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F1, Ferrari: le ragioni di una debacle improvvisa, il futuro spaventa

All'indomani del flop del Gran Premio di Azerbaigian la Ferrari mastica amaro per il doppio ritiro cercando le cause con un po' di paura per il futuro e le possibili penalizzazioni. L'analisi

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

Una possibile vittoria andata in fumo. Come la power unit di Charles Leclerc. A fare il paio col ritiro di Carlos Sainz pochi giri prima per un problema idraulico. Una domenica nera, nerissima per la Ferrari a Baku. Un film già visto nelle ultime tre gare: il monegasco che parte dalla pole, in testa e poi succede sempre qualcosa che manda tutto alle ortiche.

Come se non bastasse l’affidabilità che comincia a venire meno ed il futuro potrebbe essere un problema nella gestione proprio dei motori da qui alla fine del Mondiale.

La Ferrari ha pagato uno sviluppo anticipato?

Tre ritiri causa affidabilità nelle ultime tre gare. Uno per Sainz, ieri, due per Leclerc che tra Barcellona e Baku ha visto dissolversi in poche curve qualcosa come 50 punti potenziali. A cui vanno aggiunti altri due ritiri di altre due motorizzate Ferrari ieri, Magnussen e Zhou. A poco servono le parole rincuoranti di Mattia Binotto.

Qualcosa non funziona più sulla Ferrari. O meglio qualcosa si è rotto nell’equilibrio di una monoposto nata sicuramente sotto una buona stella della competitività ma che adesso ha smarrito la via dell’affidabilità, componente fondamentale per arrivare in fonda e vincere. Specie dinanzi ad una Red Bull che pur restando velocissima, dopo il Bahrain non sbaglia più un colpo.

La triplice rottura nell’ultime mese su una rossa impone delle analisi importanti a Maranello in queste poche ore che separano la partenza del convoglio rosso da Baku in direzione Montreal dove già venerdì si scende in pista per il week end del Gran Premio del Canada. E’ evidente che qualcosa è cambiato nelle ultime gare. La Ferrari si è fatta prendere dal duello nel Mondiale. Probabilmente, nel testa a testa con la Red Bull, avendo qualcosa in meno in termini di velocità, nelle prime gare, anche quelle vinte grazie ad una grande difesa di Leclerc su Verstappen. A Maranello evidentemente hanno pigiato un po’ troppo sul versante degli sviluppi per guadagnare quella velocità che mancava nel confronto con le “lattine”. E quando vai un pelo oltre il limite in F1 il problema è dietro l’angolo.

Il flop Ferrari da Terruzzi a Chinchero passando per Vanzini

“E’ molto doloroso, è ora di tornare a lavorare come all’inizio di campionato. E sempre Forza Ferrari…senza negare che oggi sono molto triste” è il tweet di Lapo Elkann che fa un po’ da cartina tornasole del mood tra la famiglia Ferrari e il popolo rosso. Tv, radio, giornali e ogni genere di media ha detto la sua sul “profondo rosso” che la Ferrari ha toccato a Baku. “Lo sforzo compiuto per migliorare il galoppo del Cavallino comporta forse un prezzo più elevato del previsto“ scrive Giorgio Terruzzi sul Corriere della Sera.

Più articolata l’analisi del giornalista e opinionista Roberto Chinchero: “È una lotta contro il tempo, non solo in pista, e non solo per il reparto motori, che proverà nelle poche ore a disposizione prima della partenza per il Canada a far luce su quanto è accaduto oggi a Leclerc. È una lotta contro il tempo anche per completare quel processo di crescita indicato da Binotto, perché con una vettura molto competitiva, ed un Leclerc in grande forma, gli obiettivi (e non solo le ambizioni) vengono da sé”.

Dai microfoni di Sky Sport F1, il telecronista ufficiale Carlo Vanzini: “La situazione legata all’affidabilità della Ferrari era già complessa alla vigilia del GP di Baku, con la rottura della parte elettrica del turbo sulla macchina di Leclerc a Barcellona. Gli zero con la Red Bull in questo Mondiale sono adesso tre per parte. Al di là delle classifiche, ora serve ritrovare affidabilità”. Gli fa eco Mara Sangiorgio: “Così si fa dura. Le ambizioni mondiali non sono ancora andate in fumo come il motore di Leclerc a Baku, ma l’affidabilità per Ferrari ora è una preoccupazione. La power unit tornata quest’anno pimpante e competitiva si sta rivelando fin troppo fragile”.

Ferrari, che rischio per il futuro: nuove power unit e penalità

Oltre al tema affidabilità, in aggiunta c’è un grosso problema che riguarda il prosieguo della stagione. Se la rottura di Baku avrà compromesso la power unit di Leclerc il monegasco verosimilmente in Canada potrebbe montare già il terzo motore della sua stagione. Di fatti l’ultimo tra quelli a disposizione del regolamento. Dalla quarta infatti scattano le penalità in griglia. E siamo solamente al primo terzo del mondiale. Anche se la Ferrari farà di tutto per cercare di recuperare le power unit danneggiate.

La strada da fare, in tutti i sensi, è veramente tanta e per il momento si fa in salita per la rossa. Restano però gli aspetti positivi. La monoposto è buona, anzi ottima, il pilota, e per inciso Charles Leclerc è in stato di grazia da inizio stagione come dimostrano le pole conquistate, a Baku anche il muretto ha saputo reagire bene, a differenza di Monaco, consegnando a Leclerc, una strategia vincente con l’undercut sulle Red Bull che si sarebbe rivelato vincente per come è proseguita la gara. Insomma oggi è ancora buio l’orizzonte in casa Ferrari, ma potrebbe tornare presto il sereno, serve lavoro, una buona dose di fortuna e tanto ottimismo.

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