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F1 Ferrari: Jean Todt non usa mezzi termini su Mattia Binotto

L'ex team principal della scuderia di Maranello: "Se si rifanno gli stessi errori, c'è qualcosa da cambiare"

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L’ex team principal della Ferrari Jean Todt, sul palco del Festival dello Sport di Trento, ha analizzato la stagione della scuderia di Maranello. Il Cavallino, guidato da Mattia Binotto, è tornato protagonista nel Mondiale di Formula 1, ma a causa di una serie di errori non è riuscito a competere con la Red Bull e Max Verstappen per il titolo iridato, nonostante una monoposto di primissimo livello.

Ferrari, Jean Todt: “Qualcosa va cambiato”

“In questa stagione è stata fatta una grande macchina, ciò vuol dire che la squadra funziona – ha spiegato l’ex presidente della Fia -. Manca ancora qualcosa, per vincere serve l’eccellenza, sotto tutti i punti di vista. E quando l’eccellenza viene meno, è importante capire da dove arriva l’errore. Se si fanno spesso gli stessi errori allora significa che c’è qualcosa da cambiare”, è l’opinione chiara di Todt.

“La Ferrari ad un certo punto dell’anno ha avuto la macchina migliore, ma ha perso troppe occasioni, per problemi diversi come safety car, strategia o affidabilità. Si è trattato di più episodi che messi insieme hanno avuto un prezzo: la Ferrari ha bisogno di lavorare su questo, senza dare nulla per scontato”.

Todt: “Non do consigli, ma l’attesa è durata troppo”

Secondo Todt “manca davvero poco all’obiettivo finale. Magari ci sarà qualche possibilità in più l’anno prossimo. Ogni epoca è diversa, non posso dare alcun consiglio a Binotto, perché è molto facile parlare senza conoscere la situazione”.

“La Ferrari sta facendo bene, la gente forse non si rende conto dell’altissimo livello di competitività che il Mondiale propone. Tutti o quasi vorremmo che la Ferrari vinca nuovamente dei campionati, è dal 2007 che manca il titolo piloti. So che l’attesa dei ferraristi è tanta“, ha spiegato l’ex dirigente di Maranello.

Todt: “Non ho mai pensato di tornare alla Ferrari”

L’ex manager francese è stato uno dei grandi protagonisti del periodo d’oro della Ferrari, a fine anni ’90 e inizio Duemila: “Tornare in Ferrari? Devo dire che molte notizie possono aver fuorviato l’opinione pubblica, ma questo fa parte di ciò con cui conviviamo. Bisogna fare attenzione alle notizie che circolano, spesso non sono veritiere. Una volta mi videro fare colazione con Andrea Agnelli, il giorno dopo scrissero che avrei potuto lavorare per la Juventus. Quando ero presidente della FIA ero regolarmente in contatto con John Elkann, con cui ho spesso parlato delle ambizioni della Ferrari”.

“Ma c’è una differenza tra scambiare delle idee e pensare concretamente di tornare. I capitoli passati sono tutti belli, ma sono fatti per restare nella storia, non per ripetersi. Mi piace guardare avanti e non indietro“.

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