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Ex arbitro Marelli: Ecco perchè Pairetto non ha sbagliato niente

Sugli episodi discussi di Chievo-Milan nessun errore dell'arbitro

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Ex arbitro Marelli: Ecco perchè Pairetto non ha sbagliato niente Fonte: Ansa

E’ da ieri sera che fa discutere l’arbitraggio di Pairetto in Chievo-Milan. In tanti – a partire dai veneti – rimproverano al fischietto piemontese errori gravi ma l’ex arbitro Luca Marelli non è d’accordo. Nel suo blog analizza gli episodi discussi e scrive: “Al minuto 29 il Milan trova la rete del vantaggio con Biglia che trasforma una punizione dal limite assegnata per fallo di Leris su Paquetà: Il Chievo protesta ma il fallo è evidente: il difensore tenta certamente di intervenire sul pallone ma colpisce il piede sinistro di Paquetà, spostandolo di quel tanto che basta per impedirgli di calciare in porta. Discutibile la decisione di assegnare solo il calcio di punizione perchè Paquetà si apprestava a tirare in porta da posizione senz’altro favorevole. L’errore grave, in questo caso, riguarda l’esecuzione del calcio di punizione. La distanza della barriera non è minima ma non è un errore ascrivibile all’arbitro, quanto agli stessi difensori che avrebbero potuto (forse dovuto) chiedere una revisione. Soprattutto in queste circostanze a gioco fermo, comunque, è fondamentale un minimo di attenzione. Al minuto 56 il Milan realizza la rete che poi risulterà decisiva con Piatek, al termine di un’azione molto difficile da interpretare e che ha necessitato di alcuni minuti di review. Cerchiamo di affrontare i vari passaggi con ordine.

IL PASTICCIO – “Sul cross al centro di Suso, Castillejo tenta di intervenire sul pallone: L’assistente Bindoni combina un mezzo pasticcio perché prima alza la bandierina per poi abbassarla immediatamente, evidentemente non essendo certo della deviazione del giocatore del Milan. Se tale deviazione ci fosse stata, Piatek sarebbe stato in posizione di fuorigioco. La prima parte del check del VAR è stata incentrata su questo primo passaggio ma, secondo il mio parere, si è passati oltre velocemente: il pallone passa ad una certa distanza da Castillejo. Più complesso quanto accade dopo. Piatek, dopo aver visto il proprio tiro respinto da Sorrentino, si lancia nuovamente verso il pallone in rovesciata, entrando in contatto con Depaoli: Successivamente il pallone torna al centro dell’area, viene deviato di testa da Castillejo verso Piatek che trova la deviazione decisiva. Anche in questa circostanza la deviazione di Castillejo è stata oggetto di un check molto veloce dato che Piatek è chiaramente in posizione regolare. Pertanto il lungo check è stato sicuramente incentrato sul contatto Piatek/Depaoli. Subito dopo il contatto di cui ci stiamo occupando, Pairetto indica con la mano sinistra proprio in quella direzione come a voler segnalare ai propri collaboratori in sala VAR di controllare quantio accaduto”.

GIOCO PERICOLOSO? – “Spazziamo via una falsa informazione: il gioco pericoloso non c’entra nulla perché questa tipologia di infrazione si concretizza solo ed unicamente nel momento in cui NON CI SIA contatto tra i calciatori. In questo caso il contatto c’è e la sanzione non potrebbe MAI essere un calcio di punizione indiretto ma solo diretto. Allo stesso tempo non c’entra nulla che il difensore si porti verso il calciatore del Milan: il pallone si trova lì, che altro avrebbe potuto fare? Nel momento stesso del fallo commesso da Piatek, Depaoli intercetta abbastanza chiaramente il pallone col braccio. Si tratta, pertanto, di due falli contemporanei e, come sappiamo, deve essere punito il più grave. Quale dei due è più grave? Sicuramente quello del difensore perché avrebbe portato ad un calcio di rigore per tocco di mano punibile. Per tal motivo è più che probabile che, in presenza di un’infrazione punibile col calcio di rigore, sia stata confermata la decisione assunta in campo e cioè la rete del Milan sugl sviluppi dell’azione. Alla fine ritengo che sia stato corretto convalidare la rete su un episodio di enorme difficoltà.

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