Manca solo una gara, il Gran Premio di Abu Dhabi e poi saranno titoli di coda sul Mondiale 2023 della Formula 1. Tempo di bilanci un po’ per tutti. Anche e soprattutto per la Ferrari che ha tribolato con una SF23 nata male e cresciuta benino con qualche picco, vedi Austria, Monza, Singapore e l’ultima a Las Vegas.
Proprio nella città della Florida era presente ai box il presidente della rossa, John Elkann che si è concesso alla BBC in una lunga intervista dove ha affrontato davvero tutti gli argomenti possibili e immaginabili. Dagli investimenti per il futuro, al primo anno di Frederic Vasseur nel ruolo di team principal fino al posto di Mattia Binotto alla annosa questione dei rinnovi dei due piloti Charles Leclerc e Carlos Sainz senza far mancare una stoccata alla governance del circus, FIA e Liberty Media.
F1, Ferrari: Elkann traccia un bilancio del 2023
Il presidente della Ferrari, John Elkann presente a Las Vegas, ha scelto la BBC per rilasciare un’intervista nella quale ha fatto il punto sulla Scuderia. Ha afferma tanto per cominciare che “non potrebbe essere più felice” della prospettiva che il team ritorni ai vertici della Formula 1 sotto la guida di Frederic Vasseur.
“la Ferrari si sta muovendo al 100% nella giusta direzione, e ha sicuramente visto il cambiamento positivo che sperava. La squadra è molto più unita, molto più unita sotto Vasseur e così tante persone di incredibile talento vogliono venire alla Ferrari, e questo è un segno molto forte”.
Nominato presidente della Ferrari nel luglio 2018, l’anno scorso proprio Elkann scelse Vasseur per sostituire Mattia Binotto come team principal della scuderia di Maranello.
La Ferrari è arrivata seconda nel 2022, dopo una buona partenza che è stata interrotta da una serie di errori operativi e problemi di affidabilità, prima che la vettura perdesse competitività. Questi fallimenti sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso per Elkann quando si è trattato di Binotto:
“Ciò che è veramente importante, e questo è il nostro pensiero, è che la responsabilità è davvero uno dei maggiori fattori determinanti in ciò che i nostri concorrenti hanno ottenuto bene. E anche agilità, nonostante le loro organizzazioni più grandi. Tendono ad essere più agili e più veloci. E Fred aveva questi attributi, avendo lavorato nel motorsport per tutta la sua vita professionale e avendo avuto molto successo in diverse categorie, ma anche in F1 avendo gestito un team più piccolo (sia Renault che Sauber/Alfa Romeo, ndr). Quindi da un lato porta con sé una cultura della responsabilità, ma conosce e ha anche operato in organizzazioni più piccole, più efficaci e più agili, e questo è sicuramente qualcosa che ci mancava rispetto ai nostri concorrenti più forti.”
Ferrari, da Elkann le statistiche che dimostrano i progressi
Come racconta nel suo articolo Andrew Benson, Elkann si è presentato all’intervista armato di statistiche per dimostrare i progressi della Ferrari nel 2023. Vasseur ha iniziato a lavorare a Maranello solo a gennaio, quindi la Ferrari ha iniziato la stagione con una vettura lasciata in eredità dalle scelte fatte sotto la guida di Binotto lo scorso anno. Una SF23 che si è rivelata nervosa in pista e difficilmente gestibile da Sainz e Leclerc specie nelle prime gare.
Dati alla mano però il presidente Ferrari dimostra come nella prima metà dell’anno la Ferrari fosse in media 0,275 secondi più lenta della Red Bull. Nella seconda metà dell’anno – sul giro singolo, ma non sicuramente in gara – la Ferrari è stata effettivamente più veloce della Red Bull, di 0,027 secondi. Ha conquistato la pole position in sei delle ultime 10 gare.
Ci sono stati progressi costanti durante tutto l’anno. La Ferrari è stata l’unica squadra oltre alla Red Bull a vincere una gara, grazie alla vittoria di Sainz a Singapore. E Leclerc avrebbe potuto benissimo aggiungere un’altra vittoria a Las Vegas se non fosse stato per lo sfortunato tempismo di una seconda safety car.
In media punti per gara, la Ferrari ha fatto 15,7 punti nella prima metà dell’anno, contro 20,5 nella seconda. Ciò rappresenta un aumento del 30,5% – una cifra battuta solo dalla McLaren, i cui notevoli progressi da Silvertsone in poi sono stati sotto gli occhi di tutti.
E poi Elkann ricorda il vittorioso ritorno della Ferrari a Le Mans quest’anno, che secondo lui è stato “molto incoraggiante e rinvigorente” per l’attività di F1.
Ferrari, Elkann: “Vasseur come Jean Todt ai tempi di Schumacher”
Una delle critiche mosse alla Ferrari degli ultimi anni, è stata quella di avere un complicato apparato decisionale, la principale spiegazione del motivo per cui non si sia riusciti a competere con scuderie più snelle al vertice del calibro di Red Bull e Mercedes negli ultimi quindici anni. L’esempio portato all’analisi di Elkann è la striscia vincente degli anni d’oro di Michael Schumacher con un forte gruppo dirigente guidato dal caposquadra Jean Todt e dal direttore tecnico Ross Brawn.
“Avevamo un’organizzazione molto chiara in quegli anni, la realtà è che siamo un’unica azienda e ci sentiamo molto orgogliosi di esserlo, cosa che abbiamo cercato di incoraggiare soprattutto negli ultimi anni” dice Elkann “Ma ciò è anche legato ad avere chiare responsabilità”
Perché la Ferrari non vince più, la risposta di Elkann
L’ultimo titolo piloti della Ferrari è stato vinto da Kimi Raikkonen nel 2007, mentre l’ultimo titolo costruttori nel 2008 (l’anno di Massa a un passo dal titolo e del crashgate). Solo quattro volte nei 15 anni successivi sono stati in grado di vincere il campionato, nel 2010 e nel 2012 con Alonso e nel 2017 e nel 2018 con Vettel.
Elkann riconosce la “concorrenza molto forte di Red Bull e Mercedes in questo periodo. La Ferrari non è stata in grado di convertire la propria competitività, il nostro potenziale, in sufficienti vittorie. Perchè? Ci sono sempre tante, tantissime ragioni e conta ogni singolo aspetto. Ricordo che abbiamo avuto una stagione davvero brutta nel 2020 e una delle cose che mi ha sorpreso è che oltre che in pista facemmo peggio nei pit stop rispetto alla nostra classifica in campionato. Quello era un indicatore della mentalità, perché alla fine per vincere davvero devi essere bravo in tutto”
Da allora ci sono stati importanti progressi della Ferrari riguardo ai pit stop. Nel 2022, l’80% era inferiore a tre secondi; quest’anno la percentuale è salita all’88%. La Ferrari è salita al secondo posto nei pit stop dietro alla Red Bull, e ha il secondo pit stop più veloce di tutto l’anno: i 1,93 secondi ottenuti con Leclerc in Qatar battuti solo dall’1,80 della McLaren con Lando Norris nella stessa gara.
Elkann attribuisce questo merito al direttore sportivo Diego Ioverno, aggiungendo: “Questo è un’indicazione di come la concentrazione e le intenzioni siano in definitiva un requisito importante per poter raggiungere la competitività e, infine, essere in grado di tradurla in risultati”.
Un altro cambiamento nell’atteggiamento che Elkann incoraggia è un approccio più internazionale al team building:
“L’importante è avere la migliore squadra possibile, e se riesci ad avere la migliore squadra possibile e avere donne e uomini provenienti da nazionalità e background diversi che consentono che ciò accada, è molto gradito. La nostra identità è definita molto chiaramente come italiana e la spina dorsale della nostra organizzazione è italiana. Ma questo non è in alcun modo uno svantaggio. Al contrario, è una base su cui si possono integrare talenti molto forti provenienti da luoghi diversi. “
Ferrari, John Elkann: “Leclerc ha un potenziale enorme”
Per quanto riguarda le aspettative per il prossimo anno, Elkann afferma: “Ciò che è veramente importante è mantenere il ritmo e lo slancio del miglioramento. Ogni anno sarà difficile per ragioni sconosciute”. Usa il fine settimana della Ferrari a Las Vegas come esempio dell’atteggiamento che vorrebbe vedere la squadra continuare ad assumere di fronte alle avversità.
L’auto di Sainz è stata distrutta quando ha colpito un tombino nelle prime prove libere, e una delle conseguenze dell’incidente è stata una penalità di 10 posti in griglia per aver utilizzato un nuovo motore. In tutto questo il team è riuscito a ricostruire la SF23 dello spagnolo rimettendolo in pista per le fp2 e arrivando con entrambi i piloti in prima fila nelle qualifiche.
“Mi piace quello che è successo”, dice Elkann“Hanno lavorato molto forte sulla monoposto di Sainz, hanno rimesso a posto la macchina, sono andati davvero bene in qualifica. Questo è l’atteggiamento che devi avere ed è ciò che è importante per andare avanti e crescere nel 2024. L’aspetto importante nel guardare come si fanno progressi è che in realtà i progressi non sono necessariamente lineari. Il modo in cui si escono da risultati difficili alla fine ti rende più forte se hai l’atteggiamento giusto, e questo fine settimana ne è esattamente l’esempio.”
Proprio sul fronte dei piloti John Elkann afferma che la Ferrari conserva la fiducia che aveva in Leclerc quando gli ha firmato un contratto quinquennale dopo appena un anno con la squadra alla fine del 2019.
“Charles è un pilota molto forte che ha un enorme potenziale e non c’è motivo per cui non dovrebbe essere campione del mondo. Crediamo che i nostri piloti siano molto forti e abbiano un potenziale molto forte. Ciò che è importante è essere in grado di lavorare per convertire quel potenziale in risultati reali.”
John Elkann tira le orecchie a FIA e Liberty Media: “Maggiore chiarezza sulle regole”
Sulla questione più ampia della salute della F1, Elkann parla del dominio di Max Verstappen e Red Bull: “Se dominano, significa che sono davvero bravi e questo è positivo perché lo sport aspira a spingere davvero per ottenere il meglio ed è ciò su cui prosperiamo e aspiriamo ma se non c’è nessuno in grado di recuperare, non va bene”.
Alla domanda se ci siano cambiamenti che la Ferrari vorrebbe vedere nella F1 nel suo complesso, anche qui Elkann ha le idee abbastanza chiare:
“Da un lato, ci sono molti cambiamenti verso l’evoluzione delle tecnologie, l’importanza di avere zero emissioni di carbonio. In questo ambito è importante riuscire a definire con chiarezza regole e applicazioni. Sempre. Nessuno vuole che succedano cose come il finale del Mondiale 2021 (la gestione di Masi dell’ultimo giro tra Hamilton e Verstappen, ndr). Nessuno vuole avere situazioni come quelle nostre a Las Vegas, dove vieni penalizzato di 10 posizioni non per colpa tua. Quindi dal punto di vista normativo in termini di regole e applicazioni e di ciò che abbiamo visto con i limiti di budget (infranto dalla Red Bull nel 2021, ndr), quelle sono aree in cui vorremmo avere maggiore chiarezza”.
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