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F1, Ferrari dalle stelle alle stalle dall'Austria a Silverstone: la SF-23 è un "incubo" di Rubik

La Ferrari si interroga per l'ennesima volta sui mali della SF-23 e sugli errori fatti a Silverstone nella scelta delle gomme, nelle finestre dei pit stop e quant'altro. Sainz e Leclerc masticano amaro sperando di tornare competitivi in Ungheria

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

Solo una settimana fa eravamo qui a parlare di Ferrari rediviva, di gran podio di Leclerc, a recriminare per la possibile “doppietta” mancata da uno sfortunato Sainz, ovviamente alle spalle del solito Verstappen. Ed invece in appena 7 giorni è cambiato tutto. Il cavallino rampante è tornato un brocco, lento e recalcitrante. Dall’Austria a Silverstone la SF-23 è andata di nuovo in panne in condizioni di gara, macchinosa da guidare coi piloti a bisticciare con le gomme che proprio non ne vogliono sapere di andare in temperatura e quando lo fanno si degradano come neve al sole. Insomma un guazzabuglio che ha esposto la rossa all’ennesima brutta figura di una stagione tra alti (pochi a dir la verità) e bassi, molti purtroppo.

F1, Ferrari: brusco risveglio a Silverstone

Doveva essere la gara della consacrazione. Doveva essere la gara della conferma dopo l’Austria. Poteva essere la gara della pole e chissà poteva essere la gara dove dare finalmente fastidio a Max Verstappen e alla Red Bull come succedeva regolarmente un anno fa nella prima parte di stagione. Qualcuno ci aveva pensato, qualcun’altro lo aveva dichiarato, c’era addirittura chi ci aveva pienamente creduto. La Ferrari in lotta per la vittoria, o quanto meno per il podio, ancora una volta dopo la Stiria.

La Ferrari e le gomme Pirelli: un matrimonio mai celebrato

Ed invece quello di Silverstone è stato l’ennesimo brusco risveglio per il team di Maranello. Le buone sensazioni, anche quelle delle prove sono state spazzate via già in qualifica e poi ancor di più in gara da quel vento tipico della Gran Bretagna che ha portato le nuvole sopra il cielo sereno e caldo di Silverstone abbassando le temperature e mandando in malora tutte le sicurezza del muretto Ferrari in fatto di consumo, finestre di utilizzo e degrado gomme.

Complice la temperatura più bassa dell’asfalto rispetto a venerdì pomeriggio (27 gradi contro i 42 della sessione FP2) il degrado degli pneumatici si è confermato molto più basso del previsto. Le scelte soprattutto dei piloti Mercedes infatti hanno rivelato come si potesse correre tranquillamente con le soft anche per più giri, Russell ha fatto metà gara con le gomme rosse e molti le hanno montato nel finale dopo la Safety Car.

La paura di sbagliare della Ferrari ma la SF-23 è nata male

“Ci siamo spaventati del degrado eccessivo delle gomme, siamo stati troppo conservativi”. Lo ha candidamente ammesso Fredric Vasseur nel dopo gara di Silverstone. Vorrei ma non posso o meglio ho paura di sbagliare. Questa è stata la sintesi delle scelte del muretto box della Ferrari messo sul banco degli imputati dopo la brutta prova in terra albionica. La strategia del Cavallino è stata troppo conservativa, mostrando una Rossa peggiore di quello che era relegando Leclerc e Sainz in nona e decima posizione.

Senza la safety car che ha congelato la corsa dal giro 33 al 38, Leclerc e Sainz avrebbero concluso la corsa intorno alla quinta e sesta posizione, un po’ meglio, ma non certo un risultato da applausi. Ancora una volta, un po’ la paura di sbagliare, un po’ calcoli e previsioni sbagliate, un po’ l’endemico problema con le gomme Pirelli. C’è quasi sempre un motivo dietro le controprestazioni di una SF-23 che sembra essere nata sotto una cattiva stella. Troppo complicata da sviluppare, da far crescere, troppo incline alle variazioni climatiche in antitesi con gli penumatici. Insomma un bel grattacapo che molto probabilmente andrà avanti per tutta la stagione. I tifosi della Ferrari oramai ci hanno fatto l’abitudine.

Mondiale F1: prossima tappa, Gp Ungheria

Se la MotoGP è in ferie, luglio è mese intenso per la Formula 1 che però dopo il back to back tra Austria a Inghilterra negli ultimi 10 giorni, si concede una settimana di sosta, domenica prossima tutti in pausa, magari un po’ di vacanza prima di fare nuovamente armi e bagagli per il week end successivo quando si correrà il Gran Premio di Ungheria su un’altra pista mitica, l’Hungaroring, con classico fine settimana, senza Sprint Race, dal 21 al 23 luglio.

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