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Covid-19, tensione Uefa-Napoli in vista della partita di Leicester

In base alle norme vigenti in Gran Bretagna cinque top della rosa di Spalletti non potrebbero sbarcare in Inghilterra: club in contatto con le istituzioni, c'è l'ipotesi campo neutro.

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Quanto di clamoroso successo a San Paolo lo scorso 5 settembre, con la sospensione di Brasile-Argentina decisa dalle autorità sanitarie per la presenza dei quattro argentini in campo senza aver osservato la quarantena richiesta a chi proviene dall’Inghilterra, rischia di avere pesanti conseguenze anche sulla prima giornata dei gironi di Champions ed Europa League.

Ne sa qualcosa il Napoli, che è in stretto e continuo contatto con l’Uefa per capire come muoversi in vista della partita di Europa League sul campo del Leicester in programma il prossimo 16 settembre.

Stando alle norme vigenti in Gran Bretagna e riguardanti il protocollo anti Coronavirus, infatti, ben cinque giocatori della rosa di Luciano Spalletti non potrebbero entrare nel Regno Unito nella giornata di mercoledì 15, quando è in programma l’arrivo del Napoli a Leicester. Si tratta di David Ospina, Kalidou Koulibaly, Amir Rrhamani, André Anguissa e Victor Osimhen, tutti reduci nei 15 giorni precedenti da viaggi in paesi inseriti nella “lista rossa” secondo il Regno Unito.

Un ostacolo serio dal punto di vista tecnico, considerando l’importanza dei giocatori a disposizione, e un problema da superare anche a livello diplomatico. Il rischio è che qualora i giocatori sbarcassero effettivamente in Inghilterra le autorità locali impongano agli stessi un periodo di quarantena, eventualità che sarebbe altrettanto problematica per il Napoli.

L’Uefa è al lavoro e il Napoli sembra caldeggiare due ipotesi qualora, come probabile, la situazione non cambiasse a livello regolamentare: giocare in campo neutro oppure l’inversione di campo, con la disputa della gara d’andata al “Maradona” e del ritorno a Leicester, confidando che la situazione pandemica migliori con conseguente allentamento del protocollo considerando anche che la gara in questione sarà l’ultima del calendario, fissata per il 9 dicembre.

Del resto che la pausa dei campionati per fare spazio alle partite di qualificazione al Mondiale 2022 avrebbe fatto rumore lo si era capito da tempo, almeno da quando la Fifa aveva accettato la decisione della Conmebol di recuperare nel primo weekend di settembre la giornata non disputata a marzo a causa della pandemia di Coronavirus.

Tre partite in una settimana per le nazionali sudamericane hanno richiesto una dose di pazienza supplementare ai club europei, di fatto costretti dalla Fifa a concedere i propri giocatori alle nazionali per non incappare in punizione, come capitato ai club inglesi che si sono opposti a questa coercizione per evitare di riavere i giocatori in questione solo poche ore prima le gare di campionato.

Covid-19, tensione Uefa-Napoli in vista della partita di Leicester Fonte: Getty Images

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