Ora che abbiamo conosciuto la sua rabbia, la frustrazione e il senso di impotenza per non essere stato in grado di appagare quelle aspettative immani che gravavano sul suo talento imponente, sulla sua bellezza stilistica e l’inventiva che ha emozionato, le parole scritte da Paul McCartney sono la sua storia.
Jude, non puoi portare il mondo sulle tue spalle. Perché da solo Belligham è riuscito a suscitare quelle emozioni che sappiamo e che avrebbero meritato, se non fosse stata la Spagna potente che abbiamo ammirato in Germania, più elogi. Addirittura un riconoscimento che, adesso, spetta ad altri. L’abbraccio consolatorio, la dimostrazione di idee, di un gioco (non bello come quello della Roja, ma costruito dal ct), la frase sussurrata dal Principe William e l’amore dei tifosi non appagano ma questo vissuto calcistico, sedimentato, Bellingham saprà renderlo migliore.
- Euro2024, la rabbia di Belligham per la sconfitta dell'Inghilterra
- Sessant'anni di attesa
- La giornata opposta di William e Kate Middleton
Euro2024, la rabbia di Belligham per la sconfitta dell’Inghilterra
Perché Jude ha rimesso in corsa una nazionale e una nazione che ha caricato il suo trascinatore di una responsabilità abnorme, eppure capace di rendere ogni risultato magnifico, aggregante oltre ogni singolo ruolo e incarico.
Ieri sera re Carlo e il principe William, presente alo stadio con il suo primogenito George, hanno reso omaggio alla squadra inglese, definendola “l’orgoglio di una nazione” e invitandola a “tenere la testa alta” dopo la straziante sconfitta dei Three Lions nella finale di Euro 2024 contro una Spagna superiore.
William con Ceferin e Re Felipe
L’Inghilterra di Gareth Southgate non è stata in grado di scrivere la storia, perdendo 2-1 a Berlino contro una Roja devastante che ha inflitto ai Three Lions una riflessione che è più severa del dovuto, perché finalmente c’è un’idea, due finali consecutive, anche se quando si perdono contano meno.
Sessant’anni di attesa
Milioni di tifosi inglesi, ed è il merito principale di Jude e degli altri, si sono riversati nei bar e nei pub nella speranza di vedere finalmente l’Inghilterra conquistare la sua prima vittoria dopo la Coppa del Mondo del 1966 con l’entusiasmo rinnovato attorno a Bellingham. Le speranze e le aspettative della nazione sono crollate in pochi minuti, quando lo spagnolo Mikel Oyarzabal ha messo a segno il gol della vittoria alle spalle di Jordan Pickford all’86º minuto.
Il trionfo di William e di George, in tribuna, si è spento così come la gioia dei tifosi britannici. Al Principe, nel suo ruolo istituzionale, è toccato l’arduo incarico di consolare lo scoraggiato capitano inglese, Harry Kane, e sussurrare una frase che avrebbe dovuto provocare una qualche reazione in un Bellingham irriconoscibile. Parole appena percepite dalle telecamere, che non hanno avuto alcun effetto positivo sui due idoli.
Anche se poi il Principe di Galles ha postato il messaggio atteso. In un toccante post per cercare di risollevare gli animi, William si è rivolto alla squadra “siamo ancora tutti così orgogliosi di voi” dopo la sconfitta pur non negando la devastante conclusione. “Non doveva andare così”. La frustrazione di Belligham, che non può portarsi questo fardello, e la resa di Kane rimarranno immagini eloquenti di un senso più profondo che avrà questo risultato calcistico nell’immediato. Perché in questi otto anni si è edificato un nuovo senso, un nuovo gioco e una nazionale varia ma efficace. Forse non la migliore, in questo Europeo.
Il Principe ha scritto così sui social media: “Questa volta non doveva andare così. Siamo tutti così orgogliosi di te. Avanti così. W”.
La giornata opposta di William e Kate Middleton
Un epilogo triste, dopo sessant’anni di attesa, per i tifosi in una giornata sfaccettata e densa di prospettive opposte, quasi antitetiche. Le premesse erano differenti, anche per il Principe, appassionato di calcio e tifoso dell’Aston Villa: William era arrivato a Berlino con George, per assistere alla finalissima e condividere con il suo primogenito l’amore per il calcio mentre Kate tornava in pubblico per la premiazione di Carlos Alcaraz, re di Wimbledon, il quale si è inchinato davanti alla Principessa che ha deciso di rendere omaggio al tennis con la propria presenza.
William è parso disteso in queste due ore e addirittura partecipe nonostante le difficoltà della fase attraversata dalla sua famiglia e poi dalla corona.
Kate premia Alcaraz, vincitore di Wimbledon
Sorridente, scherzosa davanti alla secondogenita Charlotte, la Principessa è parsa sempre aperta e disponibile: le sue condizioni, ora che sta seguendo le terapie anti cancro, sono state motivo di incertezza. Eppure Kate, come ci ha insegnato fin da principio e anche nella sua malattia, ci ha donato una riflessione più vasta, oltre l’etichetta.