Ripagare le attese, rispettare le aspettative, si sa, nel calcio non è mai cosa semplice, in particolare in periodi storici in cui un talento, sul nascere, diventa speranza di cambiamento.
E’ il caso, ad esempio, di tutti quei giocatori nati nei primissimi anni ’90 che hanno iniziato a calcare i campi professionistici italiani alla fine del primo decennio del 2000, periodo in cui il cambio generazionale imposto dalla vittoria della Nazionale ai Mondiali ha consegnato eccessive responsabilità ai giovani talenti. Uno tra questi, Diego Fabbrini.
Cresciuto nelle giovanili dell’Empoli, dopo l’esordio in Serie B a 19 anni, ha vissuto la sua prima esperienza in Serie A con l’Udinese nel 2011, giocando anche in Europa. Insomma: l’inizio di carriera perfetto per il centrocampista offensivo che, nel 2012, ha vestito anche la maglia della Nazionale di Cesare Prandelli, in amichevole contro l’Inghilterra, dopo Euro 2012.
In pochi anni si è guadagnato l’appellativo di “nuovo Kakà”. Ma da lì in poi un girovagare senza una meta fissa: prima il prestito al Palermo, poi diverse esperienze in terra britannica prima della breve parentesi allo Spezia nel 2017. Delle premesse, purtroppo, una traccia sbiadita: va in Spagna al Real Oviedo, poi in Romania al Botosani. Quindi in Bulgaria, al CSKA Sofia, quindi il ritorno in Romania alla Dinamo Bucarest.
Oggi, però, il rientro a casa: nelle scorse l’Ascoli ha ufficializzato l’acquisto del giocatore classe ’90, che ha firmato un biennale con opzione:
“L’Ascoli Calcio 1898 FC S.p.A. comunica di aver acquisito fino al 30 giugno 2023 con opzione le prestazioni sportive dell’attaccante classe ’90 Diego Fabbrini, reduce dall’esperienza in Romania con la Dinamo Bucarest”.
Dopo diverse esperienze all’estero, quindi, Fabbrini riabbraccia l’Italia, sperando che questa sia la volta buona:
“Avevo intenzione di tornare in Italia dopo tanti anni all’Estero fra Inghilterra, Spagna, Bulgaria e Romania; appena si è presentata l’occasione non ci ho pensato su due volte, nonostante ci fossero interessamenti da parte di alcune squadre italiane, ma soprattutto straniere. La trattativa con l’Ascoli è nata da una decina di giorni e ho subito approfittato. In questi anni ho sempre continuato a seguire i campionati italiani in più il mio nome era già stato accostato all’Ascoli lo scorso anno, quindi da lontano ho seguito il campionato dei bianconeri”.
Sembra passata un’eternità da quando, all’Empoli, lo definirono “il nuovo Kakà”: a 31 anni, e nonostante tutto, Fabbrini non molla:
“Quando il procuratore mi ha detto che si era ripresentata l’occasione di venire qui, l’ho colta al volo. In attacco in questi anni ho ricoperto un po’ tutti i ruoli, se devo esprimere una preferenza dico che mi vedo meglio da mezzala, ma sono a disposizione del gruppo. Oggi ho conosciuto i nuovi compagni e il Mister, le premesse ci sono, spero di fare bene e di aiutare la squadra a disputare una bella stagione. So che sarà un campionato difficile, non mi sono posto obiettivi in termini di gol, voglio fare il meglio possibile”.