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F1: Ferrari da record, Mercedes mai così male e da dimenticare

Inizio scoppiettante della scuderia di Maranello, mai così presente sul podio dal 2010. I tedeschi invece si leccano le ferite dopo l'avvio shock

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Siamo solo all’inizio, ma chi ben comincia è a metà dell’opera. L’avvio di stagione della Ferrari nel mondiale di Formula 1 è stato esaltante, con quattro podi su due gare a disposizione che hanno permesso alla scuderia di Maranello di eguagliare i risultati ottenuti lo scorso anno. A dir il vero, per raggiungere lo stesso bottino del 2021, serve ancora un podio, ma con questa F1-75 vista nelle prime due uscite è lecito aspettarsi possa arrivare molto presto.

Inizio scoppiettante e da vero e proprio record per la Rossa, che si coccola la coppia Leclerc-Sainz, ma soprattutto una monoposto che ha sorpreso tutti, Red Bull e Mercedes comprese. Max Verstappen infatti, dopo la vittoria ottenuta a Jeddah, ha confessato: “Senza DRS non sarei mai riuscito a sorpassare Leclerc”. Ennesima prova che servono solo delle piccole accortezze per rendere questa Ferrari imbattibile.

Ferrari, inizio del 2022 da record

I quattro podi in due gare nella stagione 2022 sono un vero e proprio record per la Ferrari da quando è cambiato il sistema del punteggio nel 2010. Negli ultimi 12 anni a questa parte, infatti, gli uomini di Maranello non hanno mai raccolto così tanti punti in classifica, registrando il quarto bottino di punti più consistente di sempre. A dare una panoramica sui numeri dal 2010 al 2022 sono le statistiche di Michele Merlino, che analizzando l’andamento dei punteggi dopo due gare ha sottolineato il grande traguardo raggiunto dalla Ferrari.

Con 78 punti sugli 88 a disposizione, per la scuderia di Maranello è infatti il miglior inizio di sempre. Solo la Mercedes, con tre precedenti nel 2019, 2016 e 2020 ha saputo fare di meglio con Hamilton-Rosberg prima e col Re Nero e Bottas poi. Dopo due gare, dal 2010 ad oggi, il miglior risultato ottenuto dalla Ferrari era infatti un bottino di 70 punti proprio nel 2010. A riuscire nell’impresa erano stati Fernando Alonso e Felipe Massa, con tre podi in due gare (una vittoria dello spagnolo e un secondo e terzo posto del brasiliano).

Ferrari sorride, Mercedes “piange”

Se dalle parti di Maranello e Fiorano si cammina a testa alta, soddisfatti per i traguardi raggiunti dopo mesi di duro lavoro, non si può di certo dire la testa cosa dalle parti di Brackley, dove la Mercedes si lecca le ferite. La W13 in mano a Hamilton e Russell non soddisfa affatto i piloti britannici, che tanto a Sakhir quanto a Jeddah hanno provato a mettere le toppe in prestazioni tutt’altro che di rilievo. Con un solo podio in due gare, quello della scuderia tedesca è uno dei peggiori avvii di stagione nell’era power unit.

A braccetto con l’involuzione della monoposto va anche Lewis Hamilton, ancora in palla dopo lo scorso finale di stagione rocambolesco. Il sette volte iridato fatica al volante della sua Mercedes, un pilota quasi irriconoscibile se paragonato al martello che è stato negli ultimi anni. L’eliminazione al Q1 in Arabia Saudita ha fatto suonare un campanello d’allarme nella scuderia guidata da Toto Wolff, che nella prossima tappa in Australia sarà chiamata all’inversione di trend per non gettare alle ortiche sin da subito la stagione.

Mercedes, la W13 delude: che succede?

Ma cosa succede alla Mercedes? È una delle tante domande che rimbombano nel paddock del Circus, tra chi è sorpreso dalle prestazioni da dimenticare della scuderia tedesca e chi, invece, vede la fine di un’epoca vincente. Toto Wolff non si vuole arrendere a questa idea e ai microfoni di Auto Motor und Sport dà una scossa all’ambiente: “Questo motore ci ha aiutati a vincere otto titoli consecutivi. Non possiamo usare la vettura come vorremmo, quindi è difficile valutare come sarebbe la prestazione se potessimo abbassarla come dovremmo”.

“Non dobbiamo puntare il dito su singole aree della vettura. In Australia speriamo che il divario, in linea generale, sia molto più piccolo rispetto a quanto visto in Arabia Saudita” ha commentato il team principal, alimentando le speranze dei tifosi Mercedes. Ma mandando anche un chiaro messaggio a Ferrari e Red Bull, che devono approfittare di questo momentaneo ko per tentare la fuga in classifica piloti e costruttori.

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