Tutto vero. Tutto clamorosamente vero alla ‘National Arena di Bucarest. La grande favorita – quantomeno sulla carta – Francia è fuori da Euro 2020. Il clamoroso harakiri della formazione transalpina è sfociato nel tonfo ai calci di rigore per mano della Svizzera che a dieci minuti dal termine dei tempi regolamentari era sotto 3-1.
Le reti di Seferovic e di Gavranovic nel finale hanno inaspettatamente rianimato la formazione elvetica capace poi di reggere l’urto sino alla lotteria dal dischetto chiusa tra l’euforia biancocrociata e la disperazione dei campioni del mondo in carica.Â
Definire sottotono la campagna itinerante della Francia suona forzatamente come un eufemismo. ‘Les Bleus’ hanno vinto solamente una partita, la prima contro la Germania grazie ad una goffa autorete di Hummels.
Poi sono arrivati tre pareggi in serie con Ungheria, Portogallo e, appunto, Svizzera. Avversari contro i quali la truppa guidata da Didier Deschamps si è trovata sempre a rincorrere da una situazione iniziale di svantaggio.
Sicuramente non un caso. Perché al netto di un attacco che – tolti i quattro goal di Benzema – ha latitato spesso e volentieri c’è un pacchetto difensivo che ha mostrato più di una crepa. Basterebbe un solo dato per fotografare una situazione tutt’altro che rosea: i francesi sono rimasti imbattuti soltanto contro la Germania prima di subire 6 goal nelle successive 3 partite.Â
Numeri che finiscono inevitabilmente per mettere il reparto difensivo sul banco degli imputati: il blocco centrale composto da Varane e Kimpembe ha risposto ad intermittenza lungo il tragitto continentale, alternando troppo frequentemente buone letture a blackout inspiegabili.
Non meglio è andata sulle corsie laterali: a dir poco deludente il torneo di Pavard con il picco più basso toccato nel pomeriggio da incubo contro l’Ungheria. Tanta sfortuna, invece, sul binario opposto dove gli infortuni in sequenza di Lucas Hernandez e Digne hanno lasciato una voragine su versante mancino che il Ct transalpino ha coperto adattandovi lo juventino Rabiot.
E qui torna d’attualità la querelle riguardante la non convocazione di Theo Hernandez per il quale la maglia francese assomiglia sempre di più ad un lontano miraggio. Proprio come il sogno di replicare l’accoppiata mondiale-europei, come già accaduto nel 1998 e nel 2000.
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