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Dal cambio di proprietà alla vetta della Serie B: il nuovo viaggio del Pisa

Dal rischio fallimento al salvataggio della Famiglia Corrado, fino ad arrivare all'avvento di Knaster. Le ambizioni del Pisa sono rivolte alla Serie A

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Dal cambio di proprietà alla vetta della Serie B: il nuovo viaggio del Pisa Fonte: Shutterstock

Circa 720 anni fa, anno più anno meno, il padre della Lingua italiana, Dante Alighieri, dedicò ad una città toscana dei versi decisamente poco piacevoli.

“Ahi Pisa, vituperio de le genti del bel paese là dove ‘l sì suona, poi che i vicini a te punir son lenti”.

Sono i famigerati versi del Canto XXXIII dell’Inferno meglio noti come l’Invettiva contro Pisa, uno dei testi più importanti in assoluto della Divina Commedia.

Ma il sommo Poeta mai avrebbe immaginato che quel termine ampiamente dispregiativo, “Vituperio”, sarebbe diventato, tanti secoli dopo, una sorta di simbolo identitario e perenne, quasi un tatuaggio nell’Anima, dei cittadini pisani, gli eredi della sua “Invettiva”. Pisani che oggi lo espongono, e lo citano, con grande costanza e grande orgoglio.

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Identità ed orgoglio che in questi giorni di settembre del 2024 vengono stuzzicati e sollecitati da un altro verso, decisamente meno nobile, ma non per questo meno apprezzato dai pisani che recita più o meno così: “Vincere è la benzina che mi alimenta”.

Parole e musica, anzi marchio di fabbrica, di Filippo “Pippo” Inzaghi il tecnico che dal 3 luglio 2024 siede sulla panchina del Pisa Sporting Club. Inzaghi che con il suo Pisa all’inizio di questa stagione sta tenendo un ritmo da parte alta della classifica con tutta l’intenzione di rimanerci fino a maggio.

Ma come è nato questo progetto sportivo? Come ha fatto il Pisa dell’anglo-americano, ma russo di nascita, Alexander Knaster, a costruire una rosa solida e compatta? E soprattutto qual è il segreto di tutto questo?

La rinascita del Pisa arriva dall’estero

Riavvolgiamo il nastro e proviamo a scoprirlo insieme. E riavvolgendo il nastro torniamo al 21 gennaio 2021. È un freddo giovedì di inizio anno quando la squadra neroazzurra, allora diretta da D’Angelo, vede cambiare per sempre il proprio destino.

Quel giorno, infatti, il Pisa, nel pieno delle difficoltà economiche discese dalla pandemia da Coronavirus, passa nelle mani dell’attuale proprietario.

Alexander Knaster è un imprenditore di respiro internazionale ma poco conosciuto al grande pubblico. È proprietario del fondo Pamplona Capital Management, uno dei fondi più ambiti della sfera finanziaria anglosassone. L’attuale patron del Pisa acquista il club dalla Ma.Gi.Co srl della famiglia Corrado, coloro che salvarono il club dal default nel Pisa nel 2016.

Knaster dimostra, da subito, che identità ed orgoglio, ecco che ritornano, saranno i tratti distintivi del suo Pisa. Ma a questi intenti ne aggiunge uno decisivo, l’innovazione. Innovazione che si palesa già in sede di trattativa.

L’imprenditore acquista il 75% delle azioni del Pisa e ne lascia alla famiglia Corrado il 25% con lo scopo, come si legge nel sito ufficiale del club, di “portare avanti la progettualità già in stadio di avanzamento e per completare gli importanti progetti legati alla ristrutturazione dell’Arena Garibaldi e alla realizzazione di un centro sportivo multifunzione”.

Ma nella gestione dell’accordo si appoggia alla piattaforma di crowdfunding fondata da Fausto Zanetton e dal compianto Gianluca Vialli, Tifosy.

Tifosy Capital & Advisory oggi è un’azienda leader nell’advisory sportivo e nella raccolta di capitali ma tre anni fa era una novità assoluta.

Ma la vera innovazione Knaster la porta nella gestione del progetto sportivo e della sostenibilità economica dello stesso. Il primo anno il suo Pisa è subito protagonista. La rinnovata solidità finanziaria permette a D’Angelo di lavorare con serenità e l’arrivo nel mercato di gennaio di Gori, Beghetto, Marsura e Mastinu, di salvare la categoria faticosamente recuperata nel 2019 e di progettare il futuro.

Ed il futuro si palese in tutto il suo splendore nell’estate del 2021 quando Kestner da imprenditore ambizioso fa capire che vuole ripotare subito la sua squadra in Serie A colmando un vuoto di 31 anni di attesa.

La cavalcata del 2021/2022

Nella sessione estiva del calciomercato 2021 spende tanto e porta in riva all’Arno giocatori importanti come il giovanissimo bomber Lucca, il portiere Nicolas, il terzino Birindelli, Nagy e Tourè. Ma non solo, nella sessione invernale mette a disposizione del tecnico anche Torregrossa, Benali e Puscas. Con questi innesti, in meno di un anno il valore della rosa passa da 18,25 milioni di euro a poco meno di 35.

E i risultati in campo non tardano ad arrivare. Alla fine della regular season il Pisa chiude al terzo posto a soli due punti dalla Cremonese che sale in Serie A con la promozione diretta. Il playoff è un’avventura magica dove i neroazzurri toscani arrivano a un passo dal sogno.

In semifinale superano il Benevento, 1-0 al Vigorito, 1-0 all’Arena Garibaldi ma in virtù del miglior piazzamento in finale va la squadra di Knaster. La finale è incredibile. All’U-Power Stadium di Monza il club di Silvio Berlusconi va avanti 2-0 ma in pieno recupero Berra accorcia le distanze.

A Pisa nel ritorno succede di tutto. Torregrossa sblocca subito il match al 1’, poco dopo al 90’ Hermansson sembra chiudere i giochi. Ma mentre gli ultras e i tifosi toscani che hanno riempito come un uovo il catino di “Porta a Lucca” Machin accorcia. Al 79’ segna Gytkjær e la beffa sembra servita. Ma in pieno recupero Mastinu fa esplodere l’Arena segnando il 3-2.

In quel momento Pisa e Monza tra regular season e playoff sono in perfetta, totale e assoluta parità. Servono i supplementari. E saranno i supplementari più incredibili della Storia della Serie B, un evento che tiene incollati agli schermi oltre un milione di spettatori. Un record assoluto.

Ma ai supplementari il Vituperio sportivo si abbatte sul Pisa e prende la forma di ancora di Gytkjær e di Marrone che segnano rispettivamente il gol del 3-3 e del 3-4 e fanno volare in Serie A il Monza. La beffa è atroce e i segni restano addosso ai neroazzurri per almeno due stagioni.

La parentesi Maran e il ritorno di D’Angelo

Nel 2022-2023 il Pisa cambia molto della rosa che ha giocato la finale a partire dal tecnico, Maran prende il posto di D’Angelo. Ma i risultati non sono favorevoli tanto che il tecnico di Pescara viene richiamato in servizio per salvare e fargli chiudere la stagione in un tranquillo 11° posto. C

2on la nota positiva, però, di aver messo in rosa Esteves, Morutan, Gliozzi e Tramoni che lasciano il valore della rosa sopra i 30 milioni e con in più il bilancio acquisti vs cessioni ampiamente in positivo.

Nel 2023-2024 il management del Pisa tenta un colpo d’ali e riparte da zero con un tecnico giovane ma di belle speranze come Alberto Aquilani preso direttamente dalla Fiorentina Primavera.

Ma nonostante l’innesto di sangue fresco la stagione non va come previsto. Il Pisa chiude al 13° posto, è spesso in lotta per non retrocedere, e, soprattutto, il valore della rosa scende ampiamente sotto il 30 milioni di euro. Un dato che per un uomo di impresa come il patron del club toscano è inaccettabile.

L’ambizione di Inzaghi e i gol di Bonfanti

Per questo motivo all’alba della stagione 2024-2025 decide di ingaggiare un tecnico esperto in promozioni come Pippo Inzaghi, di mettere a sua disposizione una rosa ambiziosa, investendo oltre 11 milioni di euro, completa in ogni reparto e pronta a tentare l’assalto alla Serie A.

Morale della favola oggi il Pisa è primo in classifica, il valore della rosa è stabile sui 39 milioni, il suo bomber Nicholas Bonfanti è il capocannoniere del torneo, Matteo Tramoni segna e fa assist e, soprattutto, Semper è il secondo portiere meno battuto della cadetteria nella prima parte di stagione.

È vero siamo appena alla quinta giornata, mancano 33 gare e la Serie B storicamente è un campionato dai cento volti. Ma se il buongiorno si vede dal mattino la stagione si preannuncia come i versi, per rimanere in tema, di Leopardi, come “L’Arno qui ancora ha tremiti freschi”.

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