Luciano Spalletti ha parlato nella consueta conferenza di vigilia prima della delicata partita contro la Croazia che chiude il girone B della fase di eliminazione a Euro 2024. Il recente passato, con la sconfitta con la Spagna, il presente con la squadra che non ha comunque perso le certezze e il futuro con l’intatta possibilità di qualificarsi al turno successivo. Il destino nelle proprie mani. Se siamo uomini forti, è l’ora di dimostrarlo per gli azzurri chiamati ad una prova d’orgoglio da campioni in carica e da potenziali protagonisti del torneo.
- Spalletti non cambia: il piano di gioco resta lo stesso
- Il ruolo dei centravanti e i tre candidati
- L'esperienza con la Spagna per Spalletti e Bastoni
Spalletti non cambia: il piano di gioco resta lo stesso
Nessun passo indietro da parte di Luciano Spalletti, evidentemente criticato dopo la brutta prestazione contro la Spagna. La sua Italia l’ha già fatta a prescindere da uomini e modulo scelti: “Sarebbe un errore pensare che ci basta un pareggio con la Croazia – ha spiegato il Ct in conferenza -. Si possono fare dei cambi inserendo giocatori con caratteristiche diverse, ma il piano di gioco non cambia e vogliamo fare la partita. Io sono più tranquillo quando abbiamo la palla noi e più agitato quando ce l’hanno gli avversari. Sarà una gara in cui c’è la giusta pressione perché ha molta importanza dal punto di vista del risultato e coinvolge il sentimento di molte persone. Va saputa gestire. Dobbiamo fare il massimo momento dopo momento per essere in pace con la coscienza“.
Il ruolo dei centravanti e i tre candidati
Uno dei ruoli più discussi, da anni e ancor prima dell’avvento del tecnico di Certaldo, è quello del centravanti. Spalletti ha fatto il punto sui tre candidati a disposizione: “Scamacca (non pervenuto nel match contro la Spagna, ndr) è un calciatore più estroso e istintivo. Può fare dei numeri, ma anche l’errore che non ti aspetti. Retegui è più lineare nelle giocate, ma quando gli capita la palla da sfruttare è difficile che la manchi. E’ più naturale e cadenzato. Sono entrambi dei calciatori forti e poi non va dimenticato Raspadori che è bravissimo da un unto di vista tecnico a partecipare al gioco di squadra“.
L’esperienza con la Spagna per Spalletti e Bastoni
Ma cosa ha lasciato in eredità la sconfitta contro la Spagna? Per uno dei leader del gruppo come Bastoni si tratta di una “batosta che ci ha unito ancora di più”. Al suo solito, invece, è andato oltre Luciano Spalletti: “Ci sono gare che fanno diventare la tua storia con la Nazionale piccola o grande. Abbiamo fatto delle scelte perché siamo convinti di avere a che fare con calciatori forti. Quando ho parlato ai ragazzi ho visto la loro voglia di esserci e di partecipare. E questa loro voglia va a tradursi nella disponibilità a giocare gare del genere. Ho visto comportamenti che mi piacciono sotto tanti aspetti. E’ chiaro che la gara con la Spagna non mi è piaciuta. Ne abbiamo parlato e l’abbiamo analizzata. In Nazionale il livello degli avversari è sempre altissimo. Mi aspetto che la gara con la Spagna ci insegni qualcosa“.