Venti giorni dopo la brutta sconfitta contro l’Inter, la Juventus è ufficialmente tornata protagonista anche in campionato.
Il 2-0 sulla Roma nel quarto anticipo della seconda di ritorno permette infatti alla squadra di Andrea Pirlo di superare in classifica i rivali di giornata, insediarsi al terzo posto e restare a -5 dall’Inter, con ancora da recuperare la partita d’andata contro il Napoli, all’inizio di un mese-chiave per i campioni d’Italia, che affronteranno lo stesso Napoli e la ripresa della Champions League dopo la semifinale di ritorno di Coppa Italia contro l’ Inter, già battuta 2-1 a San Siro.
Per la Juventus è la sesta vittoria consecutiva tra tutte le competizioni, scandita peraltro dal ritorno al gol in campionato di Cristiano Ronaldo: per il portoghese, che in A era a secco da tre partite, 16° centro in campionato e primo posto nella classifica marcatori sempre più saldo.
Brutto stop invece per la squadra di Fonseca, che sa di bocciatura ad alti livelli: quarta sconfitta sul campo in campionato, tutte contro rivali dirette dopo quelle contro Napoli, Atalanta e Lazio.
Per i giallorossi solo uno sterile possesso palla e poca pericolosità offensiva almeno fino a quando Edin Dzeko è rimasto in panchina, ovvero fino al 15′ del secondo tempo.
La Roma parte bene, ma la Juve la sblocca subito: al 12’ ripartenza di Alex Sandro che vede Morata, gran protezione di palla dello spagnolo per Ronaldo che s’inventa un sinistro all’angolo basso imprendibile per Pau Lopez.
Gli ospiti non demordono, ma faticano a pungere. La Juventus non forza i ritmi e si accontenta delle occasioni lasciate dagli avversari (traversa di Ronaldo al 25’), pericolosi nel primo tempo solo con un tentativo di Cristante e due volte con Mancini da palla inattiva.
La sanguinosa palla persa in uscita dalla Roma che manda in porta Ronaldo, stoppato da Lopez, è il preludio ad un secondo tempo che la squadra di Fonseca non riuscirà ad interpretare con la giusta determinazione.
Un’altra palla persa da Veretout arma Morata, ma il raddoppio bianconero non arriva. La Juve gestisce, ma trema dopo l’ingresso di Dzeko, che spizza subito per Carles Perez, bravo a impegnare Szczesny come pochi minuti prima aveva fatto Mkhitaryan.
Poi Pirlo indovina le sostituzioni inserendo Cuadrado e Kulusevski, protagonisti dell’azione del raddoppio. A chiudere la gara ci pensa una goffa deviazione nella propria rete di Ibanez, ancora protagonista in negativo dopo il derby: l’ex atalantino insacca nella propria porta un cross di Kulusevski.