegri e della Juventus non sono più storie distinte e divergenti, semmai un blocco granitico e inscalfibile. In quattro parole: è la Storia bianconera.

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