Un Gran Premio che ha cambiato leggermente gli equilibri all’interno di un team che da anni vive di certezze, oltre che di un dominio incontrastato. Stiamo parlando della Mercedes, che a Sakhir ha dovuto rinunciare a Lewis Hamilton fermo per Coronavirus, ma ha scoperto un grande George Russell. Il giovane inglese, sostituto occasionale del sette volte campione del mondo, ha dominato a lungo la corsa dovendo rinunciare a una meritata vittoria solo a causa di circostanze sfortunate. E la domanda che tanti si sono posti in queste ore è: come ha vissuto l’exploit del giovane collega quel Lewis Hamilton costretto allo stop forzato?
Una domanda a cui ha risposto in maniera tanto onesta quanto schietta Toto Wolff, team principal della Mercedes, in un’intervista concessa a ‘Sky Deutschland’: “Sicuramente se un pilota emergente guida la monoposto con cui hai vinto il titolo mondiale, questo fatto non ti porta a fare i salti di gioia“.
Un Hamilton quindi concretamente preoccupato dal boom di Russell, per ammissione del suo stesso boss. Che contestualmente ha anche illustrato le possibilità che l’anglo-caraibico faccia ritorno al volante in occasione dell’ultima prova iridata stagionale ad Abu Dhabi.
“La situazione è chiaramente delicata, perché Lewis non è a casa sua ma sdraiato sul letto di una camera d’hotel. Questo non è piacevole. Penso però sia sulla strada giusta per tornare”, ha spiegato Wolff.
“Se i tempi di recupero rispetteranno le indicazioni dei medici, potrebbe risultare negativo giovedì oppure venerdì“, ha aggiunto il numero uno del team Mercedes.
Tempi comunque molto stretti, che porterebbero Hamilton a presentarsi ad Abu Dhabi comunque in grande ritardo, anche nella migliore delle ipotesi.
E Russell, intanto, scalpita.