In un Gran Premio del Brasile condizionato dal maltempo, dai cambi di programma e dagli imprevisti su pista, Max Verstappen compie una notevole rimonta dalle retrovie del 17esimo posto in griglia sino a conquistare la vittoria, che non centrava dal 23 giugno scorso. Nel mezzo, una Red Bull in caduta più o meno libera con aggiornamenti non al livello della concorrenza, segnatamente McLaren e via via anche Ferrari.
- Dalle difficoltà al trionfo: il fine settimana di Verstappen in Brasile
- Verstappen non polemizza con la FIA e si gode il trionfo
- Passo falso per Norris, che ridimensiona l'impresa del rivale
- Vasseur: "Per Ferrari non è una catastrofe"
Dalle difficoltà al trionfo: il fine settimana di Verstappen in Brasile
L’olandese è stato più forte di una qualifica beffata dall’uscita di pista di Lance Stroll che ha poi impedito al pilota di poter provare a mettere a referto un tempo migliore: una tegola a cui si è aggiunta la retrocessione di cinque posizioni sulla griglia per via della sostituzione della componente endotermica della power unit della sua RB20 (e, per non farsi mancare nulla, nella Sprint Race ha incassato 5 secondi di penalità per mancato rispetto del delta time durante il sorpasso tentato su Oscar Piastri mentre vigeva il regime di Virtual Safety Car).
Against all odds, direbbero gli anglosassioni: contro ogni previsione, nella domenica di gara Verstappen ha approfittato della sequela di colpi di scena di una corsa più volte interrotta e condizionata dalla pioggia, risalendo le posizioni e percorrendo i giri finali con tempi mostruosi, tracciando un solco rispetto alle Alpine inseguitrici a sorpresa. Un successo frutto di una condotta arrembante e di scelte strategiche, riguardanti la sosta ai box, lucide ed azzeccate. Oltre al plot twist dell’incidente di Franco Colapinto, nuova stella di cui la F1 si è innamorata, che ha determinato un prima e un dopo nel GP brasiliano.
Verstappen non polemizza con la FIA e si gode il trionfo
Verstappen ha definito questa rimonta come la migliore della sua carriera: “Ero davvero molto arrabbiato dopo le qualifiche, ma questo mi ha dato la spinta per motivarmi e in gara sono rimasto sorpreso. In queste condizioni ho fiducia con la vettura, ha fatto ciò che volevo e quando è così siamo inarrestabili. Le decisioni della FIA? Se avessi fatto una gara pessima magari le avrei commentate di più, ma adesso direi che è meglio evitare”, ha spiegato con la sua consueta affabilità. E ancora: “Siamo stati calmi e il nostro ritmo è stato perfetto. È incredibile vincere qui partendo da una posizione così arretrata”.
Passo falso per Norris, che ridimensiona l’impresa del rivale
Una impresa, ma non per Lando Norris. L’amico sempre più nemesi di Verstappen ha vissuto una gara invece deludente, non capitalizzando (ancora una volta) la propria pole e chiudendo alla fine sesto. Col risultato che nella lotta al titolo il pilota Red Bull ora gode di un vantaggio di 62 punti sul britannico di McLaren, a tre gare dalla fine della stagione.
Per Norris il suo miglior nemico ha avuto “fortuna”, oltre ad aver “guidato bene”. La sua sosta ai box probabilmente ha contribuito ad affossarlo, ma Lando ha espresso ai microfoni della F1 “piena fiducia” nelle decisioni compiute dal team. “Di loro mi fido”, ha aggiunto.
Per poi ribadire il fatto che Red Bull “è stata fortunata, perché hanno beneficiato di una regola non apprezzata da nessuno”, ovvero il cambio gomme quando sulla pista sventola la bandiera rossa, fatto avvenuto a causa dell’incidente di Colapinto. Gara quindi ferma, e sosta ai box conveniente, come è avvenuto per Verstappen. Per Norris George Russell, inizialmente leader della gara, avrebbe meritato la vittoria. Verstappen ha fatto “un azzardo che ha ripagato: non si tratta di talento, ma di fortuna”.
Vasseur: “Per Ferrari non è una catastrofe”
Chiudiamo con l’analisi di Frédéric Vasseur, che oltre a congratularsi per l’exploit degli Alpine sul podio ha commentato il risultato di Ferrari che ha visto Charles Leclerc quinto mentre Carlos Sainz archivia un fine settimana sfortunato sbattendo anche in gara dopo le qualifiche. Il piazzamento del monegasco è stato il massimo ottenibile viste le condizioni, “e se Carlos fosse giunto al traguardo e con Charles avessimo azzeccato una tempistica migliore nel pit stop avremmo potuto ottenere più punti”. Eppure sono 36 le lunghezze che separano Maranello dal primo posto della classifica Costruttori, e non sono certo una enormità.
Il team principal ha quindi proseguito nell’intervista riporta da Motorsport.com: “Non sarebbe comunque cambiato più di tanto, ci aspettavamo però un meteo diverso e questo ha avuto effetti sulla pressione delle gomme. […] Comunque non è una catastrofe per il nostro campionato: torneremo più forti a Las Vegas”.
“Abbiamo dovuto compiere delle scelte”, ha aggiunto parlando dell’aspetto della temperatura della gomma alla ripartenza della gara, “e non siamo stati fortunati. Ma abbiamo compreso ciò che abbiamo fatto. E poi le ultime tre gare sono andate bene, siamo stati il team che ha fatto più punti ed è una cosa importante. A Las Vegas possiamo avere un passo migliore rispetto al Brasile e dovremo fare molti punti. Così sarà sino ad Abu Dhabi e sarà una bella lotta tra i primi quattro team”.