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F1, Ferrari ricorda il Mondiale di Raikkonen: tifosi nostalgici

Tredici anni fa Iceman portava a Maranello l'ultimo titoli piloti prima di questo lungo digiuno che non sembra finire

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Sono passati 13 lunghi anni. L’ultimo Mondiale di Formula 1 targato Ferrari ricorre proprio oggi 21 ottobre. Era il 2007 e Kimi Raikkonen beffando le McLaren di Hamilton e Alonso immersi nella loro faida interna, si laureva campione del mondo di F1, ultimo pilota in rosso a fregiarsi di questo titolo prima di una serie che appare interminabile di stagioni passate tra vane illusioni e cocenti delusioni. La ricorrenza non è sfuggita ai ferraristi più incalliti e nostalgici che hanno ricordato con amarezza quel giorno pensando al presente.

La Ferrari di Kimi campione, il flop di Hamilton e Alonso

Il 21 ottobre 2007 la Ferrari vinceva in modo rocambolesco l’ultimo Mondiale piloti della sua storia. Sulla pista di Interlagos Kimi Raikkonen vinse il Gran Premio del Brasile facendo doppietta davanti a Felipe Massa ma soprattutto approfitto della guerra intestina in casa McLaren tra il giovanissimo Hamilton e Alonso che erano davanti a lui in classifica alla vigilia dell’ultima gara (Hamilton in testa con 107 punti, Alonso secondo con 103 e Kimi terzo con 100).

Massa al sabato aveva ottenuto la pole, Kimi partiva terzo in mezzo alle due McLaren che però come avvenne per tutto il campionato, si ostacolarono in partenza, finendo nelle retrovie e spalancando la porta alla doppietta Ferrari. Peggio andò ad Hamilton che ebbe anche problemi di settaggio nei primissimi giri perdendo altre posizioni. E mentre davanti Massa, in casa sua, lasciava la vittoria al compagno in lizza per il titolo, Alonso non fece meglio del terzo posto, Lewis invece finì solo 7°. Classifica alla mano Raikkonen vinse il titolo con un solo punto sull’accoppiata Hamilton-Alonso (110 per Iceman, 109 per Lewis e Fernando).

La gioia di ieri, l’inquietudine di oggi

La Ferrari era ancora sul tetto del mondo nonostante la fine dell’era Schumacher. Nessuno immaginava che quello sarebbe stato il canto del cigno in fatto di mondiali vinti. Già l’anno dopo sarebbe arrivata l’amara delusione per un Mondiale vinto solo per pochi secondi da Massa prima del fatidico sorpasso di Hamilton a Glock; qualche anno dopo sarebbe toccato ad Alonso, per ben due volte, inchinarsi a Vettel e alla Red Bull in volata e fa ancora male il mondiale perso ad Abu Dhabi per una chiamata errata del muretto box. Poi sarebbe arrivato Vettel, le tenui speranze iridate del 2017 e del 2018, fino alla caduta repentina di quest’anno con una rossa nelle retrovie a lottare per la zona punti, se e quando va bene… Tredici lunghi anni che rischiano seriamente di diventare 14 il prossimo anno, nella speranza, a questo, punto, che davvero il 2022 sia la svolta, dei regolamenti ma anche del trend, è proprio il caso di dirlo, in rosso.

La paura dei tifosi, palese nei vari commenti commemorativi della vittoria di Raikkonen nel 2007, è che si rischi di rinnovare il triste record della Ferrari senza titoli per 21 lunghissimi anni tra quello di Jody Scheckter nel 1979 e il primo, di una cinquina, di Michael Schumacher nel 2000.

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