Oggi c’è Max Verstappen, fino a poco tempo c’era Lewis Hamilton, ancora prima Michael Schumacher. C’era poi un tempo in cui i piloti erano cavalieri di un tempo perduto proiettato verso la F1 moderna. Era il tempo dei Piquet, dei Mansell, dei Prost, poi arrivò Ayrton Senna il campionissimo.
Un grande, per molti, il più grande, il GOAT della Formula 1. Con un sogno dentro. Essere al volante della Ferrari. Un sogno che però non sarà mai realizzato. Le circostanze prima e il fato maledetto fecero sì che quello tra il pilota paulista e il cavallino rampante restasse solo un flirt con tanti ammiccamenti ma mai niente di concreto.
Oggi a rimarcare la voglia di Senna di guidare una Ferrari nel Mondiale di F1 ci sono anche le parole di Leonardo Senna, fratello minore di Ayrton che ha confermato come Senna si sentisse anche italiano per via delle origini italiane della famiglia e che avrebbe voluto prima o poi guidare una Ferrari.
- La frase di Senna: "In futuro correrò con la Rossa".
- Senna in Ferrari, parla il fratello Leonardo: "Un sogno rimasto tale"
- Ayrton Senna e la Ferrari: due miti vicini ma mai insieme
- Senna-Ferrari quanti sliding doors
- Senna-Ferrari: negli anni '90 era fatta ma Prost...
- Il rimpianto di Montezemolo su Ayrton Senna
La frase di Senna: “In futuro correrò con la Rossa”.
Nel settembre 1991, subito dopo il Gran Premio d’Italia. Negli studi dell’allora trasmissione di Italia 1, Calciomania condotta da Cesare Cadeo e Maurizio Mosca, c’è ospite proprio Senna che viene stuzzicato sull’argomento dall’altrettanto compianto giornalista di motori Oscar Orefici: “Ci siamo parlati e siamo stati molto vicini a trovare un accordo, poi non si è fatto niente ma in futuro ci saranno altre possibilità perché ogni pilota ha come obiettivo correre con la Rossa di Maranello”.
“Vedi quelle tribune piene di spettatori? Il giorno che guiderò una Ferrari cadranno giù per l’entusiasmo”. Sono e restano forse le più belle parole pronunciate da Ayrton Senna nel weekend di San Marino 1991 dove trionfò per l’ultima volta a Imola la stessa pista che interruppe tre anni dopo il suo e nostro sogno di vederlo sul cavallino rampante.
Senna in Ferrari, parla il fratello Leonardo: “Un sogno rimasto tale”
Ad avvalorare ancora di più la leggenda che avrebbe voluto un giorno Ayrton Senna su una Ferrari di F1 le parole rilasciate da Leonardo Senna, il fratello minore, in un’intervista esclusiva a formula1.it:
“Era un sogno di Ayrton correre con la Ferrari. Penso che sarebbe successo se fosse stato vivo, crediamo che sarebbe finito a Maranello, stava puntando alla Ferrari, e credo che lui oggi, come mia madre mia sorella e me, avrebbe la cittadinanza italiana”
E già perchè la famiglia Senna ha chiare origini italiane. Tanto è vero che Leonardo ma anche mamma Neyde Senna hanno oggi la cittadinanza italiana.
“Siamo di famiglia italiana, i miei avi sono italiani e siamo venuti ad ottenere la cittadinanza qui in Italia. Il Brasile ha una delle più grandi colonie italiane del mondo e noi abbiamo questa connessione con l’Italia per la famiglia, ma anche per la gastronomia”
Ayrton Senna e la Ferrari: due miti vicini ma mai insieme
Un capitolo che non è mai stato scritto con grande amarezza da entrambe le parti, questo è certo. Il miglior pilota, per molti di tutti i tempi, sulla macchina più storica nella storia della F1. Un continuo rincorrersi che si è fermato anch’esso in quella maledetta curva del Tamburello quella maledetta domenica delle idi di maggio.
Senna-Ferrari quanti sliding doors
Le strade non si sono mai incontrate. Lo ha riconosciuto lo stesso Senna di essere stato vicino alla Ferrari una prima volta sul finire degli anni ’80 prima di approdare dalla Lotus alla McLaren. Troppo giovane, forse. Che il Drake non abbia mai avuto il giusto coraggio in quelle circostanze?
Addirittura qualcuno parla di primissimi contatti all’epoca del brasiliano in Tyrrel quando giovanissimo si mise in evidenza in quel controverso Gran Premio di Monaco ’84 corso sul bagnato, poi assegnato a Prost che nel frattempo però era stato superato proprio da Senna. In effetti la Ferrari dopo Villeneuve ha fatto sempre fatica a puntare sui giovani, Alesi e Leclerc a parte.
Senna-Ferrari: negli anni ’90 era fatta ma Prost…
Ci provò il team principal di allora Cesare Fiorio che dopo aver provato a riportare il Mondiale a Maranello con Prost voleva un altro upgrade sulla rossa. Un miraggio più che un sogno quello di portare Senna in Ferrari già nel ’91 stoppato sul nascere proprio dal “professore” francese che col suo ineffabile peso politico convinse i vertici Ferrari ha stracciare qualsiasi pre-accordo con l’acerrimo rivale con il quale aveva già sgomitato e non poco in McLaren.
Il rimpianto di Montezemolo su Ayrton Senna
Lo ha detto spesso l’ex presidente della Ferrari: “Lui venne a casa mia a Bologna il mercoledì prima dell’incidente tragico di Imola (1 maggio ’94, ndr) e mi disse che voleva correre a tutti i costi con noi e di liberarsi dalla Williams. Ci accordammo per sentirci dopo Imola, ma poi accadde quel che accade. Voleva venire da noi e sarei stato ben lieto di averlo”. La Ferrari però qualche anno dopo quel campionissimo lo ha avuto lo stesso: “Senna sarebbe stata la ciliegina sulla torna, che poi è stato Schumacher” ha chiosato Montezemolo.