La Red Bull ha fatto un’infrazione molto importante. La FIA ha infatti certificato che la squadra austriaca ha sforato il budget cap nella stagione 2021. Una violazione minore, entro il 5%, del limite dei costi che era fissato a 145 milioni di dollari. Adesso il problema è capire che tipo di sanzione verrà comminata al team, che ha appena festeggiato il secondo titolo mondiale di Max Verstappen.
Red Bull, l’infrazione c’è
Da ormai due settimane non si parlava di altro. Le vicende di pista erano state messe in ombra dalla presunta violazione del budget cap da parte di Red Bull. Dopo due slittamenti, la FIA è riuscita a pubblicare il report sui bilanci 2021 delle squadre e ha certificato quello che ormai si era capito sulla Red Bull.
Il team austriaco ha sforato, ha speso di più rispetto agli altri. Più della Mercedes, che ha perso all’ultimo giro dell’ultima gara di Abu Dhabi il mondiale piloti con Lewis Hamilton, portandosi però a casa quello dei costruttori. Il primo titolo di Verstappen, già molto discutibile, resta così per il momento sub judice.
Le possibili sanzioni
Adesso viene il difficile. Perché il budget cap è una novità assoluta e determinare le sanzioni non può essere semplice. Il caso potrebbe passare al Cost Cap Adjudication Panel, un organo composto da sei a dodici giudici, eletti da FIA e da almeno cinque squadre, oppure portare a un accordo transattivo.
Nella prima possibilità , la più grave, la Red Bull potrebbe vedersi decurtata di alcuni punti nelle classifiche piloti o costruttori del 2021, così come avere limitazioni allo sviluppo e allo stesso budget cap per il 2023. Nel secondo caso pagherebbe invece una multa, ammettendo però la propria colpevolezza.
La FIA si gioca tanto
La Federazione Internazionale deve decidere bene, perché non penalizzare in qualche modo la Red Bull sarebbe un danno troppo grave per sé e per la Formula 1. Il finale di Abu Dhabi dello scorso anno fa ancora discutere e con questa violazione il titolo 2021 potrebbe anche passare da Verstappen a Hamilton.
Da capire poi la posizione della Red Bull, perché patteggiare e pagare una multa manderebbe in fumo tutte le loro certezze avute finora, ammettendo di aver sbagliato. Poi magari, hanno speso di più anche quest’anno e tra 12 mesi saremo nella stessa situazione, con la Ferrari che reclamerà il Mondiale 2022.