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F1, Lando Norris ha favorito Verstappen? Il pilota McLaren si difende dalle accuse

Lando Norris parla del suo atteggiamento in gara nella stagione 2023 di F1, in cui è parso non molto combattivo nei confronti dell'amico Max Verstappen. La difesa del pilota McLaren

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Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

Tra Lando Norris e Max Verstappen c’è un rapporto di amicizia e di stima reciproca, il che è abbastanza notorio nell’ambiente della F1. Ma girano malelingue e sospetti sul fatto che questa cordialità tra i due si traduca in presunti favori – non sappiamo se possa trattarsi di sudditanza psicologica – da parte del pilota McLaren nei confronti del tre volte campione del mondo in quota Red Bull.

L’ascesa nel campionato 2023 di F1 della McLaren

In una intervista concessa ad AutoSport il britannico ha affrontato questa vexata quaestio sollevata da alcuni episodi visti nella stagione precedente del campionato. Sappiamo infatti che nel 2023 la McLaren non ha recitato un ruolo ancillare rispetto al team di Milton Keynes: dopo una prima parte stentata, a partire dal GP d’Austria la MCL60 ha iniziato ad ingranare la giusta marcia.

In quell’occasione Norris si classificò quarto (anche se Oscar Piastri non andò oltre il sedicesimo posto), e successivamente nelle due gare che seguirono (Gran Bretagna e Ungheria) salì sul podio sempre al secondo posto, con il compagno di squadra che si classificò a Silverstone quarto e all’Hungaroring quinto.

Lando Norris ha favorito l’amico Verstappen?

Il resto è storia: il britannico si prese altri cinque podi, ne arrivò uno anche per Piastri (in Giappone) e la McLaren ha concluso quarta nella classifica Costruttori. Eppure il diavolo si nasconde nei dettagli: ai più è parso che Norris in alcuni frangenti non avesse avuto il cinismo, la volontà pugnace e pure un po’ cazzimma per mettere alle corde Verstappen quando gli è capitato di lottare per il primo gradino del podio contro l’olandese. A differenza dell’atteggiamento mostrato con altri rivali, ad esempio contro piloti Mercedes o Ferrari.

Ad AutoSport Norris ha fornito questa spiegazione: “Penso che una delle cose in cui io sia più progredito quest’anno sia leggere le situazioni in cui mi trovo, sapere contro chi sto correndo e contro chi no invece”.

Il caso del GP degli Stati Uniti: “Non avevo chance contro Verstappen”

Dopo questa premesse, l’esempio del GP degli Stati Uniti: “Alla fine è una gara, ne sono conscio, ma ad Austin sapevo che avrei perso posizioni a favore di Max, e non potevo lottare contro di lui rispetto a Lewis [Hamilton]. Non si tratta di un atteggiamento sbagliato, semplicemente bisogna essere realisti e onesti nelle situazioni in cui ti trovi“.

Insomma, inutile lottare se la battaglia è persa in partenza, questo il ragionamento di Norris. “La possibilità di tenere Max dietro era praticamente zero. Era davvero troppo veloce, il degrado delle sue gomme – non so se qualcuno lo ha notato quest’anno – era decisamente migliore rispetto a tutti. Non ha senso rovinare la tua gara cercando di competere con una persona che ha il 99% di possibilità di batterti perché è su un’auto più veloce”.

Ancora su Austin, dove Norris ha chiuso secondo: “Quando Lewis mi ha superato era a sei giri dalla fine o qualcosa del genere. Aveva gomme più fresche, quindi non era forse una buona idea affrontarlo, ma c’erano molte più possibilità di tenerlo dietro potenzialmente di quante ce ne fossero mai state con Max. Se avessi corso contro Max, avrei usato molte più gomme perché era molto più veloce. Avrei solo danneggiato la mia capacità di prolungare uno stint o comunque compromesso la mia gara più che avvantaggiarla“.

Norris assicura: “Non voglio cedere di fronte a nessuno, neanche con Max”

In ogni caso Norris ammette che a posteriori gli sarebbe piaciuto “essere più energico e difendere meglio”. “Perché non avrei dovuto?”, ha aggiunto. “Adoro correre ed è quello che voglio fare. Non voglio cedere mai una posizione a nessuno! Soprattutto non Max!”.

E sulle critiche il pilota McLaren ha rimproverato l’atteggiamento di chi giudica in maniera troppo affrettata. “Non ha nulla a che fare con l’amicizia con Max”, ha spiegato riguardo il suo modo di correre. “Semmai, se sono amico di uno mi viene ancora più voglia di batterlo“, ha concluso il britannico.

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