A Silverstone la Ferrari è tornata alla vittoria dopo quasi tre mesi di astinenza. È stato il primo successo in carriera in Formula 1 per Carlos Sainz, ma la strategia nel finale di gara con la Safety Car ha fatto discutere con Charles Leclerc che ha poi chiuso quarto. Ora è il momento del GP d’Austria in casa dei principali avversari al Red Bull Ring.
- Ferrari, tutta la gioia di Sainz
- Leclerc, le motivazioni non mancano
- La spiegazione fra Charles e Binotto
Ferrari, tutta la gioia di Sainz
L’ultima gara si è chiusa con Sainz per la prima volta sul gradino più alto del podio, ancora contentissimo: “Non so descrivere che gioia sia stata la vittoria, ma di sicuro ha aumentato la mia fame di successo – così il ferrarista nella conferenza stampa del giovedì -. In Austria ci aspetta un weekend con la gara Sprint, sarà molto interessante”.
Lo spagnolo è voluto poi tornare sulla strategia Ferrari negli ultimi giri: “Beh, la Ferrari a Silverstone ha vinto. Io ho vinto. Quindi, di certo non è stata la decisione sbagliata. Non ho messo Charles sotto inutili rischi mentre lo sorpassavo – ha precisato -. Alla fine, ho vinto la gara per la Ferrari e penso sia stato un buon risultato“.
Leclerc, le motivazioni non mancano
A Silverstone è mancata la vittoria e Leclerc per la quinta volta di fila non è salito sul podio. Il monegasco vuole mettere da parte l’amarezza e pensare al Mondiale: “Ci crederò fino alla fine, è la mia mentalità e credo di averlo mostrato negli ultimi giri dello scorso GP – ha detto a Spielberg -. Non mollo nulla, la motivazione continua a esserci”.
L’Austria offre subito un’opportunità di riscatto, ma non sarà facile a casa Red Bull: “C’è un’occasione sotto tanti punti di vista. Spero che usciremo da questo weekend molto più vicini di quanto siamo ora a Verstappen“. Il distacco in classifica di Leclerc dal campione del mondo a Silverstone è sceso a 43 punti, ma ora Sainz gli è dietro di soltanto 11 lunghezze.
La spiegazione fra Charles e Binotto
Mentre Sainz festeggiava la sua prima vittoria, Leclerc ha avuto un colloquio subito dopo la corsa con il team principal Mattia Binotto che gli ha puntato un dito contro: “Binotto era arrabbiato con me perché ero troppo giù. Stava cercando di tirarmi su di morale – ha spiegato Leclerc -, penso fosse solo frustrato nel vedermi così giù dopo una così bella gara“.