È passato davvero tanto tempo da quel terribile incidente. E oggi sono addirittura nove anni dal fatto che ha cambiato per sempre la vita di Michael Schumacher e della sua famiglia. Il 29 dicembre del 2013 è infatti la data del dramma avvenuto sulle nevi di Meribel, sulle Alpi francesi. Quel giorno non voleva andare a sciare, perché riteneva la pista poco sicura. Peccato che ci sia andato lo stesso.
- Il giorno dell'incidente di Michael Schumacher
- I nove duri anni di Michael Schumacher
- Il momento difficile di Mick Schumacher
Il giorno dell’incidente di Michael Schumacher
Quella mattina, Schumacher aveva quasi intenzione di lasciare Meribel per andare in un posto più caldo. Come ricordato infatti dalla moglie Corinna nel documentario diffuso di recente da Netflix, Michael le aveva detto: “La neve non è granché, potremmo andare a fare paracadutismo a Dubai“. Ma così non è andata e alle 11:07 è accaduto il terribile incidente.
Schumacher è caduto mentre affrontava un breve percorso fuori pista e ha sbattuto la testa contro una roccia che affiorava dalla neve. Quindi, le corse in ospedale a Moutiers, poi a Grenoble, con Schumacher finito in coma. Diffuse lesioni cerebrali per il tedesco, a cui dopo una vita a 300 all’ora, la vita è cambiata per un incidente a velocità ben più bassa.
I nove duri anni di Michael Schumacher
Dopo quel terribile giorno, Schumacher è stato prima trasferito a Losanna per poi rientrare a casa sua a Gland, in Svizzera, nel settembre del 2014. E da lì sulle sue reali condizioni di salute c’è sempre stato il massimo riserbo. Questo però fino alla recente uscita del documentario, in cui è tornata a parlare la persona che più gli è stata accanto, Corinna.
Così aveva detto: “Mi manca ogni giorno. Ma lui è qui. È diverso, ma è qui. E questo ci dà forza. Stiamo insieme, viviamo nella stessa casa. Facciamo di tutto per farlo stare meglio e per fargli sentire sempre un legame familiare”. Poi ci sono i figli accanto: Mick, che ha seguito la sua carriera in F1, e Gina-Maria, diventata campionessa di equitazione.
Il momento difficile di Mick Schumacher
Solo poche persone possono andare a casa sua e fare una visita a Schumacher. Tra questi c’è di sicuro Jean Todt, con cui ha condiviso i tanti successi in Ferrari. Lo stesso francese aveva ricordato: “Lo vado spesso a trovare, vediamo le gare insieme. È in un momento difficile, ma so che non mollerà mai”. E poi c’è la carriera di Mick, che ha seguito le orme del padre in F1.
Adesso però, dopo due anni da titolare in Haas, nel 2023 Schumacher junior sarà terzo pilota Mercedes. Lì dove era finita la carriera di Michael. Qualche consiglio l’avrebbe voluto: “Essendo arrivato in F1 anch’io, avremmo tante cose di cui parlare. Questo pensiero è sempre nella mia testa, perché se fosse possibile sarebbe bellissimo. Rinuncerei a tutto per poterlo fare“.