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F1, GP Olanda, Ferrari lontana dai migliori: Leclerc stanco di ripetere le stesse cose. "Il podio a Zandvoort? Un miracolo"

Anche le qualifiche del GP d'Olanda non hanno dato grandi riscontri alle Ferrari, su una pista che mal si adatta alle monoposto rosse. Se Vasseur resta fiducioso, Leclerc e Sainz sono più realisti

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Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

Inutile girarci attorno: il GP d’Olanda sarà una gara di resistenza ad oltranza per le Ferrari, e non perché parliamo di una prova endurance ovviamente, ma per il fatto che il combinato disposto tra le caratteristiche della pista – che poco si adatta alle rosse – e una monoposto scevra degli ultimi aggiornamenti comporta il fatto che conquistare un podio domenica sarà un’autentica impresa da coltello tra i denti. Sul filo del miracolo.

GP Olanda, un sabato deludente per le Ferrari

Intanto, dopo un venerdì condizionato dal brutto tempo e da prestazioni non altisonanti per il Cavallino, in questo sabato abbiamo assistito a delle FP3 dalla scarsa utilità, visto il perdurare del clima ostile che congiuntamente all’incidente (senza conseguenze gravi per fortuna) dello sventurato Sargeant ha fatto sì che l’azione in pista sia durata meno del previsto. E dove per la cronaca Carlos Sainz ha chiuso decimo e Charles Leclerc 16esimo (miglior tempo per Pierre Gasly).

A seguire, le qualifiche (baciate dal sole) con il primato sulla griglia di Lando Norris, a dimostrazione che gli aggiornamenti apportati da McLaren alla MCL38 hanno reso la monoposto ulteriormente più competitiva e ben confacente a Zandvoort (staccando tra l’altro di 3 decimi l’idolo di casa nonché amico-nemico Max Verstappen). Brutte notizie invece per Ferrari, soprattutto in una pista dove i sorpassi non sono così semplici: pur dando il meglio, Leclerc ha ottenuto il sesto posto finale, con 9 decimi di ritardo da Norris. Sainz invece è undicesimo, considerando il fatto che il tradimento del cambio subito ieri gli ha impedito di correre di più con le gomme soft, dovendo acclimatarsi con esse direttamente oggi. Oltre a mancare la possibilità di fare le uniche libere su pista asciutta e di simulare un time attack.

Vasseur: “Di più non ci aspettavamo, il nostro obiettivo è fare più punti possibili”

Frédéric Vasseur, incallito ottimista (beato lui), continua comunque a vedere il bicchiere mezzo pieno. A Sky Sport ha ammesso che visto il circuito non proprio adatto a loro e considerato il deficit di aggiornamenti “non ci aspettavamo più di tanto, se pensiamo poi che lo scorso anno qui abbiamo vissuto la nostra peggior gara”. Perciò per Leclerc “questo è stato il risultato migliore possibile, o quasi: magari potevamo lottare contro Sergio Perez e prendere un’altra posizione”, mentre per Sainz ha sottolineato il busillis del cambio che ha determinato l’impossibilità di qualificarsi al Q3 senza aver corso prima con le soft (“ma l’ha mancata per un decimo“).

Il team principal ha ribadito comunque l’obiettivo di portare a casa quanti più punti possibili (perché va bene essere ottimisti, ma parlare di vittoria adesso vale come un’eresia da rogo in piazza), ma ha anche affrontato il discorso del saltellamento. “Qui ci sono curve molto veloci, come la 7 e l’8. Ma sulle curve lunghe fatichiamo di più sia quest’anno che in quello precedente. Sul bouncing abbiamo fatto dei progressi, ma al tempo stesso dobbiamo fare i conti con i limiti della nostra auto. Ci saranno piste più favorevoli per noi da qui a fine stagione, ma sarà importante portare a casa punti buoni già in Olanda dopo averli persi in Canada, Spagna e Regno Unito”.

Leclerc: “Come squadra stiamo faticando”

Meno fiducioso Leclerc, che ha sì ribadito il fatto che non si poteva fare di più a Sky Sport, ma che comunque il sesto posto non è ciò che lo rallegra. “Stiamo faticando come squadra, ma stiamo lavorando. Purtroppo da qualche gara continuo a ripetere nelle interviste che stiamo lavorando per ricucire il gap e mi spiace, ma la situazione oggi è questa“, ha ammesso.

Poi, riflettendo sul tempo registrato che comunque non è stato male, il monegasco ha affermato: “Ho dato tutto, e come team siamo consci del momento che stiamo attraversando“, puntualizzando il fatto che i prossimi aggiornamenti potrebbero dare una piccola svolta. “Adesso siamo a 9 decimi dai migliori, e sono tanti in una pista come Zandvoort che è molto corta e dove giriamo in 1’10. Qui fatichiamo molto con la nostra vettura, sulle curve lunghe abbiamo difficoltà. Ma l’unico obiettivo possibile per ora è fare più punti possibili in attesa degli aggiornamenti. Il podio? Sarebbe un miracolo, nonostante il nostro passo non sia male. Ma su questa pista superare è difficoltoso. Mai dire mai comunque – ha poi concluso Leclerc -. Domani indosserò il casco e darò tutto”.

Sainz: “Domani sarà una gara tutta d’attacco”

Chiudiamo con Sainz, che invece ha spiegato che i miracoli non si possono fare “visto il livello della griglia”. Lo spagnolo si riferisce all’occasione mancata dell’unico turno di libere su asciutto, cosa che ha inficiato sulla sua qualifica. “Ho dato tutto per centrare la Q3 – ha affermato a Sky Sport – ma ci è mancato qualcosa. Inoltre non siamo molto veloci e nell’ultimo giro ho trovato traffico, con Hulkenberg nel T2″.

Riguardo domani, il futuro pilota Williams ha spiegato che si tratterà di una “gara da rimonta, improntata sull’attacco, perché sarò più veloce delle vetture vicino a me. Ma qui sorpassare non è facile, quindi si tratterà di minimizzare i danni rispetto ad oggi”.

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