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Doping e farmaci, Castellacci svela tutto dopo le denunce dei giocatori

Il professore, ex responsabile medico della Nazionale e campione del mondo 2006, ha detto la sua opinione sulla vicenda tornata in auge dopo le morti di Mihajlovic e Vialli.

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Dopo le morti di Sinisa Mihajlovic e Gianluca Vialli, si è tornato a parlare in maniera forte del doping e dell’abuso di farmaci nel mondo del calcio. Sono arrivate anche diverse denunce da parte degli ex calciatori, su tutti Dino Baggio. Adesso però è arrivato l’importante parole del professor Enrico Castellacci, ex responsabile medico della Nazionale italiana e campione del mondo nel 2006.

Doping e farmaci nel calcio, ne parla Castellacci

Il Prof. Castellacci è specializzato in Medicina dello Sport e in Ortopedia e Traumatologia, è il presidente dell’Associazione Italiana Medici del Calcio e docente presso l’Università Foro Italico di Roma. È stato medico sportivo di Lucchese, Empoli e Juventus, per poi essere parte integrante della Nazionale dal 2004 al 2018, con il Mondiale vinto in Germania nel 2006 come culmine.

Castellacci ha parlato della vicenda in un’intervista rilasciata a open.online, a partire dalle morti di Mihajlovic e Vialli: “La perdita di due personaggi così amati ha colpito – ha detto -. Però ora è necessario uscire tutti dalla bolla emozionale per renderci conto di un fatto oggettivo: non esistono prove scientifiche che confermino un reale collegamento tra i farmaci di cui parlano gli atleti e i tumori. È anche chiaro che l’abuso di ogni farmaco è sempre un grosso rischio”.

Castellacci dice la verità sui possibili abusi

In merito alle varie denunce dei giocatori, Castellacci ha parlato dunque della medicina sportiva degli anni ’80 e ’90: “Una medicina dello sport molto diversa da quella di adesso, anche a livello culturale. Prima i medici delle squadre erano di professione, ma spesso anche amici di presidenti e frutto di conoscenze varie. Oggi devono avere per forza la specializzazione”.

Le medicine di cui si parla di recente erano del tutto legali all’epoca, come precisato da Castellacci. Però sulle responsabilità dei dosaggi, il Prof. ha spiegato: “Dagli atleti ci può essere stata l’intenzione di esasperare la terapia medica per il desiderio di rientrare subito in campo. La loro conoscenza su ciò che prendevano era molto bassa – ha aggiunto -. Però non dimentichiamoci che ogni atleta è sotto il controllo medico. Se le colpe ci sono, sono dell’intero sistema“.

Micoren e Sla, il parere di Castellacci

Uno dei farmaci più tirati in ballo, anche da Boranga, Tardelli e altri, è di sicuro il Micoren. Castellacci ha detto: “La questione del Micoren ha sempre fatto impressione: non è facile sapere che uno dei farmaci più usati è considerato sostanza dopante. Da medico ho forti dubbi che dosi relative di Micoren possano aver avuto un reale effetto nocivo. Il sovradosaggio è un altro discorso e non si può escludere che ci sia stato”.

Però sui possibili legami con le malattie Castellacci è stato deciso: “La ricerca oggi ha il dovere di approfondire – così il Prof. -. Sul piano delle priorità direi senza dubbio la questione Sla. Una percentuale di incidenza molto più allarmante tra gli atleti rispetto ai tumori. La riflessione urgente dovrebbe essere fatta sulla frequenza molto più alta di questa malattia neurodegenerativa tra gli ex calciatori, come il football americano e i traumi cranici. Dobbiamo anche noi approfondire come non è ancora stato mai fatto”.

Doping e farmaci, Castellacci svela tutto dopo le denunce dei giocatori Fonte: Getty images

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