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F1, scoppia il caso Andretti: i top team prendono posizione

Secondo quanto riportato dall'agenzia Reuters le scuderie attualmente iscritte al Mondiale sono pronte ad opporsi all'ingresso di Andretti Group e di Cadillac: la replica del presidente della FIA Ben Sulayem

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A due mesi dal via del Mondiale 2023, il mondo della Formula 1 è già proiettato verso il futuro, neppure prossimo, bensì anteriore.

Sì, perché alla vigilia di una stagione che sarà all’insegna di molte novità in meno a livello di regolamenti, e che per questo potrebbe vedere una maggiore concorrenza per la lotta ai titoli mondiali, il Circus e le scuderie sono già proiettate al prossimo anno di svolta, ovvero il 2026, che segnerà un’importante svolta sul fronte della sostenibilità oltre che l’ingresso già certo di una potenza come Audi, che potrebbe essere seguita, o preceduta, da altri colossi.

Andretti Group vuole la Formula 1: verso un Mondiale con 11 scuderie?

Come noto, infatti, il presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem ha aperto alla possibilità di vendere le due licenze ancora a disposizione per arrivare a quota 12 scuderie e raggiungere quindi il limite massimo consentito dagli attuali regolamenti. I nomi già circolanti sono quelli di Asia Panthera, che tuttavia non è per il momento andata oltre una semplice manifestazione di interesse, e soprattutto di Andretti Group, che proprio nei giorni scorsi è uscito allo scoperto annunciando una partnership con General Motors attraverso il marchio Cadillac volta allo sbarco in Formula 1.

L’idea di una griglia di partenza con 26 monoposto, però, non piace affatto alle scuderie attualmente iscritte al Mondiale, poco propense all’idea di dividere la torta dei compensi e di inglobare formazioni sulle quali non ci sono certezze a livello di portafoglio e quindi di disponibilità di investimenti, che porterebbero ovvi benefici a tutto il sistema.

La Formula 1 e quella torta che non si può dividere: i top team bocciano Andretti

Tutto già noto, così come il fatto che tra la FIA da una parte e Liberty Media, organizzatrice del Mondiale, e Formula 1 dall’altra non scorra buon sangue, non solo per il fatto che le scuderie hanno sancito nel 2021 con il Patto della Concordia un “accordo a perdere”, trovandosi oggi ad incassare molto meno di quanto avrebbero potuto avendo immaginato, in piena pandemia da Coronavirus, ricavi inferiori al miliardo di dollari, scenario poi clamorosamente smentito dai fatti, essendo gli introiti di F1 stati stimati sui 2,1 miliardi nel 2021, con un ulteriore aumento del 49% nell’anno successivo.

Insomma, i conti per i team non tornano e figurarsi cosa potrebbe succedere con uno, se non due scuderie nuove. Per questo, come riportato dall’agenzia Reuters, un dirigente di spicco di una scuderia ha confidato come la stragrande maggioranza dei team di F1 sia contraria all’ampliamento della griglia di partenza, ritenendo anche che la tassa di iscrizione da 200 milioni di dollari che dovrebbe venire versata dalle scuderie novizie sia troppo bassa, non rispecchiando l’attuale valore della F1.

Per quanto riguarda la candidatura di Andretti, in particolare, i grandi della Formula 1 pensano che la partecipazione di General Motors non rappresenti un’assicurazione sufficiente sulla liquidità del progetto. Un parere che ricalca quello espresso da Toto Wolff, secondo il quale i benefici che l’ingresso di Audi e di eventuali altri costruttori big potrebbero portare al sistema sarebbero notevolmente superiori rispetto a quelli che arriverebbero dall’avvento di Andretti.

Andretti in Formula 1, l’apertura della FIA: “Ogni nuovo team è ben accetto”

Idee chiarissime, così come quelle, opposte, espresse da Ben Sulayem, che non ha nascosto il proprio “tifo” per Andretti e per qualunque altro investitore in una dichiarazione rilasciata a margine di un “blitz” effettuato alla Dakar 2023: “Se ricerchiamo la sostenibilità della Formula 1 dobbiamo aprirci ad altri marchi – le parole riportate da ‘Soymotor’ – Salutiamo con favore ogni proposta a essere uno dei 12 team. Accettiamo buone squadre, anche se sono piccole, com’è stato nel caso della Haas. Mi auguro di poter salire presto almeno ad 11 team”

Segue un vero e proprio endorsement al progetto Andretti: “Avere l’interesse di gruppi come General Motors, uno dei cinque più grandi al mondo, dovrebbe portarci a incoraggiarli nel raggiungere la categoria regina – ha aggiunto Ben Sulayem – Con Andretti c’è un percorso e dobbiamo attendere per capire se saranno in grado di essere in griglia. Un costruttore ufficiale aiuterà a rendere migliore la Formula 1, quindi non vedo ragioni per le quali non dovremmo dare il benvenuto a nuove squadre, soprattutto quelle americane”.

Il braccio di ferro è appena iniziato e promette di accompagnare tutta la stagione alle porte…

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