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F1, Gp Qatar estremo: piloti al collasso, Leclerc protesta. Sargeant, Ocon e Stroll tra malori e svenimenti

Il Gran Premio del Qatar 2023 verrà ricordato come uno dei più duri della storia recente della Formula 1.: Ocon vomita nel casco, Sargeant si ritira, Stroll quasi sviene. Dura protesta dei piloti, questa non è F1

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

Quasi una gara ad eliminazione, fisica. Questo il risvolto di un Gran Premio del Qatar corso in condizioni al limite. Al di là della festa Red Bull per il terzo mondiale di Max Verstappen, della grande prestazione McLaren che vince la Sprint Race con Piastri e fa doppietta sul podio, delle difficoltà della Ferrari, addirittura non partita con Sainz, e dell’autoscontro in casa Mercedes tra Russell ed Hamilton, c’è stato anche il GP di una sofferenza assoluta per tutti i piloti che hanno finito allo strenuo delle forze la corsa.

Addirittura ha alzato bandiera bianca Logan Sargeant provato dall’influenza e incapace di portare a termine la sua gara, ma un po’ tutti i piloti hanno sofferto le condizioni climatiche al limite della sopportazione tra caldo oltre i 30° e umidità da capogiro all’interno dell’abitacolo.

Scene inedite quelle di Norris e Russell che mettono le mani fuori dall’abitacolo per cercare di refrigerio ma ancor di più hanno impressionato le immagini e i racconti degli svenimenti e dei mancamenti al centro medico dei vari Ocon e compagni. E’ questo il senso della F1 moderna?

F1 caos: piloti devastati al GP del Qatar, Sargeant alza bandiera bianca

Non siamo abituati all’immagine di un pilota che si ritira per un malessere durante la gara. Ci sono stati tanti casi di driver che in seguito ad un incidente non hanno preso parte alla gara, vedi l’ultimo Stroll a Singapore. Ma malori durante la gara se ne ricordano davvero pochi.

E’ successo ieri a Logan Sargeant. Il pilota della Williams, debilitato da una leggera influenza, non è riuscito a sopportare il caldo e l’umidità atroci di Losail acuiti dallo sforzo del GP e già dopo metà gara ha dato segni di cedimento. Emblematica la frase del muretto box: “Se non ce la fai, ritirati, non ti devi vergognare”. Detto, fatto, l’americano ha di colpo mollato il pedale dell’acceleratore e preso la via della pit lane stremato.


Ma non è stato l’unico. Gli altri, ad eccezione di Sainz non partito e dei ritirati della prima ora, vedi Hamilton al via, hanno concluso con grande difficoltà la corsa e subito dopo hanno avuto bisogno delle cure mediche per riprendersi dallo sforzo. Scena davvero inconsuete, diremmo della F1 o dei motori di altri tempi.

Gp Qatar, da Albon a Ocon: piloti distrutti dallo sforzo

Alexander Albon ha avuto la stessa sorte del compagno di squadra anche se è riuscito a portare a termine la corsa, ma è stato portato al centro medico molto debilitato e in un video diffuso al termine della gara si vede come faccia un’enorme fatica a uscire dalla sua Williams.


Idem Lance Stroll, quasi svenuto una volta uscito dalla sua AMR23 al termine della gara e portato al centro medico in ambulanza che lui stesso ha chiesto appena uscito, pure lui a fatica dalla sua Aston Martin. Anche Esteban Ocon ha avvertito un forte malessere mentre si trovava nell’ultima parte di gara. Il francese della Alpine, settimo al traguardo, a fine gara ha rivelato via radio di aver vomitato nel casco attorno al 15esimo giro.

Emblematica anche l’immagine di due dei tre piloti saliti sul podio. Nel retropodio sia Oscar Piastri, secondo al traguardo, che il vincitore della gara Max Verstappen, sono rispettivamente il primo completamente sdraiato e il secondo seduto a terra. Per non parlare del viso tirato di Fernando Alonso stoico a chiudere sesto dall’alto dei suoi 40 anni.

Fonte: IPA

Gp Qatar in condizioni proibitive: Leclerc protesta, questa non è F1

Nulla contro il Qatar, nulla contro Losail. Ma mettere i piloti a correre in quelle condizioni su una pista sperduta nel deserto con i cordoli disegnati come spilli, con della sabbia più in pista che ai lati, con i track limits che spuntano dappertutto, ma soprattutto in condizioni proibitive non è da Formula 1 ma corsa al massacro. Vedere gente che mette le mani fuori dall’abitacolo, come Norris e Russell, per prendere aria come fosse in coda al traffico in pieno agosto è deprimente.

Molti piloti a fine gara hanno criticato la scelta di correre in Qatar in questo periodo dell’anno. Tra questi George Russell, pilota Mercedes e direttore della GPDA (l’associazione dei piloti di F1) e Charles Leclerc che non le ha mandate a dire:

“Credo che questa gara sia stata la gara più dura di tutta la nostra carriera per il caldo. E’ stato pazzesco. Tutti abbiamo fatto tre pit stop (per obbligo sulla tenuta delle gomme, ndr), e questo ci ha portati a spingere di più. E’ difficile spiegare quanto sia stato difficile. Ero davvero al limite. Dobbiamo essere molto attenti a queste cose e forse sarebbe il caso di tornare a correre qui in un altro periodo dell’anno dal 2024″.

F1, prossima gara: Gp USA, si corre ad Austin

La Formula 1 dopo la trasferta in Oriente si prende un attimo di respiro, si concede una settimana di apparente sosta per spostare il baraccone in America. A 5 gare dalla fine assisteremo ad un “back-to-back-to-back” come dicono proprio gli americani. Il 22 ottobre si correrà ad Austin il Gran Premio degli Stati Uniti, una settimana dopo si va in Messico e quella dopo in Brasile. Cinque gare alla fine con un Verstappen che non sembra mai sazio…

  • 22 OTT – Gran Premio degli Stati Uniti – Austin (Texas – USA)
  • 29 OTT – Gran Premio di Città del Messico – Città del Messico (Messico)
  • 5 NOV – Gran Premio di San Paolo – San Paolo (Brasile)
  • 18 NOV – Gran Premio di Las Vegas – Las Vegas (California – USA)
  • 26 NOV – Gran Premio di Abu Dhabi – Isola di Yas (Abu Dhabi)

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