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Euro2024 è dei portieri: flop Vlahovic, Sesko, Brozo, gli eroi sono Gunok, Diogo Costa e Donnarumma

Se le stelle deludono, i portieri rubano la scena. Portogallo e Turchia volano con i miracoli di Diogo Costa e Gunok, all'Italia non è bastato Gigio

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Euro2024 passerà probabilmente alla storia come l’Europeo dei portieri. Se le stelle annunciate stanno (quasi tutte) tradendo le aspettative della vigilia, ecco che i veri eroi della competizione in Germania sono i numeri uno. Da Diogo Costa a Gunok, passando per Donnarumma: così gli estremi difensori hanno rubato la scena.

Euro2024, portieri protagonisti assoluti: Diogo Costa e Gunok su tutti

Altro che Cristiano Ronaldo e Bernardo Silva, se il Portogallo è approdato ai quarti di finale degli Europeo deve ringraziare solo Diogo Costa. Il 24enne portiere del Porto ha prima salvato i lusitani nel secondo tempo supplementare dell’ottavo con la Slovenia, quando si è reso protagonista di un intervento super su Sesko, poi è salito in cattedra durante la lotteria dei rigori. Tre penalty su tre parati (trasformando anche in incubo la favola dell’ex Atalanta Ilicic) e Portogallo ai quarti. E cosa dire del miracolo di Gunok sul colpo di testa di Baumgartner al 94′: l’estremo difensore ha condannato l’Austria all’eliminazione consentendo alla Turchia di Montella di volare ai quarti di finale.

Anche Donnarumma e Oblak al top, ma le loro parate non sono servite

Capitan Donnarumma è stato l’unico azzurro a salvarsi dal naufragio spallettiano in Germania. Europeo di altissimo livello per Gigio, che paradossalmente era tra i più criticati dai tifosi prima dell’inizio della competizione. Invece, parata dopo parata (anche contro la Svizzera ha tenuto a galla l’Italia) ha messo d’accordo proprio tutti: ad oggi il numero uno del Paris Saint-Germain è l’unico top player del nostro movimento calcistico. A Oblak, portierone dell’Atletico Madrid e della Slovenia, non è servito intercettare un rigore a Cristiano Ronaldo nel primo tempo supplementare, ma resta la prodezza che ha emotivamente distrutto l’asso lusitano. Mamardashvili (Georgia) ha dimostrato di valere un top club e Casteels (Belgio) non ha fatto rimpiangere Courtois.

Da Vlahovic e Lukaku: ecco le stelle che hanno deluso

Rinato con la Juve nell’ultima stagione, Vlahovic non è riuscito a lasciare il segno all’Europeo e la sua Serbia è uscita alla fase a gironi. Var a parte, Lukaku non ha graffiato. Conteso da Napoli e Milan sul mercato, Big Rom segna la fine della generazione d’oro del Belgio. Era lecito attendersi di più anche dal golden boy Sesko, da alcuni considerato l’erede di Ibra. Ma il talento sloveno del Lipsia deve ancora farne di strada, visto il gol sprecato a fine supplementari contro il Portogallo. E tra i flop di questo primo scorcio di Europeo va inserito anche Cristiano Ronaldo, ancora a secco nonostante la ricerca ossessiva del gol. La 39enne stella dell’Al-Nassr ha però la possibilità di riscattarsi ai quarti. Male tanti altri senatori: Brozovic con la Croazia e Griezmann con la Francia, tanto per citare qualche nome illustre.

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