Al di là di ogni ostacolo, con l’unico strumento che davvero può servire per svestire i panni della vittima sacrificale e provare a sovvertire ogni pronostico. La compattezza. Un muro blu allo stadio Ataturk di Istanbul in occasione della finale di Champions League del prossimo 10 giugno tra Manchester City-Inter.
L’appello della curva Nord nerazzurra – maestra in coreografie e di sicuro al lavoro per preparare l’ennesimo, incredibile show in occasione della finalissima – è di quelli che sottendono mentalità , unione, vicinanza e coesione.
- Il dress code per Istanbul: tutti in blu
- Il comunicato della Curva Nord ai tifosi dell'Inter
- Un settore unito e un solo colore
Il dress code per Istanbul: tutti in blu
Il comunicato del settore caldo del tifo interista è un accorato appello all’interismo: una sola voce, un solo tifo, la stessa identica maglia. Al di là di ogni scaramanzia, oltre ogni personalismo: se contro il City si può sperare di vincere solo con la gara perfetta, mostrando di essere più squadra del club più forte d’Europa, a dare l’esempio agli uomini di Simone Inzaghi vuole essere lo storico gruppo nerazzurro.
Stando vicini si trasmette vicinanza, mostrandosi coesi si trasferisce unità anche ai calciatori: sulla falsariga del ragionamento, i referenti della curva hanno chiesto a tutti i tifosi dell’Inter che saranno presenti in Turchia di seguire il dress code definito: maglia blu, a formare un muro a tinta unita che è identitario e distintivo a un tempo.
Il comunicato della Curva Nord ai tifosi dell’Inter
Le parole rivolte ai tifosi sono significative:
La Curva Nord invita tutti i tifosi che saranno presenti all’Ataturk ad indossare una maglia di colore blu. Non è un obbligo e non è un dovere ma è un esempio di unità che desideriamo trasmettere ai ragazzi dal primo momento in cui saremo in campo.
Un dettaglio cromatico che sovrasta, lo si diceva, anche la scaramanzia: per una squadra e una tifoseria abituati negli ultimi anni ad assaporare diverse vittorie significative e, soprattutto, reduce da un Triplete datato 2010 ma che ancora resiste nei ricordi e nei racconti, lasciare nell’armadio la maglietta o la divisa che hanno accompagnato altre imprese sportive potrebbe essere un sacrificio (soprattutto psicologico).
Un settore unito e un solo colore
Eppure, ci sono ragioni – spiega la curva – per cui val la pena superare le visioni più personalistiche:
Per alcuni sarà chiedere tanto, ma per una volta azzeriamo le divisioni cromatiche, abbandoniamo le maglie scaramantiche. Chiediamo a tutti un piccolo sacrificio per dimostrare di saper essere una cosa sola. Un settore unito in un unico colore per chiedere ai ragazzi di essere più che mai squadra anche sul campo.
Un muro blu, una cosa sola, settore unito: la strada indicata dalla Curva Nord è chiara. Trasformare un sogno in vittoria e, laddove non ci si riuscisse, uscirne a testa più che alta. Altissima. E in linea con l’atteggiamento chiesto nelle scorse ore da Inzaghi e Marotta.