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F1, stretta sulle parolacce: Verstappen sbotta, Hamilton accusa Sulayem di razzismo

Il numero 1 della FIA annuncia la stretta sul linguaggio colorito in pista e scatena la reazione dei due campioni del mondo: Max non ci sta e chiede "misure tecniche", Lewis fa mea culpa, ma non accetta il paragone di Sulayem

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Lorenzo Marsili

Lorenzo Marsili

Sport Specialist

Giornalista pubblicista, redattore, divulgatore. E' una delle anime video del sito: racconta in immagini un evento e lo fa come pochi altri

Giro di vite sulle parolacce in Formula 1. Ad annunciare la rivoluzione è Ben Sulayem, che ha presentato ai piloti tutta la propria disapprovazione in merito al linguaggio colorito utilizzato in pista (e quindi in diretta tv davanti a tutto il mondo) nelle comunicazioni con il team radio. Esternazioni che hanno scatenato la reazione di Max Verstappen e visto Lewis Hamilton accusare il numero 1 della FIA di razzismo.

Sulayem annuncia la stretta sulle parolacce in F1

Troppe parolacce in diretta tv. Piloti di Formula 1 sotto accusa. A scatenare il dibattito è Ben Sulayem, che ha annunciato la propria battaglia contro le espressioni colorite in pista e chiesto ai piloti di moderare il proprio linguaggio nelle comunicazioni con il team radio già a partire da questo weekend, che vedrà le monoposto del circus sfidarsi sul circuito di Singapore.

“Situazione inaccettabile”

Sulayem ha argomentato senza mezzi termini la propria crociata per una F1 meno volgare. Nel corso di un’intervista rilasciata ad Autosport, il patron della FIA ha spiegato: “La Formula 1 non può essere come la musica rap. Non siamo rapper, ma i piloti dicono comunque troppe parolacce. Quella è una cosa che fanno i rapper, non noi… Dobbiamo pensare che le gare vengono viste anche dai bambini. Che cosa stiamo insegnando loro con il nostro comportamento? Non è una cosa accettabile”.

Verstappen contro Sulayem: “Non abbiamo cinque anni”

Per quanto condivisibili, le esternazioni di Sulayem non sono state accolte al meglio dai protagonisti in pista. In particolare, proprio da Singapore, Max Verstappen non ha nascosto il proprio disaccordo: “Eliminare le parolacce? Basterebbe non trasmettere le comunicazioni con il team radio o permettere alla persone di non sentirle. Si potrebbe ritardare la messa in onda, così da censurare le parolacce. Non abbiamo cinque anni e anche i bambini di quell’età presto diranno parolacce. Le dicono tutti, anche se i genitori non sono d’accordo quando saranno con i loro amici, anche i bambini le diranno”.

Hamilton accusa Sulayem di razzismo

Più accondiscendente Lewis Hamilton. L’inglese, futuro pilota della Ferrari ha, infatti, dimostrato di comprendere le ragioni di Sulayem, pur non condividendone affatto le modalità: “Sono d’accordo con Ben Sulayem, ci sono troppe parolacce. La comunicazione va ripulita e questo va insegnato anche ai piloti più giovani, ma non mi piace come ha espresso il concetto. Parlare in quel modo di rap e dei rapper mi pare un po’ troppo stereotipato. Anche perché, la maggior parte dei rapper è di colore e, dire che non siamo come loro, secondo me, rischia di far passare un messaggio un po’ razzista. Ha usato parole sbagliate, con una componente razzista. Una soluzione al problema delle parolacce? Magari con delle sanzioni, sono certo che potrebbe funzionare”.

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