L’Italvolley femminile torna a vincere e lo fa con una garanzia: Julio Velasco, tornato sulla panchina di una Nazionale italiana dopo la parentesi dirigenziale in federazione. Impresa Azzurra nella Nations League: il trionfo, dopo la vittoria in finale contro il Giappone per 3-1, è l’emblema di una squadra in cui spiccano le individualità, tra tutte una straordinaria Paola Egonu, mvp della finalissima, ma, ancor di più, viene esaltato il collettivo.
- Le parole di Velasco dopo la vittoria della Nations League
- Velasco esalta l'Italvolley: Egonu ma non solo
- I premi individuali della Nations League 2024
- Italia prima nel ranking FIVB
- L'Italia punta Parigi 2024
- Egonu su Instagram celebra la squadra
Le parole di Velasco dopo la vittoria della Nations League
Non ha dubbi Velasco nel reputare proprio il gruppo l’arma vincente di un percorso che inizia a delinearsi nella maniera auspicata e che, a questo punto, non può porsi limiti. È una nazionale, ribadisce Velasco, che si avvale del doppio valore: “Squadra e singolo. Ognuna sa cosa fare, quando farlo, perché. Abbiamo la certezza di disporre di chi può sempre risolvere la situazione: in difesa, in attacco, a muro, in battuta”.
Squadra completa: sembra passato un secolo dai tempi di Davide Mazzanti e di quando il gossip sportivo – tra litigi, polemiche e rivalse – soppiantava i fatti del campo, anzi: li condizionava in negativo.
Velasco esalta l’Italvolley: Egonu ma non solo
Muro e difesa alla perfezione, l’attacco ha sublimato i movimenti corali con una prepotenza fisica e di temperamento che hanno fatto la differenza. Scrivi attacco e leggi Paola Egonu: eletta miglior giocatrice del torneo, è proprio a Paoletta che Velasco rivolge un pensiero quando la cita come un fattore importante, senza trascurare la crescita di Alessia Orro e Myriam Sylla.
Per Velasco, che sul volley femminile ha scommesso forse l’ultima grande sfida della carriera, è ovviamente una vittoria dal sapore speciale, sebbene vada a rimpolpare una bacheca stracolma.
I premi individuali della Nations League 2024
A dare credito alle parole di Velasco sono i premi individuali assegnati al termine della competizione che tributano l’Italia.
Non solo Egonu, cui vanno i titoli di mvp della Nations League e di miglior opposto del torneo, ma anche Alessia Orro miglior palleggiatrice, Myriam Sylla miglior schiacciatrice e Sara Fahar miglior centrale.
Italia prima nel ranking FIVB
Per le Azzurre si tratta della seconda Nations League della storia dopo quella del 2022, arrivata cedendo solo un set, proprio alle giapponesi: spiccano i 27 punti di Egonu in finale ma ha ancora più valore il traguardo del primo posto dell’Italia nel ranking FIVB, raggiunto dopo la vittoria in semifinale contro la Polonia.
A conti fatti, la leadership non consente nascondigli: le ambizioni olimpiche sono ancora più rinsaldate e legittime, l’Italvolley arriva a Parigi 2024 nella ristretta rosa delle nazionali favorite per l’oro e lo fa con almeno tre certezze.
L’Italia punta Parigi 2024
La prima è figlia di una squadra forte, finalmente armonica e coesa. La seconda è il suo Ct: Julio Velasco, cui resta indigesto quell’argento Olimpico di Atlanta 1996 (era sulla panchina della nazionale maschile che cedette all’Olanda in finale) ed è lo stimolo in più che anima l’argentino. La terza è Paola Egonu: è cambiato tutto in dodici mesi nel rapporto tra lei e la nazionale e, sebbene non sia del tutto placata la pessima abitudine di tirare Paoletta per la giacca in vicende extra campo che pure la giocatrice mostra di gestire senza il peso delle pressioni, finalmente può rispondere nel rettangolo e nel modo che più le confà. Schiacciando in faccia al muro avversario, caricando le compagne, vestendo la maglia azzurra che è più di una seconda pelle, più di un onore. Ci piace così, se ne facciano tutti una ragione.
Visualizza questo post su Instagram
Egonu su Instagram celebra la squadra
La squadra: una foto collettiva in cui – insieme- l’Italvolley femminile festeggia l’oro della Nations League. L’immagine postata su Instagram da Paoletta è un tributo al collettivo dopo la vittoria sulle giapponesi. Giocatrici e dirigenti, chi in piedi, chi seduto: la cartolina da Bangkok è l’abbraccio di tutto il gruppo azzurro.