Vincere 6-2, 6-0 a Wimbledon al primo turno non è roba da tutti i giorni. Specie in un derby e se sei la sfavorita sulla carta e sul ranking. Ma sull’erba londinese Elisabetta Cocciaretto è riuscita alla grande a ribaltare il pronostico contro l’altra azzurra Martina Trevisan, n.29 del ranking e 22 del seeding. Ci è riuscita in poco più di un’ora per un successo che sa già di grande riscatto dopo un anno difficile causa infortunio. Adesso però viene il bello, confermarsi.
- Wimbledon, la Cocciaretto vince il derby con la Trevisan
- Cocciaretto, la rivincita sull'infortunio
- Elisabetta Cocciaretto, una promessa da "mantenere"
- Tennis, le caratteristiche della Cocciaretto
Wimbledon, la Cocciaretto vince il derby con la Trevisan
Semplicemente travolgente e perfetta. A Wimbledon Elisabetta Cocciaretto, n.119 WTA (in gara con il ranking protetto dopo lo stop di quasi un anno per i problemi al ginocchio), si è imposta per 62 60, in appena 67 minuti di partita, nel derby azzurro con Martina Trevisan, n.29 del ranking e 22 del seeding, che pure aveva vinto entrambi i precedenti giocati ma che è apparsa troppo tesa ed incapace di adattare i suoi schemi ai prati.
Mercoledì al secondo turno Cocciaretto affronterà la rumena Irina-Camelia Begu, n.43 WTA. La 31enne di Bucarest ha vinto in due set l’unico precedente con la marchigiana, disputato al primo turno sulla terra degli Internazionali BNL d’Italia del 2020.
Cocciaretto, la rivincita sull’infortunio
Proprio un anno fa Elisabetta doveva rinunciare a Wimbledon a causa di un infortunio al ginocchio che l’ha costretta a stare ferma quasi un anno con tanto di operazione. Ma solo per tornare più forte come sottolineato da lei stessa al sito specializzato ubitennis.com:
“Tutto capita per un motivo anche le piccole storte capitano sempre per un motivo. Credo che l’infortunio dello scorso anno mi abbia consentito di focalizzarmi di nuovo sulle cose che contano. Lo scorso anno facevo tutto in funzione dell’ingresso nelle prime 100, della vittoria in ogni singola partita. Avevo perso di vista il vero obiettivo, che è quello di migliorarsi ogni giorno, indipendentemente dalla vittoria o dalla sconfitta”.
Elisabetta Cocciaretto, una promessa da “mantenere”
Nata ad Ancona nel 2001, la tennista marchigiana ha iniziato a cinque anni, quando il tennis è entrato nella sua vita ‘perché mio padre giocava con mia mamma in modo amatoriale e io cercavo sempre la sua racchetta‘, Elisabetta si allena presso il centro tecnico Fit di Tirrenia, sotto la guida di coach Fausto Scolari. E’ stata ad un passo dalla top 100 già all’età di 20 anni. Purtroppo, un grave infortunio al ginocchio l’ha costretta ad uno stop di circa 6 mesi nel 2021 frenandola l’ascesa. Ko che l’ha fatta scivolare al 156° posto del ranking.
Tutto da rifare. Ma la Cocciaretto non si è lasciata travolgere dagli eventi. Lo aveva fatto già a quindici anni, quando i problemi alla schiena sfociati nell’ernia del disco le avevano tolto dodici preziosissimi mesi di allenamenti, da settembre 2015 al settembre successivo. Ha lavorato duro e sfruttato la paura forzata, anche quella del lockdown, per studiare iscrivendosi alla facoltà di giurisprudenza dove come dice lei “prova a fare un esame studiando tra un torneo e l’altro”.
Tennis, le caratteristiche della Cocciaretto
Cresciuta nel mito di Caroline Wozniacki di cui ama il rovescio lungolinea, tra le grandi italiane del recente passato ammira molto Sara Errani che ha conosciuto personalmente. Il suo colpo più naturale è il rovescio, anche se lei dice di preferire il diritto, con il quale detta il ritmo dello scambio. Tra le sue passioni il mare ma per allenamento ha cominciato ad apprezzare anche le salutari passeggiate in montagna.