Rosgonki, il comitato promotore del GP Russia, è pronto per la battaglia legale contro Fia e F1 dopo la cancellazione della gara in seguito alla guerra mossa da Putin all’Ucraina: “Abbiamo collaborato con la Fia e la F1 – spiega Alexey Titov, responsabile del comitato promotore Rosgonki, all’emittente russa Match TV – per tanto tempo, quindi stiamo ancora discutendo dell’attuale situazione cercando di uscirne fuori senza creare una crisi. L’interruzione dell’accordo? Ci hanno dato un preavviso di 10 ore, è stata una scelta unilaterale e non hanno neppure voluto ascoltare le nostre posizioni al riguardo. Per questo, stiamo ancora discutendo e non credo che sia corretto fornire altri dettagli in proposito”.
“L’unica cosa che posso dire – ha proseguito Titov – è che l’accordo originario prevedeva che avremmo potuto terminare il contratto a causa di forza maggiore, ma la decisione è stata unilaterale. Prossimi eventuali passi legali richiedono delle analisi ulteriori che vogliamo effettuare, anche se non sarà un compito semplice. Non ha senso adesso parlare di eventuali risultati, ma di sicuro lavoreremo per chiudere questa vicenda in maniera corretta, visto che abbiamo compreso che quello che è accaduto non ha seguito le modalità giuste”.
In caso di addio al GP di Russia, l’obiettivo degli organizzatori è ricevere un cospicuo rimborso (la quota d’ammissione di Sochi era tra le più elevate del calendario 2022): “Chiederemo di riavere i nostri soldi, visto che la somma è stata già parzialmente sborsata. La F1 dovrà restituircela, che gli piaccia o no”.