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F1, l’Arabia Saudita ha un piano ventennale: vuole prendersi tutto

L'Arabia Saudita, riporta lo spagnolo Marca, avrebbe un piano serio e ambizioso per diventare il centro della F1, portando nel paese scuderie e piloti.

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L’Arabia Saudita sta investendo pesantemente nel proprio sport. L’arrivo di Cristiano Ronaldo una settimana fa ha acceso i riflettori dello sport mondiale sul paese arabo, che però da parte sua non vuole limitarsi al calcio, ma sembra pronto a concentrarsi anche sul mondo del motorsport.

L’indiscrezione, lanciata da Marca e che riprende anche le parole del principe del paese saudita, parla di un progetto ventennale per portare l’intero circus della F1 a stabilirsi in Arabia Saudita. Inoltre, si sta lavorando alla creazioni di piloti arabi, che corrano su monoposto arabe e che siano in grado di competere per la vittoria del titolo mondiale.

Questo progetto ha un limite di tempo molto ampio, anche più di 20 anni, ma questo non sembra essere un problema.

F1, l’Arabia non si accontenta di quello che già ha: vuole si più

La volontà di espansione deriva dal fatto che non stiamo parlando di un paese che si sta affacciando ora alla F1, ma di uno stato i quali interessi economici sono già strettamente legati al mondo motoristico.

L’Arabia ha già un Gran Premio in calendario, ma ne vuole di più. Già sponsorizza una squadra del Circus, l’Aston Martin attraverso la sua compagnia petrolifera Aramco, ma vuole di più. È già proprietario di una squadra, visto che ha già quote in McLaren o Aston Martin (è il secondo più grande dopo Lawrence Stroll, ndr) ma ne vuole di più.

Nel suo progetto per Neom, la città futuristica che sta costruendo nel nord del Paese, vuole addirittura che i team di F1 si stabiliscano lì, costruiscano le loro auto e addestrino i piloti locali a diventare campioni. Non vogliono solo che competano, vogliono che vincano. Al momento, tuttavia, sette delle 10 strutture di F1 attuali sono in Gran Bretagna.

La grande ambizione del principe Khalid Bin Sultan Al Faisal

Sempre il quotidiano spagnolo Marca riporta le parole del principe saudita Khalid Bin Sultan Al Faisal presidente della Federazione Saudita dell’Automobile e del Motociclismo.

La volontà del principe, uno degli uomini più ricchi del mondo, è davvero molto chiara:

“Vogliamo creare un centro tecnologico. Abbiamo grandi aziende che possono aiutare il futuro del motorsport”, ha dichiarato a Motor Sport Magazine. Gli è stato anche chiesto se questo comporterà un trasferimento dell’addestramento dei piloti in Arabia Saudita. “Questo è ciò che speriamo e per cui stiamo lavorando. Speriamo di poter portare uno dei grandi produttori”, ha risposto.

In termini di investimenti, al momento è la McLaren la scuderia più vicina a trasferirsi in Arabia Saudita, anche se non nell’immediato futuro. La scuderia di Woking, nel 2021, ha infatti venduto la propria sede britannica alla statunitense Global Net Lease (GNL) per 200 milioni di euro. Tuttavia, l’accordo prevede un contratto di locazione di 20 anni. Ora, McLaren pare disponibile, scrive sempre Marca, ad aprire un campus, con un ufficio a Neom.

F1, il principe avverte: “Non si baderà a spese”

Sempre tornando a McLaren, il principe continua: “Con tutti gli investimenti che stiamo facendo nelle automobili, stiamo andando in quella direzione. Speriamo di poter aprire e portare la sede centrale in Arabia Saudita o di assumere persone che possano aiutarci a produrre auto o tecnologia, per creare i nostri marchi e avere la nostra tecnologia”.

Il proposito ultimo del principe, stando alle sue dichiarazioni, è dunque quello di avere un campione del mondo F1 nato e cresciuto in Arabia Saudita, e che guidi un mezzo costruito in Arabia con tecnologie e know how proprio, dopo aver appreso con calma dai migliori team al mondo:

“Abbiamo un programma ventennale che, se tutto va bene, sarà lanciato alla fine del 2023, inizio 2024. Il nostro obiettivo non è solo quello di organizzare eventi internazionali, ma di coinvolgere sempre più persone. Vogliamo ingegneri, meccanici, costruttori di automobili, creativi. Vogliamo davvero avere un campione, un pilota che possa competere nel Campionato del Mondo di Formula 1, che possa competere nella MotoGP. Stiamo investendo molto nelle infrastrutture, nella costruzione di piste in Arabia Saudita. Vogliamo costruire accademie per essere più coinvolti: squadre saudite con piloti sauditi o altri piloti che gareggino in squadre saudite. La strada da percorrere è ancora lunga, ma speriamo che entro il 2030, 2035, 2040 potremo raggiungere i nostri obiettivi”.

F1, l’Arabia Saudita ha un piano ventennale: vuole prendersi tutto Fonte: Getty Images

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