Quasi uno spareggio da due nobili decadute, divise prima di questa partita da un solo punto in classifica: ma alla fine la cruciale corsa agli ottavi del Mondiale di Qatar 2022 nel Gruppo F premia la Croazia, a cui è bastato uno 0-0 per staccare il biglietto per la fase successiva a scapito del Belgio.
- Mondiali, la sfida dentro o fuori tra Croazia e Belgio
- Mondiali, gli "italiani" in campo e le curiosità statistiche di Croazia-Belgio
- De Bruyne non canta l'inno, gli Hazard in panchina
- Le polemiche sul rigore annullato ed il fuorigioco sul filo dei millimetri
- Lukaku si mangia una raffica di gol clamorosi
Mondiali, la sfida dentro o fuori tra Croazia e Belgio
Una sfida decisiva ma da cupio dissolvi, tra due nazionali che solo quattro anni fa erano in corsa per diventare campionesse mondiali, e in Qatar invece hanno annaspato per andare agli ottavi. Certo, la situazione della Croazia era nettamente migliore alla vigilia del match all’Ahmad bin Ali Stadium, ma se il Belgio ha pianto lacrime amare con il Marocco, prendendosi due sberle e ritrovandosi con uno spogliatoio che ha fatto parlare di sé per i presunti stracci volati (e con Lukaku pare a mediare), contro la selezione nordafricana anche la squadra con la maglia a scacchi ha penato, non andando oltre lo 0-0 nella prima partita da vicecampioni del mondo uscenti. Per la cronaca al Belgio serviva la vittoria nell’ultima partita del Girone F, alla Croazia bastava in teoria anche un pareggio per proseguire in questo Mondiale.
Un primo tempo partito subito con i motori a tutta forza con il tentativo della Croazia di violare la porta belga dagli istanti iniziali, per poi afflosciarsi su sé stesso in una situazione di stallo e con scarse occasioni da gol, con l’unico brivido del rigore fischiato dall’arbitro Taylor e poi ritrattato al Var per un fuorigioco alquanto minimo e discutibile. Più ritmo e qualità alla ripresa come era logico aspettarsi, con la Croazia che mette alla corde il Belgio nonostante un Lukaku subito arrembante ed autore di una serie di clamorosi gol solo sfiorati (una buona notizia per l’Inter, con la sua punta di diamante che ha ritrovato la condizione per quando il campionato riprenderà).
Mondiali, gli “italiani” in campo e le curiosità statistiche di Croazia-Belgio
Tanti gli “italiani” presenti in campo, tra cui spiccava la sfida fratricida tra gli interisti Lukaku (partito però dalla panchina per poi entrare in campo dal secondo tempo) e Brozovic, più il terzo incomodo Perisic, ex storico nerazzurro ed autore del record di 16 gol tra Mondiali ed Europei, sei in più di qualsiasi altro giocatore croato. Presente anche Mertens sin dal primo minuto, come vedremo a breve, indimenticato (dai tifosi partenopei) protagonista del Napoli, ed il talento non ancora sbocciato nel Milan Charles De Ketelaere (non titolare), mentre tra le altre spigolature in questo match citiamo il portiere belga Courtois, che ha firmato il record di 100 partite con la Nazionale. Spulciando poi nelle statistiche e nelle curiosità, in quattro delle ultime cinque partite disputate ai Mondiali la Croazia ha sempre rimontato da una condizione di svantaggio (due vinte, due pareggiate).
De Bruyne non canta l’inno, gli Hazard in panchina
Croazia con il 4-3-3 con molta qualità da proporre ed il ct Dalic che conferma l’undici titolare vittorioso contro il Canada, a fronte di un Belgio rivoluzionato dal ct Martinez con un 3-4-2-1, Mertens come punta scambiandosi all’occorrenza con Trossard ed i fratelli Hazard in panchina. Già prima del fischio d’inizio, il capitano De Bruyne (quello che alla vigilia sollevò un polverone affermando che il Belgio non avrebbe avuto molte chance di vincere il Mondiale) si fa notare ma non in senso propriamente positivo, non cantando l’inno: forse una piccolezza, ma ricordiamo che parliamo di uno dei nomi saltati fuori nelle lotte intestine all’interno dello spogliatoio, assieme a quelli di Hazard e Vertonghen. Quindi un possibile ulteriore sintomo di insofferenza all’interno della rappresentativa belga. Altro dettaglio, sugli spalti era presente anche Ivana Knoll, la modella croata che ha rischiato l’arresto per i suoi outfit troppo audaci per il Qatar.
Le polemiche sul rigore annullato ed il fuorigioco sul filo dei millimetri
Sul fronte Croazia Perisic poteva regalarci il gol più rapido di questa competizione (ad oggi) sfiorando la rete quando il cronometro non aveva segnato manco un minuto dal fischio d’inizio, mentre la sfida del rigore al 15′ avrebbe visto contrapposti i due compagni al Real Madrid Modric e Courtois prima che il controllo al Var annullasse per fuorigioco per la posizione precedente di Lovren.
Tra l’altro parliamo della questione che ha tenuto banco nel primo tempo (e non solo) sui social, ovvero il fallo di Carrasco su Kramaric ed il rigore saltato per una questione di millimetri nella posizione del croato. “Fuorigioco di dito: questo non è più calcio. La regola del fuorigioco ha una logica, quella di non fornire vantaggi agli attaccanti. Qual è il vantaggio di avere un dito -letteralmente un dito- davanti al difensore?”, si legge tra i vari commenti su Twitter, ed è una sintesi perfetta della polemica che ne è nata; mentre dalla pagina Errori Arbitrali si propone invece questa disamina: “Se il giocatore attaccante in offside va poi a contatto con un difendente, la chiamata di ‘fuorigioco attivo’ è praticamente automatica. In questo caso, Lovren poi va a contrasto con il difendente che colpisce di testa”.
Lukaku si mangia una raffica di gol clamorosi
Altri dettagli degni di nota, i tre gol clamorosi che nel secondo tempo si è mangiato Lukaku: palo al 60′, palla poco sopra la traversa due minuti dopo (ma a rischio annullamento da parte del direttore di gara), occasione alle spalle alla porta servito da Mounier ed un potenziale gollonzo di pancia (sic!) quando la partita era ormai ad un passo dal novantesimo. Ma alla fine la Croazia approda agli ottavi assieme al Marocco, contestualmente vincente contro il Canada. Il Belgio, dopo aver battuto i croati nei precedenti due incontri, non riesce nell’impresa: per la cronaca, a segnare tutti e tre i gol in quei match era stato proprio Lukaku.