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F1, Todt elogia Aston Martin e Verstappen

L'ex boss della Ferrari si occupa ora di salute e di sicurezza: "Lasciate la famiglia Schumacher tranquilla, lui era umile e timido e come l'olandese era nella squadra migliore".

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F1, Todt elogia Aston Martin e Verstappen Fonte: Getty Images

In molti rivorrebbero Jean Todt in F1, o in Ferrari, come se bastasse la sua presenza per riportare la Rossa ai fasti di un tempo: “Sono un uomo fortunato, è bello ridare indietro agli altri qualche cosa del tuo successo: salute e sicurezza, di cui mi occupo ora, sono fondamentali; con un gruppo di amici abbiamo creato l’istituto per la ricerca per il cervello e il midollo spinale a Parigi, siamo mille ricercatori, i numeri due al mondo, sono inviato speciale delle Nazioni Unite di fronte alla pandemia silenziosa che infesta le strade, ci daranno una mano gli influencer a insegnare la guida responsabile ai più giovani” racconta al Corriere della Sera.

“Lasciata la F1, avevo la necessità di vincere altre corse: mi rimpiangono? Sento poche persone lì dentro, Stefano Domenicali è un amico, mio figlio Nicolas. Lui conosce meglio di me Vasseur. In famiglia c’è una nuova campionessa del mondo, quando mia moglie ha vinto l’Oscar mi sono sentito come ai tempi di Suzuka, quando ci fu il primo mondiale vinto da Michael: vado sempre a trovarlo, la sua famiglia è la mia. Lasciateli tranquilli, chi parla delle conseguenze dell’incidente, non ne sa davvero” prosegue l’ex manager della Peugeot, azzardando un paragone a grandi linee tra il tedesco e l’attuale campione del mondo: “Verstappen è veloce, sbaglia poco; è un combattente, non lo conosco così bene per dire se somigli a Michael; lui era un timido, un umile. Entrambi hanno il vantaggio di guidare per la squadra migliore: anche Leclerc farebbe bene con quella vettura, in F1 ci sono i piloti bravi e una cerchia ristretta di piloti bravissimi, lui ne fa parte. Diamo tempo alla Ferrari di fare l’ultimo passo, essere competitiva per il Mondiale: in 16 anni ha vinto GP, manca quello. La Red Bull è molto forte, ma la Aston Martin è cresciuta parecchio: quando ci sono i GP non prendo impegni, endurance, F1, rally. La Aston Martin dimostra che per fare il salto in avanti servono tempo e buone decisioni, se hai le persone adatte. Non bastano i tecnici, devono essere i migliori in ogni area: il giudizio su una azienda comincia dalla porta d’ingresso, da come si risponde a un telefono”.

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