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F1, Ferrari fuori dal tunnel ma battere Verstappen è dura e scoppia la grana Sainz

La Ferrari ha confermato i passi in avanti nel Gran Premio d'Austria di F1, ritrovando anche la competitività di Leclerc mentre Sainz non ha gradito la strategia e gli ordini di scuderia. Può scoppiare un caso sullo spangolo?

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

Se tre indizi fanno una prova questa Ferrari è finalmente un cavallino rampante. Come è giusto che sia per la storia e per la tradizione del marchio. Il Gran Premio d’Austria ha sancito per la terza gara consecutiva una SF-23 competitiva capace di cogliere con un altrettanto ritrovato Leclerc il podio numero 800 in F1, facendo il paio con quello di Sainz nella Sprint Race e seguito al “doppietta” rossa alle spalle di Verstappen in qualifica.

Già, battere Max è davvero un’altra cosa, un’impresa che al momento appare lontano dal potenziale di Maranello come del resto di tutto il resto del circus. E poi occhio all’equilibrio interno dei piloti. Ieri, è palese, Carlos Sainz non ha gradito gli ordini di scuderia che al di là del discorso track limits lo hanno penalizzato nei confronti del monegasco.

F1, il GP Austria sancisce il ritorno Ferrari: aggiornamenti ok

Le prime gare del Mondiale 2023 sono state un vero stillicidio per la Ferrari. A parte qualche isolata parentesi gioiosa la rossa ha sofferto un po’ ovunque costretta a lottare spesso nella pancia del gruppo. Un calvario che ha fiaccato anche l’umore dei piloti, Leclerc innanzitutto. Aerodinamica difficile quella della SF-23 che sembrava nata sotto una cattiva stella e l’endemico problema delle ultime rosse di Maranello nella gestione delle gomme hanno mortificato tutta la prima parte della stagione.

Ferrari, la svolta della stagione in Spagna. Maranello si è presentata a Barcellona con una SF-23 decisamente diversa, che mirava ad essere più prestazionale in gara. Era stato lo stesso Vasseur dopo l’inizio di stagione drammatico a dire: “Non ho mai visto un progetto sbagliato che però riesce ad andar bene su un giro”. La monoposto non riusciva a confermare in gara quanto di buono si intravedeva nel giro secco. Dal fondo aggiornato a sospensioni posteriori nuove di zecca, passando per una plancia aggiornata. Il pacchetto pare rispondere bene: podio di Sainz in Spagna, Ferrari competitive in Canada “gravate” dagli errori in qualifica e poi la corsa di “testa” di entrambi i piloti in Austria sono ossigeno per il Mondiale del Cavallino Rampante.

Ferrari meglio di Mercedes e Aston Martin ma Red Bull è imprendibile

Barcellona, Montreal e adesso la Stiria. Tre gare consecutive in cui la Ferrari ha reso al meglio, anche e soprattutto nella gestione delle gomme, uno dei tanti talloni d’Achille dell’inizio di stagione. L’impressione, ancora da confermare a Silverstone già nel prossimo fine settimana è che la rossa si stia mettendo dietro, se non l’abbia già fatto, la Mercedes e l’Aston Martin che nella prima parte di stagione gli sono state spesso e volentieri superiori in gara. Del resto basta dare uno sguardo alle classifiche mondiali.

Ferrari, ora battere la Red Bull e Verstappen è impensabile. Il prossimo step sulla carta, oltre a trovare una certa continuità di prestazioni, è quello di provare a essere competitivi per la vittoria. Finora non ci è riuscito nessuno. La Red Bull domina in lungo e in largo, sembra la McLaren dei tempi di Senna e Prost o la Ferrari pigliatutto di Schumacher e Barrichello o ancora più recente la Mercedes del filotto di Hamilton.

Vincere sarebbe bello ma al momento tenere il passo dell’ennesimo “missile” disegnato da Adrian Newey è cosa quasi impossibile se non nei sogni. Anche in Austria la Ferrari non è riuscita a tenere il passo della Red Bull. Leclerc e Sainz ci hanno provato nei primi giri, poi Verstappen ha pigiato un attimo il piede ed è andato via in modalità gomito fuori dall’abitacolo e autoradio in modalità “disco per l’estate”. Permettendosi anche il lusso di un pit stop al penultimo giro, in sicurezza, per firmare il giro veloce. La superiorità della Red Bull è manifestata più che altro dalla rimonta di Sergio Perez capace di risalire dal fondo dello schieramento, passare uno stoico Sainz e mettere nel mirino Leclerc.

Ferrari: Leclerc ha ritrovato passo e sorriso

Week end da “Giano brifronte” per i piloti della Ferrari. Leclerc è tornato finalmente sui suoi standard. Accusando però ancora un down, sabato, su pista bagnata in cui non gli è riuscito nulla, in qualifica e nella Sprint Race, tanto da far pensare che sulla rossa di Maranello ci fosse un altro Leclerc, un impostore maldestro e impacciato. Venerdì e domenica invece abbiamo ammirato il Charles che ci piace, veloce e aggressivo, che cerca addirittura di passare Verstappen in partenza nelle prime due frenate. Bene, bravo, continua così. Ha ritrovato il sorriso e ora dell’ipotesi di un Leclerc via della Ferrari non si parla più tanto, i risultati fanno tanto.

F1, Ferrari: Sainz non ha gradito gli ordini, oltre il danno la beffa

Il rovescio della medaglia, in un certo senso, è Carlos Sainz. Ha fatto un garone, ha corso un week end da 10 e lode tra temponi (sempre veloce), ritmo pazzesco, sorpassi da paura e una difesa ammirevole su Perez nel finale di gara. Eppure lo spagnolo ha raccolto le briciole. Secondo nella Sprint Race, ha finito addirittura sesto in gara, oltre il danno la beffa della doppia penalità per track limits che hanno ancor di più affossato il suo 4° posto e con esso il morale.

A destare qualche campanello d’allarme è però il non gradimento da parte di Sainz di alcune decisioni del muretto box Ferrari. Carlos a inizio gara, nei primi giri, si sentiva più veloce di Leclerc, ha chiesto più volte di passarlo per provare ad avere un ritmo migliore ed invece ha ricevuto in risposta l’ordine di scuderia di non attaccare il monegasco. Penalizzato pure dal primo pit stop, fatto in regime di VSC ma subito alle spalle di Leclerc, cosa che gli ha fatto perdere diversi secondi ai box costringendolo a ricostruire la sua gara con quei sorpassi spettacolari. Lo spagnolo a fine gara non era contento e lo ha manifestato. Lo deve essere stato ancora meno dopo l’ulteriore penalizzazione. Un aspetto da non sottovalutare quello dell’equilibrio dei piloti proprio.

Mondiale F1: prossima tappa, c’è subito Silverstone

Se la MotoGP è in ferie, luglio è mese intenso per la Formula 1 che dopo la Stiria farà il più classico dei back to back, già la prossima settimana si torna in pista, in una pista storica come Silverstone, con il Gran Premio di Gran Bretagna.

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