Un anno fa di questi tempi, Max Verstappen era un pilota in piena corsa per coronare il sogno di ogni uomo che ha la fortuna di trasformare in un lavoro la propria passione, quello di vincere il Mondiale di Formula 1. Oggi, l’olandese della Red Bull è già nella storia del proprio sport, avendo conquistato due titoli iridati e essendo in corsa per battere il primato di successi in una sola stagione (13) detenuto da Michael Schumacher.
- Max Verstappen e quelle parole a sorpresa sulla propria carriera
- Max Verstappen e la svolta psicologica dopo la vittoria del Mondiale 2021
- F1, cosa c'è dietro all'ipotesi ritiro ventilata da Verstappen
Max Verstappen e quelle parole a sorpresa sulla propria carriera
Sì, perché tanto il Mondiale 2021 era stato combattuto fino all’ultima curva, anzi oltre, o per meglio dire… all’ultima Safety Car, nel testa a testa anche “generazionale” con Lewis Hamilton, tanto quello 2022 lo è stato solo per poco meno di metà stagione con la Ferrari come competitor di una Red Bull che ha cambiato marcia in estate vincendo il titolo piloti e quello costruttori a mani basse, anche grazie alle qualità del proprio top driver, che quest’anno non ha praticamente sbagliato nulla. Insomma, sebbene una generazione di giovani piloti sia pronta per dar vita a stagioni appassionanti, tutto fa pensare che il regno di Super Max possa essere lungo, a meno che non sia lo stesso pilota… ad interromperlo.
Ha destato meraviglia quanto l’olandese ha dichiarato a Sky Sport circa una carriera destinata a essere ancora lunga, ma forse non lunghissima…: “La mia carriera potrebbe essere molto lunga, ma non mi vedo correre fino ai miei 40 anni, ci sono altre cose che vorrei fare. Mi diverto tanto con quello che faccio adesso, vorrei essere competitivo per un altro paio d’anni e ho un contratto fino al 2028. Dopo quel termine, dipenderà da come andranno le cose. Forse proverò un paio di esperienze diverse nel motorsport, perché è importante provare anche altro”.
Neppure la corsa a nuovi e al momento inimmaginabili record sembra poter essere una motivazione sufficiente per Max per festeggiare gli Anta in pista: “Per me i numeri non sono mai stati importanti, voglio solo godermi il momento, essere parte di questa squadra da tanto e spero ancora per tanto tempo. E con le persone che abbiamo all’interno, credo davvero che saremo forti per un altro paio d’anni”.
Max Verstappen e la svolta psicologica dopo la vittoria del Mondiale 2021
Parole sorprendenti, alle quali non è però impossibile trovare spiegazioni a partire proprio da quanto ha fatto capire lo stesso pilota, quella mentalità “moderna” di interpretare il proprio lavoro appunto come una professione più che come una passione, che porta con sé lo scarso attaccamento ai numeri e alle statistiche. Insomma, nulla a che fare con l’”ossessione” di Lewis Hamilton per il primato assoluto degli otto titoli mondiali. In un mondo come quello di oggi è normale che un ragazzo di 25 anni non si veda su una monoposto a rischiare la vita, seppur guadagnando tantissimo, fino alla soglia dei 40.
Nessuna meraviglia, quindi, e del resto in questa direzione vanno anche le parole del team principal della Red Bull, Chris Horner, che ha parlato di un Verstappen trasformato dopo la conquista del primo Mondiale, più libero mentalmente, oltre che migliorato in pista grazie a una superiore maturità, ben visibile quest’anno durante le gare:
“Penso che l’anno scorso sia stato uno scontro di pesi massimi tra due titani, e credo che il titolo del 2021 abbia tolto pressione a Max, che in questa stagione è andato a spaccare tutto: ricordo come fosse successo anche con Sebastian Vettel“.
F1, cosa c’è dietro all’ipotesi ritiro ventilata da Verstappen
Quale sarà quindi il futuro di Verstappen? L’olandese potrebbe accusare una sindrome da appagamento qualora vincesse altri due o tre titoli consecutivi (scongiuri permessi dalle parti di Maranello)? Presto per dirlo e molto dipenderà anche da quanto saranno lottati i prossimi Mondiali e dal conseguente dispendio di energie mentali che questi richiederanno, di sicuro la confessione non disturba per il momento più di tanto la Red Bull, in un mondo come la Formula 1 attuale nel quale non è concesso di fare programmazioni a lunga scadenza.
Nulla comunque fa escludere al momento che l’olandese, destinato a restare nel Circus ancora per diversi anni, possa davvero entrare nella leggenda della F1 con un filotto di Mondiali, ma la concorrenza e le nuove regole della Formula 1, che tendono a escludere lunghi domini di una singola scuderia come accaduto alla Ferrari di Michael Schumacher e alla stessa Mercedes di Hamilton, rendono questo scenario improbabile.
Il mercato piloti non promette quindi scossoni almeno nel breve periodo e in ogni caso una scuderia abituata a formare futuri assi del volante, come accaduto con Seb Vettel e lo stesso Verstappen, avrà sia tutto il tempo per allevare nuovi campioni, sia le possibilità economiche per mettere le mani su uno dei tanti top drivers della new generation, da George Russell a Lando Norris, da Esteban Ocon fino allo stesso Charles Leclerc, nella cui mente oggi c’è però solo il sogno di diventare iridato con addosso la tuta rossa.