Tanto tuonò che piovve. Dopo appena due gare la Red Bull ha ufficializzato lo swap interno dei piloti con la scuderia satellite Racing Bulls. Yuki Tsunoda farà coppia con Max Verstappen nella corsa di casa, il Gran Premio del Giappone della prossima settimana. Percorso inverso invece per il povero Liam Lawson, retrocesso nella VisaCash App dopo i deludenti risultati in Australia e Cina. A spiegare la scelta “dolorosa” il team principal di Milton Keys Christian Horner ma è polemica per i continui cambi nella cerchia di piloti di Helmut Marko.
- Tsunoda alla Red Bull, Lawson in Racing Bulls
- Horner: "Scelta per proteggere Lawson"
- Liam Lawson e il flop delle prime gare di questa stagione
- Honda ha spinto per la promozione di Tsunoda in Red Bull
- Red Bull recidiva: Gasly-Albon, Kvyat-Max e ora Lawson-Tsunoda
- Verstappen spiazzato dalla decisione di bocciare Lawson
- Lawson nel mirino dei social: la frase ritorta contro di lui
Tsunoda alla Red Bull, Lawson in Racing Bulls
Come ampiamente previsto nelle ultime ore la Red Bull ha annunciato che Yuki Tsunoda sostituirà Liam Lawson a partire dal Gran Premio del Giappone; il 24enne avrà la possibilità di sostituire Lawson dopo le difficili prime due gare del neozelandese. Lawson ha gareggiato al fianco di Tsunoda nelle ultime fasi del 2024, dopo aver sostituito Daniel Ricciardo nel team allora denominato RB, e le sue prestazioni sono state sufficienti a fargli guadagnare una promozione alla Red Bull come nuovo compagno di squadra di Max Verstappen nel 2025, dopo l’uscita di Sergio Perez.
Horner: “Scelta per proteggere Lawson”
Il Team Principal e CEO della Red Bull Christian Horner ha dichiarato: “È stato difficile vedere Liam in difficoltà con la RB21 nelle prime due gare e, di conseguenza, abbiamo preso collettivamente la decisione di fare un cambio anticipato. Siamo entrati nella stagione 2025 con due ambizioni, mantenere il campionato mondiale piloti e riprenderci il titolo mondiale costruttori e questa è una decisione puramente sportiva”.
Horner prosegue: “Siamo consapevoli che c’è molto lavoro da fare con la RB21 e l’esperienza di Yuki si rivelerà estremamente utile per aiutare a sviluppare l’auto attuale. Gli diamo il benvenuto nel Team e non vediamo l’ora di vederlo al volante della RB21. Abbiamo il dovere di proteggere e far crescere Liam e, insieme, riteniamo che dopo un inizio così difficile, abbia senso agire rapidamente affinché Liam possa acquisire esperienza, mentre continua la sua carriera in F1 con Visa Cash App Racing Bulls, un ambiente e una squadra che conosce molto bene”.

Liam Lawson e il flop delle prime gare di questa stagione
Dalle indiscrezioni che circolano la decisione è già stata presa dai vertici di Red Bull nelle ore successive al week end di Shanghai. Il neozelandese paga risultati non all’altezza, a cominciare dal ritiro nel primo appuntamento stagionale a Melbourne e il 12esimo posto in Cina (tra l’altro, risultato migliorato per via dell’estromissione dei piloti Ferrari dalla classifica finale), con nel mezzo prestazioni al limite dell’horror nelle sessioni delle prove e delle qualifiche (come l’ultimo posto in griglia a Shanghai).
In una F1 da tutto e subito pur puntando su piloti giovanissimi, non c’è tempo per risultati opachi, soprattutto quando condividi il box di Verstappen e corri in una scuderia che non può tollerare di perdere anche quest’anno il titolo Costruttori.
Honda ha spinto per la promozione di Tsunoda in Red Bull
E a Lawson non è stato concesso il lusso di adattarsi ad una RB21 che a dirla tutta sta mettendo in croce anche il blasonato compagno di squadra. Che comunque, dall’alto dei suoi quattro Mondiali, sa come si vince e non perde di vista in ogni caso il treno dei migliori (attualmente la McLaren).
Inoltre sul neozelandese è calata probabilmente anche la mannaia di Honda, che fornisce i motori a Red Bull e spingerebbe per portare un giapponese come Tsunoda nel team maggiore, inizialmente nel lotto dei possibili nuovi compagni di squadra del quattro volte campione del mondo per questa stagione. Il tutto debuttando a Suzuka, nella gara di casa: un incrocio di variabili che ha remanto contro Lawson.
Stando alle indiscrezioni dei media olandesi, sembra inoltre che Honda abbia rilanciato l’offerta di una sponsorizzazione extra dell’equivalente di 20 milioni di euro per avere il giapponese in Red Bull.
Red Bull recidiva: Gasly-Albon, Kvyat-Max e ora Lawson-Tsunoda
Certo è che il sedile del gregario di Verstappen non trova pace: dopo il mancato rinnovo di Sergio Perez (con la corresponsione di 18 milioni di penale da parte della scuderia), dato attualmente per tornare in F1 in quota Cadillac nella prossima stagione, anche la mossa di Lawson non si è rivelata azzeccata, a meno che non s’intenda concedere del tempo al giovane pilota per ambientarsi sulla monoposto.
Ma è qualcosa che va avanti da anni nel regno di Horner e soprattutto di Helmut Marko plenipotenziario, o quasi, della Red Bull soprattutto in fatto di piloti. La situazione rispecchia i casi di Daniil Kvyat e Pierre Gasly, che sono tornati alla squadra gemella della Red Bull rispettivamente dopo tre gare nel 2016, il russo proprio per fare spazio a Verstappen, e 12 nel 2019 per Albon appiedato poi dopo una stagione e mezza a fine 2020.
E che dire del cambio piloti all’interno della stessa Racing Bulls con Ricciardo a prendere il posto del deludente De Vries nel 2023 e lo stesso Lawson a sostituire l’australiano poi nel finale dello scorso anno.
Verstappen spiazzato dalla decisione di bocciare Lawson
Pare tuttavia che la decisione frutto della volontà di Christian Horner (che pure si era speso per Lawson) ed Helmut Marko possa suscitare qualche malumore da parte di Verstappen.
Secondo GPBlog e l’olandese De Telegraaf il pilota avrebbe voluto la conferma di Lawson, e il fatto che quest’ultimo venga retrocesso in Racing Bulls pare sia stato accolto con un certo stupore da parte di Verstappen, che invece ritiene la monoposto il vero vulnus alla base dei risultati non eclatanti della scuderia.
Se quindi ci sarà il cambio della guardia, sarà interessante vedere come l’olandese – che notoriamente se ha qualcosa da dire la dice e basta – accoglierà una decisione del genere e se essa contribuirà a spingere il pilota verso altri lidi nelle prossime stagioni, assieme alle prestazioni Red Bull che dallo scorso anno non sono più così solide.
Lawson nel mirino dei social: la frase ritorta contro di lui
Intanto, Lawson deve anche gestire l’ondata di sfottò che lo sta travolgendo sui social. Tutto nasce da una dichiarazione dello scorso autunno, quando il neozelandese allora in forze a Racing Bulls disse ai microfoni della F1: “Non sono qui per farmi degli amici, sono qui per vincere”.
Apriti cielo: il web non dimentica ed ecco quindi che da diversi post sul suo Instagram a questa parte, Lawson ha ricevuto commenti corrosivi e sprezzanti (soprattutto dagli appassionati di F1 latinoamericani e in particolare messicani). Il tenore è questo: “Bro la prossima volta fatti degli amici…”, “Non è lì per farsi degli amici ma neppure per fare punti”, “Mr P20”, “Sono più veloce di te al simulatore”, “Ci vediamo in Giappone, ma non in Red Bull”, “Hai parlato più di quanto sei rimasto in Red Bull”, “Fiasco totale, hai criticato Alonso insistentemente e stanno per farti scendere dall’alto. Impara l’umiltà”. E per carità di patria sorvoliamo sull’epiteto coniato nelle ultime settimane, Slowson…