È stata la mano di Donnarumma, ci perdonerà Sorrentino se lo accostiamo a una divinità, ma per un campano come lui ne sarà felice anche il regista. Nelle ultime sfide in Champions League ha alzato il livello, con almeno un miracolo a partita che ha evitato al PSG di complicarsi la vita. Ora gli manca l’ultimo tassello per una stagione da eroe e tra lui e il Triplete c’è di mezzo solo l’Inter. Una sorta di derby 2.0, con il passato rossonero che viene alla luce. E ne hanno parlato Boban e Capello a Sky.
- Boban critica Donnarumma e l'addio al Milan
- "Donnarumma fenomeno, ma poco corretto"
- Donnarumma come Panucci e il Pallone d'oro
Boban critica Donnarumma e l’addio al Milan
“È una storia molto dolorosa e anche molto poco dignitosa” – così Boban ha iniziato il suo discorso, parlando di Donnarumma e il suo addio al Milan. Ora il numero uno del PSG è pronto a giocarsi la finale di Champions League contro l’Inter, in una sorta di derby. Se si sente ancora rossonero e se lo è per i tifosi? “Non so se è ancora un milanista per i milanisti. Non voglio addossare le colpe a un ragazzo che quando è andato via aveva una ventina d’anni ma ci ragioni anche tu, pensi al tuo club e a quei colori che hai indossato per tanti anni, i colori di una società nella quale ti sei formato” – ha spiegato il croato. Poi ha aggiunto: “Lasciare così è stato per me quasi imperdonabile”.
“Donnarumma fenomeno, ma poco corretto”
In campo però nessuno ha dubbi e tutti si sono soffermati sulle sue grandi parate e anche nel match di ritorno tra PSG e Arsenal ha messo la sua firma sull’incontro: “Donnarumma è un fenomeno ed è stato sempre un predestinato. È bello comunque vederlo parare così, fa parte dei grandi successi mondiali italiani. È un portiere fenomenale e speriamo che continui così” – ha detto Boban.
Infine Fabio Capello: “Sì, sono d’accordo. Ha lasciato male il Milan, non da persona corretta. Però come giocatore è un fenomeno, ha capacità acrobatiche notevoli, riesce a parare palloni rasoterra anche quando sono veloci. Abbiamo detto che non è molto bravo nelle uscite e lo abbiamo notato anche stasera, forse deve rimanere sempre in porta”.
Donnarumma come Panucci e il Pallone d’oro
L’ultima volta che un giocatore italiano ha affrontato un club di Serie A in finale di Champions League era il 1998: Panucci e il Real Madrid contro la Juventus. Vinsero i Blancos grazie al gol tanto discusso di Mijatovic. Ora l’ex Milan avrà l’opportunità di replicare la storia del difensore e alzare per la prima volta questo trofeo. Una vittoria che lo manderebbe di diritto tra i possibili candidati per la vittoria del Pallone d’oro, vinto da un portiere solo nel 1963, quando lo diedero a Yashin. Tutto in novanta minuti o qualcosa in più.